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Il punto sul Salone dell’auto di Ginevra 2012

Un salone, quello di Ginevra 2012, all’insegna della razionalità; pochi fronzoli e tanta sostanza. Molte le novità “a portata di mano” (Mercedes Classe A, Audi A3, Fiat 500L ecc.), ovvero le auto che compreremo nel 2012. In più una discreta dose di “sogni”; piacevole, ma non eccessiva…

Se ci chiedessero chi ha organizzato il Salone di Ginevra 2012 verrebbe da rispondere il Professor Monti. Attenzione, non fraintendete (e soprattutto non smettete di leggere in preda allo sconforto): ciò che li accomuna non sono le ormai famigerate “lacrime e sangue” ma, piuttosto, una compostezza e un’attenzione alla sostanza poco comune di questi tempi (chi è stato al Motorshow 2011 e ha visto le “tantissime novità” sa bene di cosa stiamo parlando).

Tante le new-entry (anche se sfidiamo a trovarne 140 “reali” come dichiarato da molti), ma soprattutto un sacco di proposte dedicate a chi l’auto la usa sul serio… Tutti i giorni!A partire dalla Fiat 500 L, regina allo stand del lingotto, capace di attirare a sé pareri del tutto contrastanti (chissà se i Marchionne boys riusciranno ancora una volta a far ricredere i detrattori), passando per la Mercedes Classe A che ha scelto di abbandonare completamente i tratti somatici che l’avevano consacrata in passato. Scelta corraggiosa, hanno sentenziato in molti; un errore, hanno replicato altri. Al mercato l’ardua sentenza!

Ford ha scelto di puntare sulla fruibilità con la piccola MPV B-Max (con tanto di porte scorrevoli), mentre le francesi scommettono sul mercato dei crossover (e come dare loro torto) con la Citroen C4 Crossair e la Peugeot 4008. Senza dimenticare le origini sportive con la 208 GTI concept e l’animo ecologico e innovativo con la DS5 Hybrid.Auto vere, quindi, come la Kia Ceed‘ o la Hyundai i30 station wagon, giusto per citare due marchi imparentati che in Europa, da un po’ di tempo a questa parte, stanno facendo la parte del leone. Compostezza e razionalità protagoniste del Salone di Ginevra, anche nella scelta delle hostess: educate, sorridenti e pudiche (non che in passato le scelte fossero stato molto diverse); un’occasione per osservare le auto senza troppe distrazioni, per molti, una delusione per altri.

Voto 10 all’atteggiamento delle case produttrici (tutte presenti, ovviamente…) che, messi da parte sconforto e piagnistei legati alla crisi (fortunatamente) hanno scelto linee guida ben definite e politiche diverse ma, si spera, egualmente efficaci. Insomma, rimboccarsi le maniche, puntare un obbiettivo e fare di tutto per raggiungerlo, forti dei propri mezzi.

Lo ha fatto BMW presentando un alto di gamma come la Serie 6 Grand Coupé; l’ha imitata Opel con una vettura iper tecnologica ed ecologica come la Ampera (ibrida su base Volt che ha conquistato il premio Car of the Year) e una ipersportiva “alla portata” come la Astra OPC. Senza dimenticare la best-seller Mini Countryman proposta in versione pepatissima by John Cooper Works.

L’eccellenza ha visto tanti nuovi protagonisti come il neonato suv marchiato Bentley, un inno al lusso e all’esagerazione (Corona si starà già sfregando le mani, con buona pace degli uomini marketing, probabilmente non entusiasti…), senza dimenticare i gioielli di casa nostra: Ferrari F12 Berlinetta, Maserati GTS, Lamborghini Aventador J (scoperta è dire poco…).  E il Giappone? Non moltissime le novità. C’era la replica della Toyota GT-86 marchiata Subaru, qualche concept all’insegna del design e dell’high-tech nello stand Nissan e poco altro (fatta eccezione per la Mazda Takeri, concept che pare essere più vicina di altre a diventare realtà).

Insomma, un bilancio estremamente positivo per il Salone di Ginevra, condiviso dalle case, dai giornalisti e, si spera, da tutti i visitatori che affolleranno gli stand nei prossimi giorni. L’impressione che resta è che, in fondo, questo Salone sia dedicato a loro molto più che in passato e, consentiteci di dirlo, forse questa è proprio la strada giusta. Sognare fa bene, ma bisogna anche dedicarsi alla “vita vera”…

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