A costo di diventare monotono – lo scrivo ormai quasi in tutte le prove – do una tiratina di orecchie anche ai designer della Renault Scenic per aver dato ad altro la priorità rispetto alla visibilità. Se da una parte non è facile capire quali siano gli ingombri del muso, dall’altra va anche peggio. Lo spessore dei montanti posteriori e le ridotte dimensioni del lunotto costringono infatti ad affidarsi a sensori e telecamere quando ci si trova in retromarcia. Ecco, l’unica cosa che rimpiango della mia vecchia Scenic è l’ampiezza delle superfici vetrate.
Girotondo
Pollice alto, invece, per il diametro di sterzata: la Casa dichiara una valore di 10,9 metri ed effettivamente la Scenic inverte la rotta con la disinvoltura di una utilitaria. Lo sterzo piace però anche per il giusto rapporto di demoltiplicazione. Non serve mulinare vorticosamente le mani per convincere la macchina a girare e tante curve possono essere fatte senza cambiare impugnatura sulla corona del volante.
Weight Watchers
Con il passare dei chilometri altre note positive vengono dalle sospensioni. Anche quando è equipaggiata con cerchi da 20″, questa Renault digerisce abbastanza bene le sconnessioni della strada. Si tratta di una cosa non comune tra le auto elettriche, che spesso fanno ricorso ad assetti molto più rigidi per tenere a bada il loro corpicione. La Scenic, invece, si può concedere una taratura di compromesso forte del fatto di avere una massa tutto sommato ragionevole. A seconda degli allestimenti, l’ago della bilancia si ferma infatti tra i 1.730 e i 1.890 kg. Non pochissimi, ok, ma molti meno, per esempio, rispetto a quelli di una e-3008 provata di recente e grande più o meno uguale. Che il peso non sia eccessivo si sente anche nella guida dinamica. La Scenic si disimpegna abbastanza bene tra le curve, con inserimenti tutto sommato puntuali e una buona tenuta durante la fase di percorrenza. Solo forzando il passo emerge un naturale sottosterzo che è però accettabile, vista l’impostazione generale e la destinazione d’uso della macchina. In fondo si tratta pur sempre di una vettura da famiglia, senza alcuna velleità sportiva e che va quindi guidata in panciolle.