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Prova BMW Serie 5 – Impressioni di guida, pregi e difetti della 520d

Abbiamo provato la turbodiesel mild hybrid di nuova generazione

La Serie 5 è una vera icona per BMW, una macchina che gioca un ruolo chiave nei bilanci del marchio bavarese, oltre che nel definire la sua immagine agli occhi del mondo automotive. Per tracciare i contorni del discorso bastano pochi numeri. Lanciata nel 1972, è stata prodotta sinora in sette generazioni, che sono state vendute in totale in oltre 10 milioni di esemplari. Ora i tempi sono maturi per un importante avvicendamento in listino. La settima serie sta infatti per fare posto all’ottava, di cui abbiamo anticipato qualcosa nello scorso mese di maggio, quando sono state diffuse le prima foto e le prime informazioni ufficiali. A pochi giorni dal debutto nelle concessionarie italiane ho potuto finalmente toccarla con mano e provare su strada la versione candidata al ruolo di best-seller in Italia. Si tratta della 520d mild hybrid 48V. Prima di passare alle impressioni di guida, però, conosciamo meglio questa Serie 5.

Niente stravaganze per la Serie 5

Ultimamente i designer di Monaco hanno fatto scelte molto audaci. Pensate alla XM, per esempio, o alla stessa Serie 7, che con la 5 condivide parte della piattaforma. Con la Serie 5 si sono invece dati una regolata, risparmiandosi eccessivi azzardi e scegliendo forme tese e pulite per una carrozzeria che mette su mezza taglia rispetto al passato. La lunghezza, la larghezza e l’altezza crescono nell’ordine di 10, 4 e 3 cm, con la prima che supera d’un fiato la fatidica soglia dei 5 metri, per toccare quota 506 cm.

BMW Serie 5 520d

Segni particolari

Tra i tanti elementi che catturano lo sguardo, alcuni meritano una menzione particolare. L’elenco si apre con il doppio rene con cornice retroilluminata e prosegue con le maniglie a scomparsa, lungo una fiancata in cui si nota pure il 5 che compare su montante C. Nella zona posteriore, poi, la scena è dominata da fari molto sottili, con un inserto cromato.

BMW Serie 5 2023

Il digitale che avanza

La plancia ha un aspetto raffinato e tecnologico. A dominare la scena è il BMW Curved Display, con strumentazione da 12,3″ e infotainment da 14,9″. Quest’ultimo sfrutta un nuovo sistema operativo, l’8.5. Il touch screen accentra un sacco di comandi e i tasti fisici sono sempre meno, concentrati più che altro a ridosso del manopolone sul tunnel centrale. Tra le altre primizie introdotte ci sono rivestimenti a effetto pelle ottenuti con un nuovo materiale vegano chiamato Veganza. Anche il volante è ridisegnato, con la parte inferiore della corona piatta e nuovi pannelli di controllo sulle razze con feedback aptico. Tutto pare confezionato con buona cura, anche se qualche piccolo neo si nota qua e là, con per esempio le tasche delle porte prive di rivestimento interno, una cosa non proprio in linea con il rango del mezzo.

BMW Serie 5 2023

Bene ma non benissimo

Quanto allo spazio disponibile a bordo, davanti se ne ha da vendere, comodamente ospitati su nuovi sedili sportivi. Dietro invece il quadro è meno esaltate. Intendiamoci, la Serie 5 berlina offre una sistemazione più che dignitosa. Visti gli ingombri esterni, tuttavia, sedendosi sul divano ci si aspetta qualche centimetro in più. Quanto al bagagliaio, il volume utile è di 520 litri. Parlando invece di listino, prima di passare alle impressioni di guida, i prezzi delle Serie 5 endotermiche partono dai 66.800 euro della 520i, mentre per la 520d di devono mettere in preventivo almeno 68.900 euro. L’allestimento M Sport comporta un sovrapprezzo di 4.100 euro, mentre per avere la trazione integrale xDrive se ne devono aggiungere 2.400. A catalogo ci sono poi pure le versioni elettriche i5, che fanno però storia a sé.

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