L’avevano mostrata come si mostra un mostro: solo parzialmente. Al di là del gioco di parole, Peugeot aveva già svelato l’arma con la quale mira a conquistare la Dakar 2015, ma senza fornire dettagli o informazioni tecniche. Ora la Casa francese ha vuotato il sacco.2008 DKR, questo il nome della race car transalpina, deriva – almeno esteticamente – dalla tranquilla crossover 2008. Con la quale condivide… forse un cm di carrozzeria. Non a caso, persino la configurazione strutturale differisce dall’originale, dato che prevede tre porte anziché cinque. Tecnicamente non segue le orme della rivale Mini ALL4 Racing – detentrice del “titolo” –, dato che rinuncia alla trazione integrale permanente in favore delle 2WD. Scelta che, da regolamento, porta in dote una maggiore leggerezza della vettura e la possibilità sia di adottare ruote di diametro nettamente maggiore sia di optare per un’escursione delle sospensioni di 46 cm invece di 25, a tutto vantaggio della “digestione” di buche, dune e ostacoli. Cuore di DKR è un V6 24V 3.0 td sovralimentato mediante due turbocompressori, collocato centralmente e accreditato di 340 cv e 800 Nm (81,6 kgm) di coppia. Unità identica nel frazionamento al propulsore appannaggio della rivale Mini All4 Racing 2014, se non fosse che quest’ultima si affida a un’architettura in linea anziché a V (di 60°) e che la potenza massima si attesta a 307 cv. Simile la trasmissione, ovvero un cambio sequenziale a 6 rapporti. Il telaio è di tipo tubolare in acciaio, mentre la carrozzeria viene realizzata integralmente in fibra di carbonio. Caratteristica, quest’ultima, che contribuisce al contenimento delle masse. Raffinato lo schematismo delle sospensioni – a bracci triangolari sovrapposti – con due ammortizzatori regolabili e una coppia di molle elicoidali in corrispondenza d’ogni ruota. Degno di una supercar l’impianto frenante forte di dischi autoventilanti da 355 mm di diametro sia all’avantreno sia al retrotreno.Verrà condotta in gara dalla leggenda spagnola dei rally Carlos Sainz, primo alla Dakar 2010 con Volkswagen, dal francese Cyril Despres, cinque volte vincitore in moto, e dallo specialista transalpino Stéphane Peterhansel, 11 volte sul gradino più alto del podio tra quattro e due ruote. La Casa di Sochaux si pone un unico obiettivo: primeggiare nuovamente nel raid più duro al mondo. Peugeot ha infatti già trionfato quattro volte alla Dakar, dal 1987 al 1990, con le mitiche 205 T16 Grand Raid e 405 T16 Grand Raid. Il Leone è tornato. Ed è pronto a graffiare.