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Prova Suzuki S-Cross 1.4 BoosterJet

Jack London, scrittore statunitense famoso per i romanzi “Zanna Bianca” e “Il richiamo della Foresta”, sosteneva che le genti di confine avessero una marcia in più. Sul finire del XIX secolo, durante la corsa all’oro, conobbe infatti gli avventurieri nati nel Klondike, fra Canada e Alaska, ed ebbe modo di notare come questi condividessero pregi e difetti delle popolazioni d’entrambe le regioni. Una riflessione che oggi trova conferma in ambito automobilistico. Vetture spesso collocabili al limite di diverse categorie portano in dote una varietà di caratteristiche superiore al normale. Come la crossover Suzuki S-Cross che abbina l’abitabilità di una wagon alla mobilità tipica di una SUV, il comfort di una berlina all’agilità di una compatta.Un’ottima passista velocePrende il via dalla metropoli il nostro viaggio verso le terre di confine. Non di Stati parliamo, ma di regioni, di “terre” nel senso più pieno del termine. Da una Milano caotica e trafficata, puntiamo verso una delle zone più poliedriche del Nord Italia. L’Oltrepò Pavese. Un lembo di Lombardia incuneato tra l’Emilia Romagna e il Piemonte, crogiolo di tradizioni e dialetti, raggiungibile in poco più di un’ora di autostrada grazie a una vettura confortevole come la S-Cross, forte di un buon isolamento acustico, di una posizione di guida rialzata, di un’abitabilità anteriore da riferimento e di spiccate doti da passista, rafforzate dalle sospensioni che assorbono qualsiasi imperfezione dell’asfalto.Un “cuore” reattivo e prodigo di coppiaCasei Gerola, Rivanazzano, Salice Terme e Cecima sono cartoline del pavese che nutrono i nostri occhi e, attraverso statali dove il tempo sembra essersi fermato, ci conducono alle alture dell’Oltrepò. Colline dove l’agricoltura è ancora oggi l’attività dominante, dove viti e alberi da frutto si litigano il terreno argilloso, tipico della zona. I viali alberati di Milano sono un lontano ricordo. Qui la carreggiata diventa stretta e l’andamento delle strade tortuoso più di una biscia. Un terreno ideale perché la perla dentro la conchiglia di S-Cross venga alla luce. Parliamo, nel dettaglio, del motore 1.4 BoosterJet. Un propulsore a 4 cilindri caratterizzato dall’iniezione diretta della benzina e dalla distribuzione a 4 valvole per cilindro, in grado di erogare 140 cv e 220 Nm. Un’unità soprattutto, che non ha nulla da invidiare a un turbodiesel per reattività ai bassi regimi e disponibilità di coppia, ma che al tempo stesso può contare su di un allungo insospettabile, quasi sportivo.Leggerezza e trazione integraleComplice il ridotto peso della vettura, contenuto in 1.215 kg optando per il cambio manuale a 6 marce e pertanto inferiore di ben 120 kg a S-Cross 1.6 DDiS 4WD (la versione turbodiesel da 120 cv), la reattività della crossover giapponese risulta superiore alle aspettative. Salendo da Cecima in direzione dell’osservatorio astronomico di Cà del Monte, i tratti con pendenza superiore al 20% non creano alcun affanno grazie alla brillantezza del 1.4 BoosterJet, all’assistenza alla partenza in salita e alla precisione negli innesti della trasmissione manuale a 6 rapporti. E qualora si decidesse di lasciare l’asfalto, magari per una piccola escursione lungo le strade poderali che circondano le vigne, nessun problema. Nemmeno l’argilla dell’Oltrepò è in grado di mettere in difficoltà la trazione integrale Allgrip che permette di scegliere, mediante un apposito comando a rotella, tra le modalità di marcia Auto, Sport, Snow e Lock.Lock per trarsi d’impaccioIl programma Auto, nel dettaglio, privilegia il risparmio di carburante avvalendosi della trazione anteriore quale impostazione predefinita, con la possibilità di trasferire kgm al retrotreno qualora venga ravvisata una perdita d’aderenza all’avantreno, mentre quando i solchi generati dal passaggio dei mezzi agricoli si fanno impegnativi, il programma Lock soccorre anche il guidatore alle prime armi bloccando il rapporto di distribuzione dei kgm 50/50 tra avantreno e retrotreno. La motricità ringrazia e la S-Cross, complice l’altezza minima da terra di 18 cm – superiore alla media delle crossover – supera indenne gli ostacoli.Dolce vita di bordoArriviamo al termine della nostra “fuga dalla città”, vale a dire all’osservatorio astronomico di Cà Del Monte, a circa 700 metri d’altitudine e, soprattutto, in prossimità del punto d’incontro tra Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Qui lo sguardo corre libero sino all’orizzonte. Qui è terra di confini. Confini che, però, per S-Cross non esistono. Lei, un po’ wagon, un po’ SUV e un po’ berlina, è cittadina del mondo. Ora non resta che aspettare la notte per osservare le stelle. Magari affidando la colonna sonora al sistema multimediale della crossover Suzuki, forte di un display touchscreen da 7 pollici e dei principali protocolli per il dialogo privilegiato con gli smartphone. L’attesa si fa dolce.

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