Dopo Star Trek credevamo che la fantascienza non potesse spingersi oltre. Ebbene, BMW e Toyota sono riuscite a dilatare ulteriormente i confini dell’incredibile, realizzando una piattaforma comune per auto sportive. Ora quel pianale, nemmeno si trattasse di una pianta sprizzante vitalità da tutti i pori, ha lasciato cadere il primo frutto: l’erede della Supra.La quinta generazione della sportiva giapponese dovrebbe condividere l’architettura di base con la futura BMW Z5 – erede della roadster Z4 da poco uscita di listino – e prendere spunto dall’eccitante linea della concept FT-1. Destinata a entrare in produzione nel 2018, sarà caratterizzata dalla collocazione anteriore del motore e dalla trazione posteriore. Più che di motore, però, sarebbe bene parlare di powertrain ibrido, perché secondo rumors insistenti la Casa giapponese potrebbe attingere all’esperienza maturata dalla tedesca i8, oppure portare al debutto inedite soluzioni in materia di fuel cell, un campo nel quale Toyota ha dimostrato di eccellere. Si pensi, in proposito, alla berlina Mirai, prima vettura di serie a idrogeno. Tutto ciò senza tralasciare ulteriori voci di corridoio che vogliono il brand del Sol Levante impegnato nello sviluppo in proprio di un V6 biturbo benzina da almeno 400 cv. Qualsiasi soluzione venga adottata, la nuova Supra avrà un “cuore” tutt’altro che remissivo.L’apparentamento tra il marchio giapponese e quello tedesco consente a entrambi di contenere i costi, condividendo soluzioni elitarie quali, ad esempio, il ricorso ai materiali compositi (BMW è tra i pionieri del CFRP, vale a dire del poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio) e l’impiego dello stato dell’arte delle batterie. Qui, però, finiscono i punti di contatto, dato che l’erede della Z4 sarà una classica spider con il tetto in tela, mentre la Supra verrà proposta esclusivamente in configurazione coupé.