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Prova Volvo XC60 PHEV 2026 – Squadra che vince non si cambia… ma si migliora

La plug-in più venduta in Europa si aggiorna nel look e nella dotazione tecnologica. Il suo punto di forza? Un comfort eccellente.

Dopo aver recentemente festeggiato l’essere diventata la Volvo più venduta della storia, con oltre 2,7 milioni di unità consegnate dal 2008 a oggi, la XC60 è pronta ad affrontare nuove sfide sul mercato. Con il model year 2026 si aggiorna infatti nel look e nella sostanza per continuare a dire la sua in un mercato sempre più popoloso e competitivo. Andiamo allora a scoprire cosa c’è di nuovo in un modello che dimostra ancora una volta di sapersi evolvere senza snaturarsi.

mascherina Volvo XC60 PHEV 2026

È tutta sua sorella

Partiamo da quello che si coglie già a prima vista. Sotto il profilo estetico, la Volvo XC60 si aggiusta il trucco, seguendo le orme della sorella maggiore, quella XC90 che ha debuttato qualche mese fa insieme alla EX90. In concreto a cambiare è innanzi tutto la calandra, con i listelli che s’incrociano elegantemente. Ci sono poi nuove opzioni per i cerchi e luci posteriori più scure che danno all’insieme un aspetto più moderno. Le altre primizie riguardano la tavolozza dei colori. In catalogo entrano il Forest Lake e l’Aurora Silver che si vedono nelle foto di questo articolo. Inoltre, per la prima volta la XC60 può essere ordinata anche in Mulberry Red.

Volvo XC60 PHEV 2026

Tutto in punta di dita

Passando nell’abitacolo, riflettori subito puntati sul sistema d’infotainment con Google integrato. Questo sfrutta un nuovo schermo da 11,2 pollici piazzato in verticale e caratterizzato da una maggiore densità di pixel, per una migliore definizione. A fare un passo avanti è anche la velocità, grazie alla piattaforma Snapdragon Cockpit di Qualcomm.

Infotainment Volvo XC60

Per il resto gli interni sfoggiano inserti rinnovati e nuovi materiali pregiati, dal nome altisonante come Quilted Nordico e Navy Herringbone Weave. Altri interventi riguardano l’ottimizzazione della insonorizzazione, già storico punto di forza del modello. Per chi vuole il massimo della silenziosità a richiesta si possono avere anche finestrini in vetro laminato.

Volvo XC60 PHEV 2026

Ricomincio da tre

Non ci sono invece cambiamenti degni di nota a livello di gamma motori. Dopo l’uscita dal listino della motorizzazioni diesel, l’offerta Volvo continua ad articolarsi su tre powertrain ibridi. Quello d’accesso al listino porta la sigla B5 e corrisponde a un mild hybrid che abbina un due litri turbobenzina a una piccola unità elettrica, per un totale di circa 250 CV. Andando poi in crescendo si trovano due plug-in hybrid. La prima porta la sigla T6, sfrutta lo stesso turbobenzina di cui sopra e gli accosta un’elettrico da 265 CV, per un potenza totale di sistema di 353 CV. La seconda, battezzata invece T8, vede la potenza dell’unità a combustione interna salire a 228 CV. Complice anche una diversa gestione del gioco di squadra tra le due unità, la potenza complessiva sale addirittura a 455 CV. Tutte le XC60 hanno cambio automatico e trazione integrale

Volvo XC60 2026

Il listino della XC60 PHEV

In Volvo credono particolarmente nelle versioni plug-in e il mercato sta dando loro ragione. Non è un caso che la XC60 PHEV sia la plug-in più venduta in Europa. Anche facendo finta che la mild hybrid non esista, descrivere per filo e per segno il listino è un’impresa titanica, visto che incrociando le due motorizzazioni T6 e T8 e i sette livelli di allestimento (!) si ottengono 11 combinazioni possibili. I relativi prezzi, che partono da 63.600 euro, sono nello specchietto qui sotto. Più inbasso c’è invece il listino completo.

Listino Volvo XC60 PHEV

La prova della XC60 T6 PHEV

Quasi tutte le volte che salgo su una Volvo mi sento in dovere di spendere due parole per i sedili e questa XC60 non fa eccezione. Le poltrone trovano un eccellente compromesso tra ampiezza e contenimento, morbidezza e supporto. In pratica ci puoi passare ore senza avvertire il minimo fastidio e per un SUV che vuole proporsi come autentico factotum è davvero un buon inizio. L’assetto asseconda alla grande l’indole da passista della vettura. Le sospensioni – che a richiesta su certi allestimenti possono essere anche di tipo pneumatico – hanno infatti una taratura abbastanza morbida. Ciò significa che buche e avvallamenti vengono filtrati alla grande, sacrificando un po’ di agilità nel misto sull’altare della comodità. D’altronde non serve avere la competenza dei profiler dell’FBI per capire che una tuttoterreno lunga oltre 470 cm, alta 165 e che pesa circa 2,1 tonnellate non ha il physique du rôle della mangiatrice di curve. Insomma, non considerate quanto detto come un difetto. È una precisa scelta progettuale, peraltro anche condivisibile.

Volvo XC60 OHEV

L’elettronica tiene lontano dai guai

Se manca un po’ di coinvolgimento nella guida, la sicurezza è comunque garantita, sia chiaro. Le reazioni sono graduali e prevedibili e la dotazione di serie comprende uno stuolo di ADAS. La XC60, che fu la prima auto di serie con frenata automatica di emergenza, è molto brava a tenersi lontano dai guai. Tra le chicche dell’equipaggiamento ci sono l’Oncoming Lane Mitigation, che evita incontri troppo ravvicinati con chi arriva in direzione opposta, e l’IntelliSafe Surround, che monitora in ogni momento cosa succede intorno al veicolo. Il tutto senza dimenticare, in ottica sicurezza passiva, che questa Volvo è di sana e robusta costituzione, come tradizione della Casa.

Volvo XC60 PHEV

Un grande affiatamento

Peraltro, una volta prese le misure agli ingombri, la XC60 se la cava alla grande anche in città e zone limitrofe. Grazie alla presenza di una batteria da 18,8 kWh, la Casa dichiara circa una settantina di chilometri in modalità elettrica nel ciclo WLTP. Francamente non ho avuto modo di sperimentare se questa percorrenza sia vera o meno. Posso invece testimoniare che a occhio i 5,7 secondi promessi per lo 0-100 sembrano credibili, alla luce della brillantezza degli spunti. Ciò che più si apprezza nell’uso quotidiano, tuttavia, è l’ottimo affiatamento tra i due motori e il cambio automatico a otto marce. Quando si procede ad andatura rilassata la fluidità di marcia è davvero encomiabile.

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