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Toyota Land Cruiser 2024: dura, pura e… diesel

La nuova generazione si evolve ma mantiene l'indole fuoristradistica delle antenate.

Proprio nella settimana in cui la Land Cruiser soffia su 72 candeline – la prima BJ fu presentata l’1 agosto del 1951 – Toyota svela le prime foto ufficiali e alcune informazioni chiave della nuova generazione, che arriverà sul mercato come model year 2024. E, come avrete già colto anche dando una rapida occhiata alla foto di apertura, l’auto in arrivo non rinnega affatto trascorsi fuoristradistici delle progenitrici. Look e soluzioni tecniche fanno concessioni alla modernità ma il DNA resta quello di sempre. D’altro canto bisogna pur sempre ricordare che nella storia sono stati venduti 11,3 milioni di veicoli a marchio Land Cruiser, il 170 Paesi e regioni diverse. Voltare pagina non avrebbe davvero avuto alcun senso.

Geometrie rigorose

Partiamo dalla linea, che mostra una spiccata personalità, con un evidente family feeling con le Land Cruiser del passato. Lo si nota nelle proporzioni e nella forma dei gruppi ottici, diversi per la versione standard e per la First Edition. Questa – disponibile per l’Italia da ottobre in soli 50 esemplari – rende omaggio alla capostipite di tutte le Land Cruiser adottando proiettori circolari e un tetto bianco (la si vede nella foto sotto). In generale la carrozzeria ha una chiara prevalenza di tratti squadrati, che facilitano la percezione degli ingombri assieme alle ampie superfici vetrate. Parlando di misure, la lunghezza complessiva è di 4.920 mm, mentre la larghezza, l’altezza e il passo sono nell’ordine di 1.980, 1.870 e 2.850 mm. A rendere evidente la vocazione all’off-road anche estremo provvedono sbalzi corti, fianchi sciancrati e un’elevata altezza da terra, senza contare le protezioni per la parte bassa delle lamiere.

Di sana e robusta costituzione

Da un punto di vista tecnico la Toyota Land Cruiser 2024 mantiene un’impostazione classica. Nasce infatti sulla base della piattaforma GA-F,  con lo schema “body-on-frame”, ovvero con un telaio a longheroni e traverse a sorreggere la scocca. Ciò non significa però che in Toyota non conoscano la parola evoluzione. Il nuovo telaio è più rigido del 50% e la rigidità strutturale complessiva è incrementata del 30%, a tutto vantaggio della reattività, della maneggevolezza e del comfort di guida. Due i debutti degni di nota. Il primo è quello del servosterzo elettrico, che limita le reazioni sui terreni più accidentati ed è indispensabile per il funzionamento dell’assistenza al mantenimento della corsia. Il secondo è quello della barra stabilizzatrice anteriore sganciabile tramite un pulsante sulla plancia, ottima per aumentare all’occorrenza l’escursione delle sospensioni. A completare il quadro di una macchina che pare pronta a tutto sono i sistemi Multi-Terrain Monitor e Multi-Terrain Select aggiornati, che permettono di tenere sott’occhio l’area circostante la vettura e di regolare l’elettronica di bordo in un attimo, in base al fondo da affrontare.

Lunga vita al diesel

Dulcis in fundo veniamo al motore che – udite! udite! – è un 2.8 turbodiesel da 204 CV ed è abbinato a un nuovo cambio automatico Direct Shift a otto rapporti. In fondo c’è poco da stupirsi. Mentre l’Europa continua la sua battaglia sanguinosa al gasolio, nel mondo questo resta il carburante preferito per spostarsi in maniera efficiente quando si mettono le ruote fuori dall’asfalto. In ogni caso – per accontentare anche i fan dell’elettrificazione – nel 2025 entrerà in listino anche una versione mild hybrid 48V.

Leggi anche: Nuova Toyota C-HR, nata per stupire

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