“E” come elettrica, “Bug” come il diminutivo di Beetle, “Ster” come la contrazione di speedster: Volkswagen E-Bugster, il primo maggiolino completamente elettrico della storia ha debuttato al Salone di Detroit. Alimentato da un motore elettrico capace di erogare 85 kw, mantiene un aspetto dal sapore sportivo (come la versione tradizionale) e proporzioni azzeccate. In più, chi percorre meno di 180 km al giorno può dimenticarsi dell’esistenza dei benzinai; e di questi tempi è un bel vantaggio…Cambiano, anche se di poco, le dimensioni: la E-Bugster è leggermente più bassa della Beetle (meno di 1,4 metri) e ancora più larga (1,83 metri), a tutto vantaggio della sportività. All’esterno spiccano i cerchi extralarge da 20 pollici, il classico motivo a “V” sulla fiancata, i paraurti personalizzati e, soprattutto, i gruppi ottici a led dalla forma a “C”, segno identificativo delle Volkswagen più moderne. L’abitacolo? Un pioggia di elementi in alluminio, sedili profilati, tunnel centrale verniciato in tinta con la carrozzeria e luci bianche che, al momento dell’accensione (tramite pulsnte di avviamento) gradulmente si colorano di blu.L’unità elettrica è collocata nella zona anteriore e pesa solamente 80 kg. I dati dichiarati parlano di 180 km di autonomia e uno scatto da 0 a 60 miglia orarie (96 km/h) in 10,9 secondi. Molto interessante anche la doppia modalità di ricarica offerta dal sistema CCS (Combined Recharging System): la Volkswagen E-bugster può infatti essere ricaricata da casa attraverso la presa standard (120 volt, corrente alternata monofase), ma può anche ricevere una ricarica completa in soli 35 minuti (presso le apposite colonnine) grazie alla possibilità di sfruttare la corrente continua. Da dove si ricarica? Dalla bocchetta del serbatoio come per le auto tradizionali. E così anche i più nostalgici sono accontentati…