La Fiat torna a fare… la Fiat. Concreta, funzionale, senza fronzoli: ecco l’identikit della nuova Tipo. Una berlina a quattro porte che, fatta eccezione per il nome, poco o nulla ha a che vedere con la due volumi prodotta dal 1988 al 1995. Erede del prototipo Aegea, presentato in occasione del Salone di Istanbul, è un’auto tutta sostanza: piacevole da guidare, dal feeling immediato, rifinita con discreta cura e, soprattutto, caratterizzata da una dotazione decisamente ricca se paragonata al prezzo d’acquisto.12.500 euro per la 1.4 benzina da 95 cv, 16.500 euro per la 1.6 Multijet da 120 cv; prezzi da low cost per una vettura che, di low cost, non ha apparentemente nulla. L’allestimento base Opening Edition prevede infatti di serie il sistema multimediale Uconnect, 6 air bag, il climatizzatore automatico e i sensori di parcheggio posteriori, mentre il 1.6 Multijet da 120 cv abbina ai consumi di una compatta (quasi 24 km/l) una generosa erogazione di coppia. Come la Juventus – per restare in casa FCA – di Marcello Lippi che nel 1996 vinse la Champions League, così la Fiat Tipo non ha il fascino della primadonna bella e fatale; numeri, risultati ed efficacia, però, sono dalla sua parte. Indiscutibilmente.LIVEConcepita sin dall’origine come una berlina a quattro porte – anziché derivata, come accade per la stragrande maggioranza delle concorrenti, da un modello a due volumi – la nuova Tipo è lunga 4,54 metri; vale a dire 8 cm in più rispetto ad Audi A3 Sedan e quasi 40 cm in più qualora paragonata a 500L. Alle dimensioni generose si accompagna una capacità di carico di 520 litri con cinque persone a bordo: un valore degno di nota, nettamente superiore sia alla citata A3 Sedan (425 litri) sia alla ben più grande (+24 cm) Citroën C5 (439 litri). La capienza da prima della classe è rafforzata dalla possibilità di frazionare 40/60 il divanetto, mentre l’abitabilità risulta soddisfacente, specie per guidatore e passeggero anteriore che godono di ampio spazio in ogni direzione, laddove gli occupanti dei sedili posteriori non hanno di che lamentarsi a livello delle gambe; solamente i più alti incorrono in alcuni contatti del capo con il cielo della vettura. Una smagliatura, in ogni caso, condivisa dalle concorrenti dirette.La buona abitabilità è in parte legata al passo generoso (2,64 metri) ottenuto affidandosi alla piattaforma B-Wide, condivisa con 500L e 500X nonché con Jeep Renegade. Prodotta in Turchia ma disegnata dal Centro Stile Fiat, la nuova Tipo è l’incarnazione del claim “value for money”. In parole povere, vale ogni euro speso. Rifinita con discreta cura e riccamente accessoriata, non ha nulla a che vedere, fatta eccezione per il prezzo, con un modello low cost. Certo lo schematismo delle sospensioni al retrotreno non è dei più raffinati – all’avantreno McPherson si accompagna una (vetusta) configurazione posteriore a ruote interconnesse ad assale torcente –, la regolazione del sedile di guida è a scatti anziché la più precisa soluzione progressiva e la possibilità d’adattare lo sterzo in altezza e profondità non appare particolarmente generosa, ma in compenso non si percepiscono vibrazioni anomale o fastidiosi fruscii aerodinamici.Due allestimenti, Opening Edition e Opening Edition Plus, due motorizzazioni Euro 6, 4 cilindri 1.4 16V aspirato a benzina (serie Fire) da 95 cv e 127 Nm di coppia oppure 4 cilindri 1.6 td Multijet da 120 cv e 320 Nm, e un’unica – al momento – trasmissione manuale a 6 rapporti: il massimo della semplicità. Prezzi d’attacco di 14.500 euro (1.4) e 18.700 euro (1.6 td) che, complice la fase di lancio, vengono ridotti rispettivamente di 2.000 e 2.200 euro. La versione Opening Edition, nel dettaglio, è tutt’altro che povera: prevede di serie tanto l’indispensabile – ABS, ESP, 6 air bag, fendinebbia e assistenza alla partenza in salita – quanto accessori di pregio quali il sistema multimediale Uconnect corredato di schermo touchscreen a colori da 5 pollici, lettore CD/Mp3, connettività Bluetooth, porte AUX/USB, streaming audio, vivavoce, lettore SMS e riconoscimento vocale, oltre al climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio posteriori e i cerchi in lega da 16 pollici. La telecamera in retromarcia, la navigazione satellitare TomTom e il cruise control sono invece un’esclusiva dell’allestimento top di gamma.DRIVEEd è subito feeling: impossibile non trovarsi a proprio agio con la berlina Fiat. La sensazione d’inserimento nel corpo vettura, la seduta lievemente ribassata e i comandi intuitivi consentono a chiunque di dare del tu alla nuova Tipo. Una sensazione di familiarità rafforzata dalla curata insonorizzazione dell’abitacolo e dalla generosa erogazione di coppia del 4 cilindri 1.6 common rail sovralimentato mediante singolo turbocompressore a geometria variabile. Un’unità caratterizzata da un discreto ritardo di risposta alle pressioni dell’acceleratore (turbo lag), da una spinta energica ai medi regimi e da una limitata propensione all’allungo. Ne conseguono, anche in forza del peso contenuto in 1.270 kg – tra i migliori della categoria – uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,7 secondi e una velocità massima di 199 km/h a fronte di una percorrenza media dichiarata di 23,8 km/l.Non eccelle in nulla, non delude sotto alcun aspetto. È l’auto ideale per il buon padre di famiglia: discretamente precisa in inserimento, affetta da un larvato sottosterzo, prevedibile nelle reazioni – complici i puntuali interventi dell’elettronica – anche in caso di brusco rilascio dell’acceleratore in percorrenza di curva. I Latini l’avrebbero inquadrata con un’unica locuzione: aurea medietas (la giusta via di mezzo). Un’indole rafforzata dal cambio manuale a 6 rapporti dalla corsa lunga, ma forte d’innesti precisi, corredato d’una frizione tutt’altro che affaticante. Non meno efficace, del resto, l’impianto frenante composto da dischi anteriori autoventilanti da 284 mm di diametro e posteriori pieni da 251 mm, correttamente modulabile e con una discreta resistenza alla fatica.Non è sportiva; anzi non è nemmeno sportiveggiante. Se volete ballare la rumba, cercate un’altra partner. Se invece amate il walzer, Fiat Tipo è la dama ideale. Le sospensioni dalla taratura cedevole sono votate al comfort e, se da un lato assorbono correttamente le imperfezioni dell’asfalto, dall’altro lasciano inevitabilmente spazio all’emergere del rollio. Nasce per i viaggi, non per le prestazioni. Analogo discorso per quanto concerne lo sterzo dalla servoassistenza generosa – anche rinunciando al setup City –, non particolarmente diretto e pronto nelle risposte. È un(a) Tipo sì, ma non un peperino.