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Prova Honda ZR-V: come è fatta e la gamma Italiana

In attesa di poter comunicare le impressioni di guida e i prezzi, ecco le prime sensazioni dall'abitacolo

Quando viene il momento di mettersi in marcia la ZR-V mette in mostra da subito due pregi molto apprezzati da chi cerca un’auto da famiglia versatile, ovvero la facilità di guida e la praticità. Seduti al volante non si ha infatti modo di rendersi conto più di tanto della sofisticazione tecnologica del sistema ibrido. Questo può far sì he l’auto avanzi in modalità elettrica, ibrida o termica, ma a decidere tutto è la centralina. Il pilota può giusto scegliere il driving mode tra i quattro a sua disposizione e regolare l’intensità della frenata rigenerativa, che comunque non raggiunge mai livelli eccessivi. Per il resto il pallino resta sempre tra le mani dei microchip.

Tutta mia la città

A dispetto dell’aria da SUV sportiveggiante, la ZR-V dà il meglio di sé in città. Qui, grazie ai frequenti stop & go, la batteria mantiene una carica elevata e l’auto si muove spesso lasciando bielle e pistoni a riposo, con passo felpato. Gli eventuali passaggi di consegne tra un motore e l’altro sono molto dolci e la fluidità di marcia è notevole. All’occorrenza, questa Honda sa comunque graffiare e regalare spunti brillanti, sia da fermo sia nei rilanci. 

Non cambia ma finge bene

Nel misto la ZR-V predilige la guida pulita e dimostra di non amare troppo uno stile arrembante. I tecnici Honda hanno compiuto sforzi notevoli per cercare di adeguare il sound del motore termico e gli impulsi in avanti alla pressione esercitata sull’acceleratore, limitando le inerzie e i ritardi accusati in passato dal sistema e:HEV. Per rendere l’auto più coinvolgente in progressione gli ingegneri si sono pure inventati il modo di simulare dal punto di vista acustico una serie di cambiate sportive. Il trucco funziona bene ma è indubbio che ci sia ancora un po’ di margine per rendere il feeling di guida più naturale. In questo senso qualche limite del sistema emerge talvolta anche nei tratti autostradali in salita, nei quali può capitare che il motore giri a regimi inutilmente elevati, almeno all’apparenza.

W la sincerità

Quanto al comportamento delle sospensioni e del telaio, la Honda ZR-V è un’auto gradevole, con reazioni misurate e prevedibili. Molle e ammortizzatori digeriscono senza fatica i colpi, tenendo nello stesso tempo a bada i movimenti del corpo vettura. Lo sterzo permette sempre di avere una buona sensazione di controllo, rivelandosi nel complesso uno strumento efficace per disegnare con precisione le traiettorie. 

I consumi della ZR-V

Da ultimo due paroline sui consumi. Al temine di una prova su un percorso variegato, affrontato rispettando le regole del Codice della Strada spagnolo, il computer di bordo della ZR-V ha confermato il dato dichiarato di 5,8 l/100 km. L’impressione però è che si possa addirittura fare di meglio, imparando a sfruttare la notevole scorrevolezza in rilascio ed evitando di agire bruscamente sull’acceleratore in partenza.

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