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A Capo Nord con Volkswagen California

Quello verso Capo Nord è un raid indimenticabile, con qualsiasi mezzo tu lo affronti. Con un Volkswagen California è il modo migliore per viverlo in assoluta libertà

Viaggio a Capo Nord on the Road

Viaggiare. Che significato date a questa parola? Perché quelle 9 lettere possono averne molti. Ognuno alla fine interpreta il viaggio a modo suo: c’è ci parte e vuole avere tutto programmato, chi prende un aereo a va dall’altra parte del mondo, chi va a piedi, in treno chi con i viaggi organizzati. Per me viaggio significa viaggio on the road, devo avere ruote (due o quattro poco importa) e asfalto (o sterrato) che ci passa sotto. Viaggi ne ho fatti una infinità, con ogni mezzo, ma devo dire che l’idea di uscire dal box di casa, girare la chiave e pensare di poter raggiungere via terra/mare qualsiasi parte del mondo mi ha sempre affascinato. Quest’anno la “scusa” me l’ha data il Volkswagen California, un mezzo a suo modo unico che vanta più tentativi di imitazione della settimana enigmistica. Lo avevo li ci ho caricato un po’ di vettovaglie, ho girato la chiave e sono partito direzione Nord senza una meta precisa. Ma con una idea in testa: tornare a Capo Nord, anche se i giorni che ho a disposizione sono pochi.

Viaggio a Capo Nord

Arriva in redazione, lo guardo, lo accendo ed è subito amore perché capisco che con lui posso dare sfogo alla mia idea di viaggio. Un mezzo che significa prima di tutto libertà, il California. Alla fine il suo antenato Transporter T1 “Bulli” è stato il furgone degli hippy, quello che ha fatto da contorno alla voglia di libertà di intere generazioni (e molti circolano ancora oggi). Il furgone dei surfisti, dei climber di tutti quelli che amano vivere a stretto contatto con la loro passione. E per stretto contatto intendo che apri il portellone e il lago da surfare o la parete da scalare li hai li, a 3 metri.

Volkswagen California

Per loro il Volkswagen California è il mezzo perfetto: ci dormi, ci cucini ci puoi fare anche la doccia (all’esterno), poi in pochi secondi chiudi tutto e riparti. Un mezzo geniale, evoluto anno dopo anno che oggi raggiunge quasi la perfezione. Ho avuto modo di viverlo (letteralmente) in un viaggio itinerante che da Milano mi ha portato a Capo Nord e ritorno.

Capo Nord, un fascino intramontabile

Non è un viaggio qualsiasi. Il viaggio a Capo Nord o Nordkapp è un luogo ancora oggi suggestivo e magnetico per motissimi viaggiatori. La sua latitudine è 71° 10’ 21” nord, il che significa che è il punto più a nord d’Europa raggiungibile via terra. Di tutti i viaggi On The Road è il più On The Road di tutti. Non a caso ogni anno questa destinazione remota (e a volte estrema per le condizioni meteo) è meta di migliaia di motociclisti, ciclisti, perfino trekker perché alla fine il senso di questo viaggio non è tanto la meta ma affrontare il viaggio stesso.

Estremo ancora oggi

Se agli albori della mobilità (la prima strada è stata tracciata negli anni 50) arrivare su quella rupe a 300 metri sul mar glaciale artico assumeva i toni epici dell’impresa, ancora oggi arrivarci regala il sapore dell’avventura. Perché le strade sono scorrevoli, vero, lo sterrato non c’è più, vero. I traghetti sono veloci e comodi vero anche questo. Ma per arrivarci devi viaggiare per davvero. Lassù l’unità di misura sono i 100 km, non i km come da noi e devi entrare nel mood del fatto che magari per due ore guiderai nel nulla, senza incontrare niente e nessuno fuorché le renne. Il grande nord, oltre il circolo polare artico regala momenti di solitudine che rasentano l’alienazione. E l’aria è così rarefatta e pulita che la visibilità arriva a 70 km. Il senso di infinito è nettamente percepibile. L’isolamento è tale che ti chiedi come si possa vivere qui. Eppure ci vivono. Piccole comunità, qualche casa isolatissima, un benzinaio (quando c’è) e uno spaccio. La sensazione, netta è quelle di essere alla fine del mondo. E un po’ di fatto ci sei. Il senso di “estremo” non è svanito, e mi sorprende ogni volta che ci vengo.

Come arrivare a Capo Nord

Il modo più veloce per raggiungere Capo Nord è quello via Svezia e Finlandia. Un nuovo traghetto veloce collega Sassnitz (Germania) a Ystad (Svezia) e vi fa saltare un pezzo di noiosa autostrada danese, va prenotato per tempo perché è un catamarano e non ci stanno molti mezzi. Poi la vostra destinazione sarà Stoccolma (sono “solo” 600 km) e dalla capitale svedese ci si imbarca sul traghetto verso Helsinki o Turku (viaggiare mentre si dorme è il modo migliore per accorciare i tempi). Due le compagnie che affrontano questa tratta la Silja line e la Viking Line. L’uscita dal fiordo di Stoccolma al tramonto è qualcosa da non perdere. Una volta arrivati a Helsinki se avete il culo di piombo, in due giorni potete essere a Capo Nord senza perdere un passaggio per Rovaniemi, la città costruita esattamente al passaggio del Napapiiri (qui lo chiamano così) il circolo polare artico, nota anche nel mondo per essere la residenza di Babbo Natale (e se ci andate Babbo Natale c’è sul serio).

Viaggio a Capo Nord itinerario

Il tratto migliore, ve lo dico sinceramente, è quello che da Rovaniemi porta al Capo. Salendo verso nord è un crescendo di bellezza e solitudine, la Lapponia regala scenari unici. Se siete nel periodo giusto (che dura fino a metà luglio) vedrete il sole non tramontare mai, appena dopo (fino a metà Agosto) potrete godere di tramonti pazzeschi che durano svariate ore con una luce surreale.

Tramonto Lapponia

E poi la strada interminabile che costeggia il Porsanger Fjord è di una bellezza commovente. Certo, magari non affrontatela con il vento a 100 all’ora come accaduto a noi. In quelle condizioni la suggestione diventa tensione, e si tocca con mano quanto possono essere estreme le condizioni meteo da queste parti.

Viaggio a Capo Nord camper ribaltato per il vento

La miglior “discesa” è quella attraverso la Norvegia e i suoi infiniti fiordi uno più bello dell’altro, con tappa obbligatoria alle isole Lofoten. Ma dovete avere un po’ di tempo. Se di tempo ne avete poco potete scendere attraverso la strada che percorre la costa della Svezia, come abbiamo fatto noi. Ma fidatevi che vi perdete qualcosa di magico.

Volkswagen California inno alla razionalità

Tanti sono i mezzi per affrontare un viaggio del genere, ovviamente. Ma se volete vivere veramente on the road questi luoghi il Volkswagen California è probabilmente il migliore. Ai suoi progettisti va l’oscar per la razionalizzazione degli spazi. 4.9 metri di lunghezza, 1,9 di larghezza, 1,99 di altezza. In questo spazio c’è tutto quello che vi serve per una vacanza itinerante. Lavabo, cucina, frigorifero, mobiletti, doccetta. Ci si dorme e mangia in 4 (diciamo 2+2 alzando il tetto si libera spazio per un letto), ma è perfetto per due. Ogni angolo, ogni anfratto è stato sfruttato alla perfezione, mobiletti, specchi, cassetti. I sedili ruotano a formare un salottino. La panca posteriore scorre e compone un letto. Ci sono luci ovunque, una presa schuko, ogni finestrino ha il suo oscurante e tutta la parte “Camper” (frigo, riscaldamento, bolla per stazionare) è gestita dal display centrale.

Volksawagen California interni dinette

Autonomo per il campeggio libero

Il California è perfettamente autonomo, ha un serbatoio dell’acqua e grazie a due batterie ausiliarie (che si ricaricano in marcia) può tenere acceso il frigobox per quasi due giorni. Ovviamente si può allacciare alla rete elettrica dei campeggi, ma lui te lo godi nel “free camping” (dove consentito, come al Nord, ovviamente) fermandoti dove vuoi e godendo quindi della libertà di dormire in luoghi unici. Si vede che chi lo progetta lo ama. Nel portellone posteriore ci sono due poltroncine, nella porta scorrevole un tavolino, sul lato destro un tendalino. Dovete solo caricarlo accenderlo e partire. Assolutamente geniale, è il mezzo per la vacanza chiavi in mano.

Volkswagen California Viaggio a Caponord

Come una macchina

E si guida alla grande, con lui riesci veramente a macinare centinaia di chilometri al giorno senza stancarti, sei rialzato ha una grande visuale, e il mix tra sospensioni e sedili offre un comfort davvero elevato. A tutto questo  si aggiunge sulla versione in nostro possesso il cambio a doppia frizione e tutto il comparto ADAS che Volkswagen offre sui suoi prodotti di punta. L’abbinata ACC e Cambio automatico diventa quindi la tua migliore alleata quando devi affrontare centinaia di km al giorno. Nel mio caso il motore è il TDi da 150 CV, più che buono per muovere i 2.647 kg del Bulli, che volendo arriva fino a 180 all’ora. Solo che poi bisogna anche fermarlo. Per cui la velocità ideale è attorno ai 140. Meglio ancora 130, perfetta perché si viaggia nel silenzio assoluto. Volendo c’è anche il motore da 204 CV secondo me non necessario per un mezzo del genere. Così come va valutata bene la trazione 4 Motion (presente sul mio California) che ovviamente va scelta solo se volete veramente affrontare percorsi complicati. Altrimenti è un peso in più che vi portate in giro. Detto questo però i consumi mi hanno sorpreso, durante i 7.400 km del nostro raid, la media è stata di 8,4 litri/100 km.

Tramonto Lapponia

Solo quando lo usi ti rendi conto di quanto è furbo, e solo quando lo vivi ti rendi conto anche di quanti ce ne sono in giro (pur non essendo regalato… i prezzi del California Ocean partono da 79.000 euro). Ne incontri ovunque, nuovi, vecchi, vecchissimi. Modificati. Quella del California è una vera e propria comunità. E io sono stato orgoglioso di farne parte.

Volkswagen California e T1 Bulli
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