Un’altra mia prima volta. Anzi due. Dopo il cambio automatico, il manuale a 6 marce, il sistema Stop&Start, i comandi al volante, la capote – optional e tecnologie di cui vorrei fosse dotata la mia attuale auto – questa volta ho avuto il piacere di guidare un SUV (per chi non lo sapesse ancora, l’acronimo di Sport Utility Vehicle), con motore Diesel.La Ford EcoSport, destinata inizialmente ai Paesi emergenti in aree come Asia-Pacifico, Africa e Sud America, da poco più di un anno solca le strade del nostro Continente. Un periodo di tempo sufficiente per introdurre alcune modifiche – è sparita la ruota di scorta esterna, ad esempio – per venire incontro ai gusti degli automobilisti nostrani. L’ho ricevuta in prova una sera, sotto una fitta pioggia, nella versione Titanium, 1.5 colore Panther Black.Diversi gli aspetti che ho potuto apprezzare fin dai primi chilometri, a partire dalla possibilità di controllare agevolmente la strada e gli spazi circostanti grazie all’assetto di guida rialzato. La visuale è ampia per tutti, conducente e passeggeri. La sensazione di rilassatezza cresce con l’uso. Il servosterzo è morbido e favorisce le manovre di parcheggio, anche senza l’ausilio dei sensori. Una bella comodità. Motore Diesel. Visto direttore, l’ho scritto maiuscolo, dal nome del suo inventore, l’ingegnere tedesco Rudolf Diesel (1858-1913). Cosa c’è da sapere su questo tipo di alimentazione alternativa a quella a benzina? Scegliere il motore Diesel costa un po’ di più rispetto alla versione a benzina, ma consumi ed emissioni di CO2 sono più bassi, soprattutto se i chilometri da macinare sono tanti e per lunghi tratti la velocità è costante. È un motore più efficiente del benzina, soprattutto da quando è arrivato il turbo, che ha migliorato il rendimento.Strumentazione di bordo. È ben distribuita sulla plancia e i comandi sono facilmente raggiungibili. Il Sistema Ford Sync si avvale dello schermo da 4″, che integra il protocollo Bluetooth a comando vocale con chiamata automatica d’emergenza. Ecco cosa succede: nell’eventualità di un incidente con apertura di un airbag o disattivazione della pompa del carburante, questo dispositivo chiama direttamente i servizi di emergenza, inviando ad esempio le coordinate GPS anche se il conducente si trova in stato di incoscienza.Vani e abitabilità. I vani sono numerosi e ben distribuiti. Ne segnalo uno su tutti, non così diffuso: il portaocchiali a scomparsa, posizionato sul tettuccio, in zona luci d’ambiente che, all’occasione, può contenere anche altri piccoli oggetti (io ci infilerei il telecomando per il passo carraio). L’abitabilità è ampia sia davanti sia dietro, le sedute comode e piacevoli al tatto grazie ai rivestimenti in morbida pelle. C’è abbondante spazio per persone e oggetti. Una scelta ottimale per una famiglia numerosa, che potrà sentirsi ben accolta e… un po’ a casa. Una piccola passeggera ha potuto sparpagliare una buona fetta del suo repertorio di giocattoli, ricreando con facilità un ambiente simile alla sua cameretta.La sezione posteriore è caratterizzata dall’apertura laterale del portellone, soluzione che usano in pochissimi. E c’è un perché. Questa scelta è ingombrante nelle operazioni di chiusura e apertura: non è molto comodo nel caso si parcheggi la EcoSport davanti a un’altra auto in un parcheggio in linea e, in caso di pioggia, il portellone non offre riparo per persone e bagagli. Positivo il giudizio riguardo al bagagliaio, molto capiente: hanno trovato alloggio una valigia, una sacca porta scarponi, uno zaino, e di spazio ne è rimasto in abbondanza.Tiro le somme e non esito a riconoscere che si tratta di una vettura “sostanziosa”, comoda, capace di affiancare le donne nelle mission quotidiane: lavoro, figli, casa ma anche tempo libero e viaggi più lunghi con destinazione vacanze…Vai alla prova di RED