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Prova Mazda CX-80 – Il SUV che si crede un’ammiraglia

Elegante e imponente, offre un gran comfort e tanto spazio anche per sette passeggeri. I prezzi partono da 61.235 euro.

L’abitacolo della Mazda CX-80 si dimostra super accogliente. Mettendosi al volante ci si sente calati in un ambiente arioso e ricercato. Il grande mobiletto centrale non è una presenza fastidiosa ed è anzi apprezzabile la presenza di tanti vani portaoggetti. Agendo sulle regolazioni chiunque riesce a trovare una posizione ottimale, con tutti i comandi a portata di mano. Ogni componente è confezionato con cura e sugli allestimenti di punta non mancano dettagli di pregio. Gli esemplari Takumi – come quello ritratto in foto – hanno per esempio rivestimenti in pelle Nappa bianca, finiture in legno d’acero e le cosiddette “cuciture appese”, tipiche giapponesi.

abitacolo Mazda CX-80 2024

Prima classe al centro

La sistemazione migliore è quella di chi siede in seconda fila. Dopo aver aperto una porta incredibilmente lunga, ci si ritrova con un mare di spazio in ogni direzione e con la possibilità di regolare a piacimento anche lo schienale. Quanto alla terza fila, va pensata come la destinazione ideale per i ragazzini, meglio se non troppo cresciutelli.

divano con bracciolo abbassato Mazda CX-80 2024

Una questione di punti di vista

Il fatto che la Mazda CX-80 sia lunga cinque metri rappresenta un problema molto relativo. Il taglio verticale del muso aiuta un po’ a farsi un’idea degli ingombri. La tecnologia viene poi in aiuto con telecamere a 360 gradi e il sistema See-Through View, che proietta sul display centrale quello che c’è nell’area davanti al veicolo e attorno alle ruote nella direzione di marcia.

Mazda CX-80 2024

Carattere tranquillo

Una volta in movimento traspare chiaramente come la CX-80 sia da considerare come una paciosa vettura da famiglia o una passista. Invece di aggredire le curve, conviene dunque pennellare le traiettorie e puntare sulla scorrevolezza più che su una guida spigolosa. Anche lo sterzo in fondo ha una taratura turistica.

Mazda CX-80 2024

Dal canto loro le sospensioni si mettono sulla stessa lunghezza d’onda. Con il loro set-up incassano bene i colpi, nonostante i pneumatici ribassati montati su cerchi da 20 pollici non vengano in loro aiuto più di tanto. Rollio e beccheggio non sono mai eccessivi ma sicuramente ci sono stati casi in cui la filosofia Jinba Ittai, quella della famosa simbiosi tra cavaliere e cavallo, o tra uomo e macchina, si è tradotta in una guida più coinvolgente.

Mazda CX-80

Diesel über alles

Per un pacchetto di questo genere trovo sinceramente più equilibrata la scelta della versione turbodiesel mild hybrid. Il sei cilindri Mazda è un gran bel pezzo di ingegneria. Gira tondo sin dai regimi più bassi e genera la coppia massima tra i 1.500 e i 2.400 giri, assicurando una progressione lineare, cui difetta solo un po’ di smalto in allungo. Certo, chi ha percorrenze quotidiane brevi, viaggia spesso in città e ha la possibilità di ricaricare spesso la batteria può farsi tentare dalla plug-in, che ha sulla carta uno spunto più vivace (0-100 in 6,8 secondi contro gli 8,4 della sorella a gasolio). Quello che i numeri non dicono è che le prestazioni nel misto sono ottenute con una minore naturalezza. Con l’unita termica e quella elettrica a fare gioco di squadra, il pilota ha insomma la sensazione di dover maltrattare un po’ la vettura nella guida brillante.

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