Accomodandosi al volante della Fiat 600 Hybrid si scopre un posto di guida impostato in maniera corretta e in grado di accogliere bene i piloti di tutte le taglie. Anche la disposizione dei comandi soddisfa, con tutto quanto a portata di mano. Fa invece storcere un po’ il naso la scelta di adottare solo plastiche dure per la plancia. Tutto ha un aspetto gradevole, ma suona male se ci si picchietta sopra con le unghie o con le nocche. Quanto allo spazio, vale quanto detto a suo tempo per la 600e elettrica. Chi siede davanti ne ha in tutte le direzioni, mentre chi è destinato al divano si ritrova con le ginocchia un po’ vicine agli schienali anteriori e fa fatica ad estrarre i piedi al momento di scendere.
Un buon affiatamento
Una volta in movimento, le attenzioni sono soprattutto per la tecnologia Hybrid, che la stessa Fiat si guarda bene dall’etichettare mild o full hybrid. Ad accreditare la prima definizione è l’assenza di una modalità di guida elettrica. A favore della seconda gioca il fatto che la macchina possa in effetti muoversi lasciando bielle e pistoni a riposo, spinta per brevi tratti solo dagli elettroni. In parole povere, il motore termico e quello elettrico possono lavorare insieme o da soli, con una centralina elettronica che comanda a bacchetta questa orchestra sulla base dello stato delle batterie e dello stile di guida.
Le sinergie sotto al cofano permettono di rendere la progressione più fluida e vivace e di ridurre le emissioni del 15%, con il motore termico che può arrivare a non bruciare benzina per il 50% del viaggio. In tutto questo il pilota è semplicemente spettatore. Non può selezionare driving mode particolari, né modificare l’impostazione della frenata rigenerativa, che – a mio giudizio – risulta, almeno sulle prime, un po’ invasiva. Si tratta comunque solo di prendere confidenza con la cosa.
Senza grilli per la testa
In accelerazione, invece, la 600 Hybrid fila via liscia come l’olio, anche se priva di grande smalto. La scheda tecnica parla di un tempo di 10,8 secondi nel passaggio da 0 a 100, una prestazione discreta e nulla più. Volendo avere un ruolo più attivo nella guida si può sempre giocare con le palette al volante e selezionare manualmente le marce. Dato però che la meccanica ha un sound molto ovattato e che le doti di allungo sono limitate, la cosa può avere un senso solo nel misto collinare. Nell’impiego quotidiano è molto più semplice e riposante delegare in toto la gestione dei rapporti all’elettronica e procedere a passo tranquillo.
Un po’ di sano dinamismo
In generale comunque, ed è forse ciò che più conta nell’uso day-by-day, la Fiat 600 Hybrid si dimostra gradevole. Da una parte mostra una certa maneggevolezza e dall’altra garantisce un buon comfort di marcia, frutto di una efficace insonorizzazione e di un adeguato molleggio. Il tutto, peraltro, con l’assetto che resta relativamente neutro, senza un eccessivo rollio in curva. Tra le curve emerge un comportamento dinamico e sincero. Da qui a definire la cinque porte torinese sportiva ce ne passa, ma anche su strada in lei si ritrova un po’ di quella allegra spigliatezza promessa dal look.