Auto ufficiale della 18° edizione della Festa del Cinema di Roma (18-29 ottobre), Nissan celebra quest’anno il suo novantesimo anniversario e, in una conferenza stampa indetta in occasione della manifestazione capitolina, spiega come e perché si sta preparando a voltare pagina, almeno per ciò che riguarda la sua presenza in Europa.
Entro il 2030, infatti, nel Vecchio Continente la Casa nipponica intende arrivare a vendere esclusivamente modelli full electric, con ciò anticipando la fatidica scadenza del 2035, anno in cui le vetture con motore termico (quindi anche le ibride) dovrebbero essere fuori dal mercato per legge.
La presenza Nissan alla Festa del Cinema è legata anche al recente debutto nelle sale di Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile. Si tratta di un film ispirato dall’esperienza della Nissan GT Academy, iniziativa portata avanti dal 2008 al 2016 assieme a Sony, nel corso della quale 22 assi del noto videogame hanno valicato i confini del virtuale arrivando a pilotare vere Nissan da corsa.
Fra ricordi e rivoluzioni
Logico che in una ricorrenza del genere siano stati ricordati i modelli-simbolo della Casa, dalla Tama del 1947, piccola full electric con batterie estraibili e 65 km di autonomia, all’indimenticabile sportiva Fairlady Z del 1960. E poi la Sunny, nata nel ’73 in piena crisi petrolifera e premiata dall’agenzia dell’ambiente americana per la sua efficienza, l’iconica fuoristrada Patrol GR dell’88, la Micra del ’92 o la velocissima Skyline GT-R del ’99, per arrivare al nuovo millennio con la Qashqai (2007), considerata la “madre di tutte le crossover”, e la Leaf, la prima EV di grande diffusione.
Altrettanto logico che si guardi al futuro, perché se i primi 90 anni di Nissan sono stati ricchi di svolte evolutive, i prossimi dieci si annunciano rivoluzionari. La transizione anticipata verso una gamma totalmente composta da BEV, infatti, porta con sé un impegno industriale che prevede (a livello globale) 16 miliardi di euro di investimenti.
Convertire Sunderland
Nei piani di Nissan c’è l’aggiornamento dello storico stabilimento di Sunderland, Regno Unito, che sarà convertito in un “ecosistema per la produzione di veicoli elettrici”; accanto ai reparti R&D e alle linee di montaggio ci saranno una Gigafactory da 35GW e sistemi di generazione e di stoccaggio di energia rinnovabile, questi ultimi basati su batterie Nissan EV “di seconda vita” (ossia che hanno esaurito il loro primo ciclo d’uso nelle autovetture).
Nissan è anche impegnata nello sviluppo di batterie allo stato solido, che rispetto a quelle al litio promettono maggior densità, costi di produzione del 65% inferiori, tempi di ricarica ridotti a un terzo e maggiore sicurezza.
Una condivisione che guarda avanti
Il ponte fra l’oggi e il dopodomani è l’e-Power, ossia il powertrain full-hybrid già disponibile su modelli Nissan come Qashqai e X-Trail, che vede un motore a corrente deputato a muovere la vettura e uno a benzina impiegato soltanto come generatore per caricare la batteria che alimenta il primo.
Nissan sottolinea che la componentistica che accomuna gli e-Power e i suoi futuri modelli 100% elettrici consentirà di condividere le relative linee di produzione facendo scendere i costi, spianando così la strada al lancio delle sue 19 novità EV previste da qui al 2030.
Le EV dovranno costare meno
Non per niente, con pragmatismo d’impronta tutta giapponese, il Presidente e AD di Nissan Italia Marco Toro ha spiegato che sarà nodale abbassare i prezzi delle elettriche al livello di quelli delle endotermiche, azzerando il delta che – al di là di qualsiasi altra considerazione – resta fra i principali ostacoli alla loro diffusione. E questo, fra gli obiettivi stabiliti per il 2030, è al tempo stesso il più ambizioso per Nissan e il più interessante per il popolo degli automobilisti.
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