Anni 80: la crescita
Nel 1979, sulla scia del successo della prima versione, arrivò la seconda generazione di Civic, con un motore migliorato CVCC-II da 1.3 litri che offriva un’erogazione di potenza più fluida ed efficiente. La gamma dei modelli venne ampliata con l’aggiunta di una berlina sedan da 1.5 L, di una hatchback e di una station-wagon. Alla gamma si aggiunse anche una trasmissione manuale a cinque rapporti. La Civic II introdusse un nuovo e caratteristico design trapezoidale a due volumi con la griglia anteriore e i fari dall’aspetto più spigoloso. Con il crescere della popolarità di Civic, questa versione venne presto sostituita da un nuovo modello, sviluppato per soddisfare la domanda di auto più spaziose.
La terza generazione, arrivata nel 1983, si presentò con un passo più lungo e un design più squadrato, segnando l’introduzione del principio Honda “Man Maximum-Machine Minimum“, un approccio al design sviluppato intorno alla persona, in cui tecnologia e design venivano messi al servizio di guidatore e passeggeri. Ancora oggi, questo principio contribuisce a definire tutti i modelli Honda, per offrire lo spazio e la praticità che gli automobilisti moderni si aspettano di ricevere. Civic III fu disponibile in tre versioni: una tre porte per esaltare la guida sportiva, una più pratica quattro porte sedan e una cinque porte station-wagon Shuttle, che offriva una spaziosità e una praticità eccezionali. Venne anche introdotta la variante Civic Si più sportiva, dotata di un motore DOHC da 1.6 L con quattro cilindri in linea.