Giro di boa per la BMW X2, che dice addio alle linee squadrate e alla coda quasi tronca: la nuova generazione, col suo lunotto spiovente, riprende lo stile delle sorelle maggiori X4 e X6, e si getta senza equivoci nella sempre più numerosa mischia delle SUV coupé (che la Casa di Monaco chiama SAC, ossia Sport Acrivity Coupé). Inoltre, ora è disponibile anche in versione totalmente elettrica, denominata iX2 e, nella sua declinazione più potente xDrive30, oggetto di questo test.
Cresce, e non di poco
Dunque questa tedesca è divenuta più affusolata e grintosa che in passato. Ma, attenzione, pure più imponente, dal momento che è cresciuta in ogni direzione: una spanna nella lunghezza (ora tocca i 455 cm), un paio di centimetri nel passo (269 cm) e in larghezza (che raggiunge 184,5 cm), e fino a 6 centimetri in altezza (che, a seconda delle versioni, varia fra i 156 e i 159 cm). Inutile dire che le proporzioni dell’insieme meritano i generosi cerchi di 20” (negli allestimenti “basic” sono da 17”, ma come optional sono disponibili anche quelli da 21”).
È anche meglio “piantata”
Muscolosa grazie pure a fiancate scolpite e passaruota pronunciati (sono state ampliate anche le carreggiate), la BMW X2 non impone di rinunciare a una discreta praticità, facendo addirittura meglio della X1 (di 5 cm più corta) in tema di spazio per le valigie.
Infatti, la filante coda cela un bagagliaio che va dai 525/1400 litri delle versioni elettriche ai 560/1.470 litri di quelle con motore a combustione. Oltre alla presenza di vani laterali, sono apprezzabili il doppiofondo (utile, nelle varianti a batteria, per riporre i cavi di ricarica) e lo schienale del divano suddiviso in tre sezioni: abbattendo solo quella centrale (più stretta delle altre due) si possono caricare gli sci conservando quattro posti.
Già nelle concessionarie
Come accennato sopra, il fatto che la X2 sia disponibile anche con powetrain totalmente elettrico è una novità: fra le X “pari”, è la prima volta che ciò accade. La più prestante delle X2 a batteria è la iX2 xDrive30, che abbiamo guidato e che, assieme ad alcune versioni termiche, è già sul mercato.
La xDrive30 monta un motore per ciascun asse (quindi ha la trazione integrale). Le due unità erogano complessivamente 313 CV e 494 Nm di coppia, e consentono alla SUV coupé tedesca di scattare da 0 a 100 orari in appena 5,6 secondi. Meno emozionante la velocità di punta, che, come spesso accade nelle elettriche (anche per ragioni di efficienza), è limitata elettronicamente a un valore relativamente modesto: in questo caso, “soli” 180 km/h (che però si raggiungono rapidamente…).
Se hai fretta, allora “continua”
La iX2 xDrive30, che ha un prezzo base di 60.000 euro, impiega una batteria da 64,8 kWh. Secondo la BMW, da una colonnina a corrente alternata da 11 kW la si può caricare da zero al 100% in circa 6 ore e mezza, mentre con il caricatore optional a 22 kW l’attesa scende sotto le 4 ore. Tempi molto più brevi in corrente continua: il sistema accetta fino a 130 kW e consente la rigenerazione dal 10% all’80% in mezz’ora, come pure il recupero di 120 km di raggio d’azione in soli 10 minuti.
Comunque sia, il diesel resiste!
Già in commercio anche tre versioni endotermiche, tutte turbo e con cambio robotizzato a doppia frizione e 7 rapporti: a gasolio c’è la sDrive 18d (150 CV, da 44.800 euro), mentre vanno a benzina la sDrive20i (1.5 tre cilindri con impianto mild hybrid 48V, 170 CV, da 46.100 euro) e la “sportiva” M35i, con il 2.0 a quattro cilindri da 300 CV e la trazione integrale (da 63.200 euro). In una fase successiva arriveranno la xDrive20d (mild hybrid 48V, 163 CV, 4×4, da 50.200 euro) e l’elettrica d’accesso, ossia iX2 eDrive (204 CV, trazione anteriore, da 49.100 euro).
Dentro è piuttosto classica
Gli interni, dall’aspetto abbastanza ordinario al confronto con le elaborate linee della carrozzeria, sono ben fatti: quasi tutte le superfici a portata di mano presentano rivestimenti morbidi e gradevoli al tatto, e gli assemblaggi fra i vari elementi sono curati. Sportivo e classicheggiante il volante a tre razze, con corona massiccia da impugnare e perfettamente tonda.
Non mancano i portaoggetti (c’è anche una “vasca” sotto il supporto a ponte del bracciolo centrale), ma la piastra per la ricarica wireless dello smartphone (provvista di una furba clip per trattenere il dispositivo) è fra i molti optional a pagamento.