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Prova Citroen Grand C4 Picasso: a me la corona!

Futuristica nella strumentazione, confortevole quanto un salotto e piacevole da guidare grazie all’abbinamento dell’inedito 2.0 BlueHDi da 150 cv con un nuovo cambio automatico a 6 rapporti, si candida a regina tra le monovolume. Sfoggia optional da ammiraglia

Ho sentito la necessità di provocare l’eco. E non mi trovavo in una vallata. Sono stato avvolto dalla luce del sole. E non ero all’aperto. Ho potuto muovermi come se non avessi limiti. E non stavo sognando. Ho caricato bagagli d’ogni genere. E non ho acquistato un furgone. Ho allungato le gambe e rialzato i piedi grazie a un comando elettrico. E non volavo in prima classe. Ho visualizzato fotografie su di uno schermo ad alta definizione da 12”. E non mi trovavo dinanzi al pc. Molto più semplicemente, ho viaggiato in Grand C4 Picasso…La monovolume a 7 posti Citroën è spaziosa, eccezionalmente luminosa grazie sia all’enorme parabrezza panoramico sia all’ampio tetto in cristallo e caratterizzata da una modularità degli interni ai vertici della categoria. La capacità di carico è al top, la strumentazione futuristica, persino troppo, le finiture di buona qualità e la linea coinvolgente. Affermazione, quest’ultima, che considerando vocazione e dimensioni della vettura risulta più insolita di un rigore sbagliato da Balotelli. Guidarla non significa infliggersi una punizione: se la maggior parte delle concorrenti trasmette sensazioni coinvolgenti quanto la proiezione integrale della corazzata Potëmkin, Grand C4 Picasso esce dalla massa grazie a un comportamento dinamico brillante, forte di un avantreno abbastanza preciso e di un’insospettabile rapidità nel misto stretto.L’abbinamento tra il nuovo 2.0 td da 150 cv omologato Euro 6 e l’inedita trasmissione automatica a 6 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia costituisce la classica ciliegina sulla torta. O meglio, il defibrillatore in grado di rimettere in moto un settore altrimenti in arresto cardiaco come quello delle grandi monovolume. Prezzi da 24.300 euro (1.6 VTi Attraction) a 34.800 euro (2.0 BlueHDi Exclusive, versione top di gamma oggetto della nostra prova).LIVEHa cambiato le regole del gioco. Se la maggioranza delle monovolume di medio/grandi dimensioni è parente stretta di un container con le ruote, caratterizzata da una linea squadrata, poco ricercata e con un’aerodinamica da baita di montagna, Grand C4 Picasso, calcando le orme della sorella minore C4 Picasso, esce dagli schemi proponendo un design coinvolgente; specie all’avantreno.Realizzata sulla base della nuova piattaforma modulare EMP2, condivisa da C4 Picasso, beneficia dell’allungamento del passo da 278,5 cm, appannaggio della “sorella minore”, a 284 cm (+5,5 cm). Valore, quest’ultimo, tra i più generosi della categoria e superiore di 11 cm al precedente modello. Rispetto a quest’ultimo non cambia la lunghezza del veicolo, pari a 4,59 m, mentre la capacità di carico passa da 576 a 645 litri (700 l avanzando i sedili posteriori) con 5 persone a bordo. Valori ai vertici della categoria, specie considerando che la più grande Fiat Freemont (4,89 m di lunghezza) può contare su 540 litri, mentre le rivali dirette Ford C-Max7 e Kia Carens non fanno meglio rispettivamente di 475 e 536 litri. Un primato condiviso con Opel Zafira e Peugeot 5008, contro il quale s’infrangono Mazda 5 (426 litri), Renault Scénic (564 litri) e la più compatta Volkswagen Touran (619 litri). Abbattendo la seconda fila di sedili la capienza cresce a 1.817 litri: una piazza d’armi.Capiente sì, ma soprattutto modulare. La seconda fila di sedili, caratterizzata da sedute separate, scorre longitudinalmente di 15 cm e consente di adattare individualmente l’inclinazione degli schienali, laddove l’abbattimento di questi ultimi richiede la sola trazione di una levetta per ottenere un piano di carico perfettamente piatto. Altrettanto rapida l’estrazione dal pianale delle sedute supplementari. Da riferimento l’abitabilità, forte di spazio a profusione per guidatore e passeggero anteriore nonché della massima libertà di movimento per gli occupanti della seconda fila, anche di statura superiore alla media, che da un lato beneficiano dell’assenza del tunnel, dall’altro non lamentano contatti indesiderati tra capo e padiglione.7 posti veri. Le sedute supplementari possono accogliere agevolmente due adulti – non due nani da giardino, come accade a bordo di concorrenti d’analoghe dimensioni – mentre l’accesso alla terza fila è abbastanza agevole. O, quanto meno, non richiede doti da contorsionista. Sempre in tema di comfort, spicca il Pack Lounge (di serie per l’allestimento Exclusive) composto da sedili con funzione massaggio, poltrona del passeggero anteriore con supporto elettrico per allungare e rialzare le gambe stile chaise longue e poggiatesta conformati a cuscino. Dotazioni degne di un’ammiraglia, in grado di trasformare la vettura in un salotto. Chi sente più il bisogno di una Classe S?Se da un lato è lodevole la possibilità di personalizzazione della posizione di guida, forte del volante adattabile in profondità e altezza e del sedile pluriregolabile, dall’altro la strumentazione può suscitare, specie al primo impatto, una reazione pari a quella di Bernadette quando le apparì la “bella Signora” di Lourdes… La plancia, essenziale, si articola infatti attorno a due display centrali: uno schermo touch da 7”, in posizione inferiore, e un vero e proprio “televisore” panoramico da 12”. Il primo permette di gestire le funzioni del veicolo, il secondo, configurabile a piacere, visualizza le info di bordo abbinate o meno a una fotografia personale come sfondo, caricata mediante Usb. Una soluzione futuristica che, però, richiede attitudine informatica e un discreto apprendistato per essere sfruttata appieno. Criticabile, in ogni caso, l’assenza di qualsivoglia rilievo tattile in corrispondenza dei tasti touch: dettaglio che consentirebbe di non distogliere lo sguardo dalla strada per richiamare schermate e funzioni.Un cenno, infine, alla dotazione di serie, decisamente completa sin dall’allestimento intermedio Seduction – non mancano infatti Abs, Esp, 6 air bag, assistente alla partenza in salita, rilevatore della pressione dei pneumatici, cruise control, Radio CD con connettività Bluetooth, climatizzatore automatico bizona e cerchi in lega da 16” – sino a diventare ricca, anzi ricchissima, scegliendo il top di gamma Exclusive. E per quanti vogliono viaggiare sicuri quanto in una cassaforte, è possibile optare per cruise control adattivo, avviso di collisione imminente, rilevatore d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco, chiamata d’emergenza, telecamere con visuale a 360°, fari bixeno adattivi, abbaglianti ad attivazione automatica e cinture di sicurezza attive in grado di allarmare il conducente in caso di superamento involontario delle linee di carreggiata.DRIVEPiù leggera di 100 kg rispetto al modello precedente, grazie anche al pianale posteriore in materiale composito e al cofano in alluminio, regala una guida rilassante e al tempo stesso inaspettatamente appagante qualora si adotti un’andatura sportiveggiante. L’avantreno è preciso, pressoché scevro da sottosterzo complici i repentini interventi dell’elettronica, mentre lo sterzo a servoassistenza elettrica variabile in funzione della velocità consente di percepire nitidamente le reazioni della vettura; contrariamente alle concorrenti, dotate di timoni stile Titanic. Le sospensioni, in grado di filtrare qualsiasi imperfezione dell’asfalto, non risultano eccessivamente cedevoli – a differenza del vecchio modello – contenendo rollio e beccheggio entro valori più che accettabili. Nel complesso, ha un comportamento non troppo distante da una crossover di medie dimensioni, pur essendo sensibilmente più grande, capiente e spaziosa.Per quanto riguarda le motorizzazioni, optando per l’alimentazione a benzina è possibile scegliere tra un 4 cilindri 1.6 16V aspirato a fasatura variabile da 120 cv e un propulsore d’analoga cubatura a iniezione diretta sovralimentato mediante turbocompressore, accreditato di 155 cv. Due i TD, entrambi raffinati e forti della funzione Start&Stop: 1.6 e-HDi negli step da 92 e 115 cv oppure 2.0 BlueHDi da 150 cv. Nel primo caso si tratta del noto, per il Gruppo Psa (Peugeot-Citroën), 4 cilindri in linea common rail 8V di 1.560 cc forte d’iniettori a 6 fori che lavorano a una pressione massima di 1.600 bar. Unità contraddistinta da monoblocco in alluminio e turbocompressore a geometria variabile (fissa per il 92 cv) con pressione massima di sovralimentazione di 1,3 bar (92 cv) e 1,7 bar (115 cv) nonché dalla tecnologia “microibrida” (non sai cos’è? Leggi l’approfondimento tecnico). 1.6 td che consente a Grand C4 Picasso 92 cv di scattare da 0 a 100 km/h in 14,0”, tempo inficiato pesantemente dalla trasmissione robotizzata a 6 rapporti, percorrendo mediamente 26,3 km/l (!). Risultato, quest’ultimo, a dir poco eccezionale.Grazie allo step da 115 cv la vettura passa da 0 a 100 km/h in 12,1” (cambio manuale a 6 rapporti) oppure 12,6” (trasmissione elettroattuata a 6 marce), “macinando” 25,0 km con un litro di gasolio. Il massimo delle prestazioni e del piacere di guida è però appannaggio dell’inedito 4 cilindri 2.0 td con tecnologia BlueHDi. Unità che rispetta la normativa antinquinamento Euro 6, eroga 150 cv e 37,7 kgm di coppia, spinge la monovolume francese da 0 a 100 km/h in 9,8” raggiungendo una velocità massima di 210 km/h ed è accreditata di 23,8 km/l e 110 g/km di CO2 in abbinamento al cambio manuale a 6 rapporti, che diventano 22,2 km/l e 117 g/km qualora si opti per l’inedita trasmissione automatica a 6 marce del tipo mediante convertitore di coppia. Quest’ultima realizzata dallo specialista Aisin e pressoché impercettibile negli innesti, discretamente rapida nei passaggi di rapporto e, soprattutto, incomparabile per progressività e comfort rispetto all’unità robotizzata. Good job!Dal canto proprio, il 2.0 BlueHDi, prodigo di coppia sin dai regimi più bassi e forte di un discreto allungo, vanta una cilindrata di 1.997 cc, la sovralimentazione mediante turbocompressore a gas di scarico, distribuzione a doppio albero a camme in testa, 16V, iniezione diretta common rail con pressione massima di 2.000 bar, iniettori a 7 fori, tecnologia microibrida e trattamento dei gas di scarico mediante l’interazione tra catalizzatore, filtro antiparticolato e additivo ADBlue (non sai cos’è? Leggi l’approfondimento tecnico). Il tutto nel massimo silenzio. Il comfort acustico è infatti uno dei punti di forza di Grand C4 Picasso e contribuisce a candidare la monovolume Citroën a regina della categoria. È nata una stella.

 

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