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L’auto elettrica è davvero più sostenibile di una Diesel o a benzina?

Ecco un’analisi approfondita sulla carbon footprint, che prende in considerazione non solo l’utilizzo ma tutto il processo di produzione

Quante volte avete letto e sentito “auto a emissioni zero”? Tantissime, probabilmente; soprattutto negli ultimi due anni. In verità, come molti di voi già sapranno, di auto (e in generale di oggetti) a emissioni zero non ne esistono; nemmeno le elettriche. Prendendo in prestito dalla filosofia la formula “cogito ergo sum”, potremmo spingerci a un “esisto quindi emetto” (CO2, come minimo). Le emissioni zero a cui si fa riferimento nei claim pubblicitari sono quelle relative all’utilizzo su strada: durante la guida, effettivamente, le elettriche non producono emissioni. O meglio: non ne emettono se la ricarica delle batterie avviene utilizzando elettricità prodotta da fonti rinnovabili (senza contare che comunque l’usura dei pneumatici e dei freni a sua volta rappresenta una forma di inquinamento).

C’è poi la questione del ciclo di vita: il processo che va dall’approvvigionamento delle materie prime allo smaltimento/riutilizzo delle parti di cui è composto un veicolo, passando per la produzione, la logistica e l’utilizzo. Insomma, la materia è complessa e, se si vuole dare una risposta precisa alla domanda: “un’auto elettrica è davvero più sostenibile di una a benzina o a gasolio (in termini di CO2 equivalente)?” non si può che affidarsi al metodo scientifico. Cosa che hanno fatto per noi sei specialisti dello Sviluppo Tecnico Volkswagen. Ecco i risultati, non prima di avervi spiegato la metodologia d’indagine.

Tutto “è” CO2
L’impatto della produzione di un’auto elettrica
Il vantaggio dell’elettrica? Solo nell’uso
Il progresso nelle batterie e il dato mancante

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