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Volkswagen vs Marchionne

Botta e risposta tra Sergio Marchionne e il direttore vendite Volkswagen. Il primo chiede un intervento dell'Unione Europea, il secondo gli ricorda "il valori della competitività"...

È bastato davvero poco tempo perché le dichiarazioni di Sergio Marchionne producessero il proprio effetto, un effetto dirompente. L’amministratore delegato Fiat aveva, infatti, accusato la Francia ed altri paesi dell’Unione di aver “drogato il settore dell’auto con dei sussidi che hanno determinato un fenomeno di sovrapproduzione da cui è necessario uscire quanto prima”.A rispondergli ci ha pensato Christian Klinger, direttore vendite e marketing Volkswagen, fresco di una dichiarazione di bilancio che, per il gruppo tedesco, ha visto nel 2011 15,4 miliardi in positivo (con 8 milioni di veicoli consegnati e un bonus di 7.500 euro elargito ad ogni lavoratore del gruppo…).L’austriaco, durante una serata di gala a Parigi (nel corso della quale ha anche ritirato il premio “man of the Year”, assegnatogli dal Journal de l’automobil) ha bacchettato il manager italo canadese ricordandogli che “l’industria automobilistica, per risollevarsi dalla crisi, farebbe bene a riscoprire gli antichi valori della competitività e non affidarsi sempre ad interventi politici da parte dell’Unione Europea”. Klinger ha poi chiarito la sua posizione affermando che gli interventi dovrebbero, piuttosto, concentrarsi maggiormente verso l’abbattimento di quei dazi doganali che spesso penalizzano le nostre esportazioni, invece di limitare la produzione interna”.

 

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