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WRC Rally di Svezia 2014: ghiaccio bollente

Neve e gelo per il secondo appuntamento iridato della stagione. Si preannuncia come uno dei rally più combattuti dell’anno. Un nugolo di specialisti del grande freddo contenderanno la vittoria al campione del Mondo Sébastien Ogier e VW Polo R WRC

Il più atipico degli appuntamenti del WRC 2014. Il più gelido. Il più insidioso. L’unico interamente su neve e ghiaccio. È il rally di Svezia. Dal 1950 al 2003 terreno di conquista per i soli piloti nordici. Sino a quando il francese Sébastien Loeb, 9 volte consecutive campione del Mondo, scrisse la storia issandosi sul gradino più alto del podio al volante d’una Citroën Xsara WRC. Correva l’anno 2004.

Da allora solamente un altro non scandinavo ha vinto in Svezia: Sébastien Ogier. Era il 2013 e il transalpino inaugurò la cavalcata trionfale verso l’iride proprio lungo le innevate prove speciali nordiche. Seguendo le orme di Loeb. Anzi lasciandolo alle proprie spalle. Con sovrumano godimento. Annichilendo gli specialisti del grande freddo. Portando alla prima vittoria assoluta Volkswagen Polo R WRC. Ora il serial killer del Mondiale torna sul luogo del delitto. Forte della vittoria ottenuta a gennaio a Montecarlo. Forte di una vettura apparsa pressoché indistruttibile. Forte di avversari frastornati dalla superiorità dimostrata dal team VW.

Volkswagen Motorsport che schiererà un attacco a tre punte. Un dream team che al fuoriclasse Ogier affiancherà il finnico Jari-Matti Latvala – vincitore nel 2008 e 2012 – determinato a battere il compagno di scuderia a qualsiasi costo. Compreso sverniciare la propria Polo R WRC lungo ogni muro di neve. Latvala, del resto, è uno specialista delle condizioni artiche, cresciuto a pane e traversi lungo i laghi ghiacciati. Non è da meno la terza guida VW: Andreas Mikkelsen. Norvegese, uomo del Nord, consapevole che il rally di Svezia potrebbe essere il palcoscenico più adatto alle proprie caratteristiche. Durante la prima tappa condurrà la nona vettura impegnata in speciale. Potrebbe approfittare delle traiettorie pulite dai concorrenti che lo precedono, purché il fondo non risulti eccessivamente soffice provocando l’affioramento del terreno. In tal caso i pneumatici chiodati inizierebbero a sfaldarsi e il povero Mikkelsen si troverebbe a invocare divinità antiche e sicuramente malvagie…

24 prove speciali per un totale di oltre 320 km cronometrati. E un aperitivo: lo show di 1,9 km previsto mercoledì sera nello stadio di Karlstad. Un’occasione per portare il rally a stretto, strettissimo contatto con il pubblico. Pubblico che, incurante del freddo artico, seguirà come sempre numeroso la carovana del WRC. Questa si trasferirà da giovedì a sabato a Nord, nel distretto di Hagfors (85 km da Karlstad), dove ai confini con la Norvegia i concorrenti troveranno tanta neve. Come non si vedeva da anni. Frutto di un’anomala, anche per la regione, serie di perturbazioni. Condizione che dovrebbe scongiurare la presenza di ghiaccio. Un vantaggio? Tutt’altro. I pneumatici chiodati – scelta pressoché obbligata – rendono al meglio lungo superfici dure e compatte, portando invece le vetture a “fluttuare” in presenza di neve pura. Esaltando la sensibilità dei piloti. E svantaggiando Ogier, “spazzaneve” durante la prima giornata di gara poiché al via con il numero uno.

Chi potrà approfittare dell’handicap del campione del Mondo? Un nome su tutti. Mads Østberg. Il norvegese, terzo lo scorso anno e al via con una Citroën DS3 WRC ufficiale, è uno specialista del grande freddo. Se su asfalto prende rischi folli, al punto da terminare i fiammiferi tanti sono i ceri accesi alla Madonna per restare in gara (vedasi il recente Montecarlo, chiuso quarto assoluto), su ghiaccio e neve diventa incredibilmente preciso. Specie nei tratti più veloci intervallati da continui scollinamenti e alleggerimenti del retrotreno, tipici della gara nordica, dove gran parte dei rivali allenta la pressione sul gas. Ebbene, in questi frangenti Mad Mads sfonda la scocca tanto affonda il piede destro sull’acceleratore. Sfiorando alberi – alcune volte abbracciandoli –, pubblico e transenne. Allargando la carreggiata. Se riuscirà a evitare che gli si chiuda la vena nelle prime prove speciali, sarà da podio. E potrà fare da punto di riferimento per i compagni di squadra Kris Meeke e Khalid Al Qassimi. L’irlandese è al debutto sui fondi innevati, mentre il driver di Abu Dhabi affronta il primo appuntamento del proprio mini programma iridato (4 prove).

La corazzata Ford M-Sport, eccezionalmente competitiva a Montecarlo grazie al privato Bryan Bouffier, secondo assoluto, e a Robert Kubica, ritiratosi quando si trovava a ridosso del podio, in terra di Svezia schiererà al via il finlandese Mikko Hirvonen, vincitore nel 2010 e 2011 ma apparso lontana ombra di se stesso nel Principato, e il britannico Elfyn Evans, totalmente digiuno di rally su neve. Ancora una volta la compagine di Malcolm Wilson sembra puntare su “privati” eccellenti quali l’estone Ott Tanak e l’idolo di casa Pontus Tidemand. Quest’ultimo fresco vincitore del Mountain Rally in Norvegia davanti al favorito Mads Østberg. Vittoria, a dire il vero, favorita dall’utilizzo di pneumatici chiodati dal battistrada più stretto rispetto a quanto imposto dal regolamento WRC, rispettato dall’alfiere Citroën. Tidemand potrebbe essere la rivelazione dello Svezia 2014. E Kubica? Il polacco è al debutto assoluto sui fondi innevati. A ciò si aggiunga che non brilla per regolarità. Per lui costituirebbe un risultato eccezionale raggiungere il traguardo a ridosso dei primi 5 equipaggi. Possibilmente con la vettura marciante e non caricata su di un carro attrezzi…

Capitolo Hyundai. È tempo di riscossa dopo la débâcle monegasca. Data da bere una spremuta di bromuro alla prima guida Thierry Neuville, out a Montecarlo dopo nemmeno 8 km dallo start della prima prova speciale, le speranze d’andare a caccia di un risultato eclatante sono affidate principalmente alla seconda guida (per l’occasione) Juho Hänninen. Il finlandese ha un piede destro pesante come un monolite di Stonehenge. E sulla neve si esalta. Se i20 WRC dimostrerà d’essere affidabile, lo scandinavo potrebbe issarsi nelle prime posizioni e ambire al podio. Intanto il team coreano ha confermato la presenza dello spagnolo Dani Sordo, terzo a Montecarlo sino alla “morte” dell’alternatore, al rally del Portogallo (3-6 aprile) oltre che in Germania (22-24 agosto), Alsazia (3-5 ottobre) e Spagna (24-26 ottobre). Toccherà invece all’australiano Chris Atkinson affiancare Neuville in Messico (6-9 marzo) e Australia (12-14 settembre).

Il rally di Svezia 2014 si preannuncia combattuto. Combattutissimo. E comunque vada passerà alla storia come il rally dei corsi di guida. Durante i test pre gara, infatti, Meeke ha spesso viaggiato a fianco del compagno di squadra Mads Østberg, così da apprendere (se possibile) alcuni segreti e automatismi della guida su neve e ghiaccio. Analoga pratica per Elfyn Evans, “istruito” da Mikko Hirvonen, e per Robert Kubica. In tal caso, però, l’allievo era al volante e il maestro, nientemeno che il due volte campione del Mondo Marcus Grönholm, occupava il sediolo di destra. Grande Marcus! Passano gli anni, ma il coraggio resta immutato…

I test pre gara del team Volkswagen Motorsport:

Sébastien Ogier – Polo R WRC

Jari-Matti Latvala – Polo R WRC

Robert Kubica (Ford Fiesta RS WRC) con a fianco il “maestro” Marcus Grönholm

L’introduzione al rally di Svezia secondo Hyundai…

…e Volkswagen

http://youtu.be/4OeF8E_gc-s

Lo shakedown a poche ore dal via. Gran parte dei top driver ha affrontato i quattro passaggi obbligati al rallentatore per non distruggere i pneumatici chiodati a causa della scarsità di neve nei pressi di Karlstad. Unica eccezione Meeke (DS3 WRC): lui si è schiantato!

 

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