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Panamera Diesel 2014: oltre 300 cv (finalmente)

Tanto tuonò che alla fine piovve: Porsche soddisfa le richieste dei clienti e dona un surplus di grinta al V6 3.0 td d’origine VW. La potenza cresce da 250 a 301 cv e la coppia da 56,1 a 66,3 kgm. Consumi ed emissioni restano sotto controllo

Non è mai troppo tardi! Una delle principali critiche mosse a Porsche negli ultimi anni riguardava la scarsa personalizzazione del V6 3.0 TD appannaggio di Panamera e Cayenne. Un’unità senza dubbio collaudata, adottata in configurazione rispettivamente da 250 e 245 cv, ma priva del carattere richiesto a una vettura Made in Zuffenhausen. Condivisa da svariati modelli Audi e Volkswagen, caratterizzata dall’architettura a V dei cilindri, dalla cubatura di 2.967 cc e dalla sovralimentazione mediante singolo turbocompressore a geometria variabile, è stata aggiornata negli anni grazie all’ottimizzazione della pompa del sistema d’iniezione common rail, dei collettori d’aspirazione e scarico, del ricircolo dei gas combusti e dell’efficienza dell’intercooler; ma senza cambiare indole. Ovvero brillando più per disponibilità di coppia e regolarità d’erogazione che per grinta.

Ora la situazione è prossima a un cambiamento. In vista del Salone di Francoforte, Porsche dichiara di aver spremuto ulteriori 51 cv (!) dal V6 3.0 td, portandolo da 250 a 301 cv. Rivedendo radicalmente gli organi interni, fatta salva l’adozione di circuiti di raffreddamento separati per basamento e testate, così che durante le fasi di riscaldamento il liquido refrigerante non circoli all’interno del blocco motore e renda più rapido il raggiungimento della temperatura d’esercizio ottimale. Pistoni e albero di trasmissione sono stati ridisegnati, laddove il turbocompressore è ora raffreddato ad acqua, così che la turbina garantisca una pressione massima di sovralimentazione di 3,0 anziché 2,5 bar. Cambiamenti che elevano la coppia massima da 56,1 a 66,3 kgm (+10,2 kgm).

Il surplus di cv e kgm rispetto al passato ha consentito ai tecnici Porsche di adottare rapporti lievemente più lunghi per V-VI-VII e VIII del cambio automatico a 8 marce (del tipo mediante convertitore di coppia). Al contrario, I-II-III e IV sono lievemente più corte, a tutto vantaggio della rapidità in accelerazione e ripresa. La percorrenza media si attesta a 15,6 km/l, laddove il precedente modello (250 cv) era accreditato di 15,9 km/l. Irrisorio il peggioramento quanto a emissioni di CO2, passate da 166 a 169 g/km.

La berlina sportiva Porsche, forte di 301 cv e dei citati interventi alla trasmissione, scatta da 0 a 100 km/h in 6,0” contro i 6,8” del precedente modello dotato dello step da 250 cv del 3.0 td, andando da un lato a “bastonare” la versione entry level della gamma, mossa dal V6 3.6 a iniezione diretta di benzina da 310 cv (0-100 km/h in 6,3”), dall’altro a insidiare l’ibrida da 416 cv, accreditata di 5,5” nel passaggio da 0 a 100 km/h. Al contempo, la velocità massima cresce da 244 a 259 km/h e debutta tra le dotazioni di serie il dispositivo PTV (Porsche Torque Vectoring). Quest’ultimo, accoppiato al differenziale autobloccante meccanico, interviene sulle singole pinze dei freni rallentando la ruota posteriore interna alla curva per rendere più rapido l’inserimento in traiettoria e ridurre il sottosterzo. L’incremento di grinta da parte del propulsore si accompagna a interventi di dettaglio a livello telaistico, concentrati principalmente nell’adozione di barre antirollio più rigide. Lo step da 301 cv del V6 3.0 td debutterà a gennaio 2014 in abbinamento a Panamera. Cayenne dovrà attendere…

 

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