Suzuki Ignis 1.2 VVT 4WD Hybrid I-Top
Weekend uggioso? Faccio spallucce e consulto la nutrita lista di “Cose da fare quando non so cosa fare” e mi […]
Weekend uggioso? Faccio spallucce e consulto la nutrita lista di “Cose da fare quando non so cosa fare” e mi accorgo che a novembre avevo inserito la mostra “Arte Messicana del XX secolo”, allestita a Palazzo Albergati – a Bologna. Alzo lo sguardo verso la stampa della “Vendedora de alcatraces” di Diego Rivera appesa nel mio salotto e senza esitazione decido di spuntare la voce. Colmerò anche la lacuna di non aver mai incollato le pupille su una tela della moglie, la pittrice Frida Kahlo, un’artista dall’esistenza travagliata, capace di rendere in una gran quantità di autoritratti tutto il peso delle sue sofferenze. Ottima scusa per guidare la nuova Suzuki Ignis di un bell’arancione Amsterdam metallizzato, che ben si accosta alla forza delle tinte messicane. L’abitacolo è più ampio di quanto si percepisca dall’esterno. I sedili sono avvolgenti, comodi e contribuiscono al relax della guida, e nel nostro allestimento sono anche riscaldabili – i tasti si trovano sul tunnel centrale, ai lati del freno a mano. Accedo all’intuitivo display touch-panel (i comandi sono anche sul volante), connetto il mio iPhone e imposto con facilità i dati del viaggio. Da Milano sono circa 235 i chilometri da percorrere, con un tempo di arrivo stimato in 2h29’. La giornata è grigia e uggiosa ma voglio concedermi un fuoriprogramma panoramico nei dintorni di Bologna, salendo sui colli di San Michele in Bosco e San Luca, due tappe classiche per runner e ciclisti autoctoni. Avrò così modo di sottoporre la Suzuki Ignis a una prova quasi completa a base di autostrada, città e anche un po’ di saliscendi guidati.


