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Prova BMW Serie 5 – Impressioni di guida, pregi e difetti della 520d

Abbiamo provato la turbodiesel mild hybrid di nuova generazione

Al volante della 520d mild hybrid le prime sensazioni positive vengono dal motore, che rappresenta una profonda evoluzione di quello a catalogo fino a ieri. I tecnici bavaresi hanno introdotto svariate migliorie che coinvolgono, tra le altre cose, accensione, sovralimentazione e raffreddamento. Il risultato è una rotondità di funzionamento da manuale, se si eccettua una risposta a volte un pelo brusca sul primo tocco d’acceleratore. Per fregiarsi del titolo di “ibrido” il turbodiesel di Monaco ha preso con sé sotto il cofano un’unità elettrica da 11 CV e 25 Nm, che dà supporto quando ci sono da svolgere i compiti più gravosi.

BMW Serie 5 2023

Una spinta forte e regolare

La scheda tecnica è un gran bel biglietto da visita e ricorda che la coppia massima di 400 Nm è sempre disponibile tra i 1.500 e i 2.750 giri. Ciò si traduce in una spinta forte e regolare in ogni situazione di guida. Il picco di potenza di 197 CV è raggiunto invece a 4.000 giri, ma il turbodiesel bavarese non si fa pregare a fare gli straordinari. Il limitatore tarpa le ali all’allungo un po’ più in alto e ciò lascia un po’ di margine per tirare di più le marce se si sta gestendo il cambio automatico in modalità manuale, tramite le palette al volante. La cosa ha comunque un senso limitato, perché anche se il tempo nello scatto 0-100 è di soli 7,3 secondi, la macchina non ha una vera indole sportiva. Casomai è più una passita e lo dimostra bene in autostrada, dove tiene con disinvoltura medie da autobahn. Il tutto, tra l’altro, in un piacevole silenzio, interrotto solo da leggeri fruscii aerodinamici.

BMW Serie 5 2023

Un optional molto utile

Quanto al comportamento tra le curve, devo confessare che l’esemplare in prova montava le eccellenti sospensioni adattive Professional. È un optional che vale tutti i 2.500 euro che costa, che porta con sé l’assetto ribassato di 5 mm e l’Integral Active Steering, ossia le quattro ruote sterzanti. Queste girano in direzione opposta a quelle anteriori a bassa velocità e ne replicano invece i movimenti alle andature più elevate. I benefici sono presto evidenti: da una parte il diametro di sterzata si riduce e migliora la maneggevolezza; dall’altra si esaltano la precisione di guida e la stabilità. Così attrezzata, la 520d non sembra affatto una specie di ammiraglia da 1,8 tonnellate e traccia le traiettorie con rigore su ogni genere di strada.

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