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Prova BMW iX2 xDrive30 – Colpo di coda

Cresciuta di taglia, ora sfoggia una coda stile coupé. L’abbiamo guidata in versione elettrica, che prima non c’era e ora affianca le altre

Non tutto è tattile

Piacevole l’ampio display ricurvo, ottenuto fondendo in un unico elemento il cruscotto digitale (configurabile) da 10,25” e il touch screen da 10,7” del sistema multimediale. Quest’ultimo include il navigatore e può contare pure sulla connessione 5G che supporta funzioni accessorie, app per streaming e giochi (anche in abbonamento, scaricabili dal BMW ConnectedDrive Store). Opportuna la scelta di conservare alcuni comandi fisici, ossia non tattili, nelle razze del volante e nel tunnel, sul quale trovano posto anche il selettore di marcia e una ghiera per la regolazione del volume audio.

Facile valutare gli ingombri, ma nelle retro…

Anche se le sagomate (e accoglienti) poltrone sono da coupé, alla guida della BMW iX2 si sta in alto ed è facile valutare gli ingombri della vettura, anche nel traffico e nelle manovre; in retromarcia, però, le ridotte dimensioni del lunotto e la coda rialzata inducono ad affidarsi alle telecamere.

La forma del tetto penalizza un po’ l’accesso al divano ma, una volta a bordo, solo chi supera i 185 cm di statura sfiora il soffitto con la testa. Anche se il pavimento è rialzato di qualche centimetro rispetto alle X2 termiche (a causa della batteria nel pianale), le gambe non risultano eccessivamente flesse, e lo spazio longitudinale è generoso. Chi non deve pretendere troppo è un eventuale quinto occupante, penalizzato dallo stretto schienale (che oltretutto integra i supporti rigidi del bracciolo retrattile) e dal mobiletto che sbuca dalle poltrone.

La iX2 xDrive30 ha 313 cavalli “facili”

Accelerando da fermo dopo aver attivato la funzione Boost (lo si fa dal paddle a sinistra del volante), la iX2 xDrive30 dà fondo a tutto il potenziale disponibile. A parte l’effetto wow del sentirsi incollati allo schienale (che, diciamocelo, tutte le elettriche di livello sanno assicurare), stupisce la compostezza e il controllo con cui il sistema di trazione integrale mette a terra la generosa coppia: anche se non larghissime (l’esemplare che abbiamo guidato montava delle 225/45 R20), le gomme non vengono messe troppo in crisi.

Il bello dell’equilibrio

Se in accelerazione, come pure nelle riprese ad andatura sostenuta, i due poderosi motori a corrente riescono a “mimetizzarle”, fra le curve le oltre due tonnellate di massa di quest’auto si fanno inevitabilmente sentire sotto forma di inerzia. Va comunque detto che, nelle modalità di guida più dinamiche, le sospensioni “intelligenti” riescono a fare del loro meglio per arginare il rollio.

Evitando di strafare, invece, la iX2 xDrive30 è bella disinvolta: comunicativa e piacevole da indirizzare, sul misto riesce a essere coinvolgente (e su questo influisce pure l’incisiva erogazione dei motori elettrici). Leggero a bassa andatura, lo sterzo non è rapidissimo né troppo diretto, ma complessivamente convince, anche perché al crescere della velocità acquisisce la giusta consistenza.

Il recupero di energia? Si adatta al contesto

Secondo la Casa, la più potente delle X2 elettriche promette fra i 417 e i 449 km di autonomia (ciclo WLTP). A fine test, la somma dei chilometri percorsi e di quelli residui indicati dal computer di bordo ne valeva circa 370: non male, considerando che l’itinerario del test comprendeva anche tragitti autostradali.

E a proposito di efficienza, sappiate che la vettura (se equipaggiata con i pacchetti ADAS più completi), permette di impostare il recupero di energia adattativo: con questa funzione, l’intensità della decelerazione in rilascio (e quindi della ricarica passiva della batteria) viene modulata in base alle condizioni del traffico e alla morfologia del percorso.

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