Circa sei mesi fa Toyota presentò la concept C-HR Prologue, definendola un’anticipazione realistica del successivo modello di serie. E ora che la Casa delle Tre Ellissi svela la nuova C-HR, si può dire che quella promessa sia stata mantenuta. Ribaltando la frase, si può dire adesso che la seconda generazione del SUV ibrido giapponese sembra una concept car omologata, tanto le sue linee sono audaci. In fondo già la prima C-HR era rivoluzionaria dal punto di vista dello stile. Buon sangue, insomma, non mente. Look a parte, ve lo anticipiamo, il nuovo modello vede entrare in listino l’ibrido plug-in e pure la trazione integrale. Andiamo a conoscerlo meglio.
Le dimensioni della nuova C-HR
Dal punto di vista estetico è forse meglio fare parlare le immagini. Con una linea così elaborata e fuori dagli schemi c’è il rischio di perdere un mare di tempo a spiegare ogni scelta dei designer. Vale giusto la pena di ricordare il family feeling con il frontale Hammerhead della recente Prius e puntare il dito sui LED che attraversano tutta la coda e sulle maniglie a scomparsa. Inoltre si può anche sottolineare come non sia per forza obbligatorio prendere l’auto con tutta la sezione di coda nera. Concentriamoci quindi sulle dimensioni. La nuova Toyota C-HR è lunga 436 cm (- 3 rispetto al modello precedente) è larga 183 e alta 156, mentre il passo misura 264 cm.
Un ambiente digitale
Neanche a dirlo, l’interno della nuova C-HR ha un look tecnologico, grazie alla presenza dell’ormai immancabile doppio schermo, con misure, a seconda degli allestimenti, fino a 12,3 pollici. Il display centrale accentra molti comandi ma per fortuna i tecnici Toyota hanno deciso di mantenere ancora un po’ di tasti fisici, che semplificano la vita e aiutano a distrarsi meno. Per chi vuole le cose ancora più facili, poi, ci sono anche i comandi vocali, con il sistema che pare essere in grado di capire pure frasi complesse. Spunta verde anche per la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay. A proposito di tecnologia, si segnala un’illuminazione ambiente a 64 colori che può cambiare tonalità in funzione della temperatura impostata o per destare l’attenzione del pilota in situazioni di pericolo.
Amica dell’ambiente
A chi ha particolarmente a cuore le sorti del pianeta farà piacere sapere che sulla nuova C-HR cresce il ricorso a plastiche riciclate. Il rivestimento dei sedili ha vissuto la sua vita precedente sotto forma di bottiglie di plastica e la corona del volante è in pelle vegana. Il tetto panoramico fisso ha una tecnologia che filtra i raggi del sole e non è dunque schermato dalla classica tendina, soluzione che permette di risparmiare peso e componenti.
La gamma motori
Chi dice Toyota dice ibrido – si sa – e la nuova C-HR non fa eccezione alla regola. Le motorizzazioni possono essere full hybrid o plug-in hybrid. Nel primo caso si può scegliere tra un 1.8 da 143 CV e un 2.0 da 198 CV. Quest’ultimo – ed è una primizia assoluta per il modello – è disponibile pure con la trazione integrale, ottenuta aggiungendo un motore elettrico sull’asse posteriore. La C-HR plug-in, dal canto suo, sviluppa una potenza totale di sistema di 223 CV e promette un’autonomia in modalità elettrica di 66 km, grazie alla batteria da 13,8 kWh. Il tocco futuristico? Una funzione di geofencing che spegne automaticamente il motore termico quando si entra in un’area urbana a basse emissioni, sempre ammesso che nella batteria ci sia carica sufficiente.
Messa a punto ad hoc
La Toyota C-HR nasce attorno all’ultima evoluzione della piattaforma TNGA. Gli aggiornamenti riguardano per esempio la messa a punto dell’impianto frenante e delle sospensioni, che sulla C-HR plug-in possono contare anche su ammortizzatori a controllo elettronico.
