Una certezza. Concreta, sicura, persino un po’ prevedibile. No. Non si tratta della crisi di metà campionato dell’Inter. Parliamo della nuova Polo. O meglio, dato che le novità rispetto al passato si contano sulle dita di una mano, del restyling della compatta Volkswagen.
A Wolfsburg celebrano una vettura completamente diversa dal passato. Probabilmente si sono intrattenuti a lungo all'Oktoberfest… Polo cambia infatti impercettibilmente all’avantreno, grazie al paraurti lievemente ristilizzato e corredato di prese d’aria ampliate, e ancor meno marcatamente al retrotreno, dove le uniche differenze con il precedente modello consistono nell’alloggiamento della targa più largo e nei gruppi ottici dal disegno infinitesimamente rivisto. In ogni caso, per accorgersi delle variazioni è necessario ricorrere al microscopio.
Le novità pulsano sotto il cofano. Debuttano degli inediti 3 cilindri 1.0 a benzina aspirati da 60 e 75 cv e 1.2 turbo a iniezione diretta da 90 e 110 cv. A parità di potenza (60 cv) il tricilindrico 1.0 promette una percorrenza media di 21,7 km/l contro i 18,2 km/l del vecchio, e pensionato, 3 cilindri di 1.198 cc. Esce di scena il 1.4 aspirato da 85 cv, mentre si assiste a una vera e propria rivoluzione per i turbodiesel. I vecchi 3 cilindri 1.2 TDI e 4 cilindri 1.6 TDI da, rispettivamente, 75 e 90 cv cedono il passo a moderni tricilindrici 1.4 sovralimentati mediante turbocompressore da 75, 90 e 105 cv. Analizzando la versione entry level, spicca come la coppia passi dai 18,4 kgm appannaggio del vecchio 1.2 ai 21,4 kgm portati in dote dal nuovo 1.4. Tutti i motori sono omologati Euro 6 e dotati di serie dei sistemi Start&Stop e di recupero dell’energia in frenata.
Come accaduto per il precedente modello, nel corso dell’anno Polo MY14 diverrà disponibile in versione BlueGT con gestione attiva dei cilindri (ACT), mossa dal noto 1.4 TSI portato dagli attuali 140 a 150 cv, e in configurazione sportiva GTI. In tal caso sotto il cofano pulserà un 4 cilindri di 1.390 cc a iniezione diretta di benzina forte, come in passato, della doppia sovralimentazione (turbo e compressore volumetrico), ma accreditato di una potenza superiore: 192 cv anziché 180. Il record della parsimonia spetta a Polo 1.4 TDI BlueMotion, accreditata d’una percorrenza media di 31,2 km/l a fronte d’emissioni di CO2 di 82 g/km. Ancor meglio del vecchio modello (1.2 TDI BlueMotion), forte rispettivamente di 29,4 km/l e 89 g/km. E dato che l’appetito vien mangiando, in autunno debutterà la prima BlueMotion con motore a benzina: un 3 cilindri 1.0 TSI, pertanto turbo a iniezione diretta, che pur erogando 90 cv promette di percorrere 24,4 km/l emettendo 94 g/km di CO2. Un record per una vettura mossa da un’unità esclusivamente endotermica. Valori in grado d’avvicinare persino la rivale ibrida Toyota Yaris 1.5 HSD (27,0 km/l e 95 g/km di CO2).
Nulla cambia sotto il profilo telaistico. È confermato lo schematismo delle sospensioni McPherson all’avantreno e ad assale semirigido al retrotreno, mentre costituiscono una novità l’adozione d’uno sterzo dalla servoassistenza elettrica ricalibrata rispetto al passato e la disponibilità – prima assoluta per Polo – dell’assetto Sport Select che, grazie ad ammortizzatori a regolazione elettronica, consente di optare per due diverse tarature delle sospensioni.
Sono mutuate dalla sorella maggiore Golf alcune dotazioni di sicurezza degne d’una vettura di categoria superiore quali la frenata anti collisione multipla (dopo un impatto, interviene arrestando il veicolo per evitare ulteriori urti), il riconoscimento della stanchezza del conducente (di serie), la frenata d’emergenza in caso di tamponamento imminente e il cruise control adattivo. Derivati da Golf anche i sistemi d’infotainment che, in base agli allestimenti, possono includere streaming audio, connettività Bluetooth, sensori di prossimità (compaiono comandi aggiuntivi nei menu all’avvicinamento della mano), zoom delle mappe con due dita analogamente a tablet e smartphone, radio digitale e, grazie alla tecnologia MirrorLink, App gestibili mediante touchscreen.
Polo MY14 è una vettura completamente nuova? No. È identica al precedente modello? Nemmeno. Data l’evoluzione motoristica, potremmo piuttosto parlare di una versione 2.0.