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Youngtimer – Porsche 911, la rivoluzione della 996

Poco amata, è la prima 911 raffreddata a liquido e, soprattutto, quella che mette a posto i conti di Porsche

Strano destino, quello della Porsche 911 codice modello 996. Poco o per nulla amata durante gli anni della commercializzazione, viene rivalutata a distanza di 15 anni. Le sue “colpe” sono principalmente due. La prima, la più condivisibile, interessa il design: in particolare, non convincono i gruppi ottici anteriori, ma ci torneremo dopo.

La seconda, il raffreddamento a liquido. Su questo, invece, è il caso di dire che solo i nostalgici, i fautori oltre ogni ragionevole dubbio del “si stava meglio quando si stava peggio” sostengono che la 911 debba rimanere ancorata al raffreddamento ad aria.

Un’auto che genera profitti

Una cosa è certa, in tutto ciò: se Porsche si tira fuori dalle cattive acque in cui naviga nella prima metà degli anni Novanta è grazie proprio alla 996, del 1997. In sostanza, se su ogni esemplare venduto della 993 guadagna pochissimo, con il modello nuovo i conti tornano in ordine. Il che, peraltro, ha permesso di sviluppare la Cayenne. Cosa? Avreste fatto volentieri a meno del SUV Porsche? Beh, a sua volta proprio la Cayenne è la “gallina dalle uova d’oro” per l’azienda, che così continua ad avere i fondi per proseguire la fantastica storia della 911, di Boxster e Cayman, ecc..

Motore boxer raffreddato a liquido

Torniamo al motore, al raffreddamento a liquido per la precisione. I puristi lo vedono come fumo negli occhi perché rende meno coinvolgente il sound. Il che è anche vero, ma dall’altro lato permette di aumentare vertiginosamente la potenza specifica (la 991 GT2 RS è arrivata a quota 184 cv/litro, solo per citare un esempio), di migliorare l’efficienza, di rispettare le norme anti-inquinamento e incrementare l’affidabilità. Non subito; anzi, la 996 dà qualche noia meccanica in più rispetto alla media, ma nel medio/lungo periodo sì.

Il design non convince

I gusti sono gusti, ma vien difficile contraddire chi non ha mai amato l’estetica della 996. Gli inglesi, tanto per capirci, accostano la forma dei fari anteriori a quella di un uovo all’occhio di bue venuto male. Provate a guardarli e capirete. E dire che in Porsche quello strano prolungamento della carenatura del faro piace così tanto che ne allargano l’utilizzo anche alla Boxster. Detto questo, la 996 è più grande della 993 e dietro è molto più fedele alla storia, se non altro perché, con il motore posteriore a sbalzo, le proporzioni non possono che essere quelle di sempre.

Nessuno la apprezza, “tutti” la comprano

Qualcuno le chiama minoranze rumorose. E se non sapete di cosa si tratta, il caso della 996 fa scuola: i suoi detrattori – oggi li chiameremmo haters – riescono a farsi sentire tantissimo, ma chi una Porsche se la può permettere la pensa in modo opposto. Ok, occorre qualche numero: 68.000 993 vendute, contro 175.000 996.

La 911 che viene dopo di lei, la 997, tocca quota 191.000. Insomma, la 996 è la 911 diventata grande. Nella tecnologia e nei volumi di mercato. Anche per questo, gli esperti di auto storiche concordano sul fatto che la 996 crescerà nelle quotazioni sul mercato dell’usato, soprattutto con le inedite versioni GT2 e GT3.

Qualità, ergonomia, durata nel tempo

Se il design esterno mette (quasi) tutti d’accordo, altrettanto fa l’interno. In senso opposto, però: muovere qualche appunto alla 996 è praticamente impossibile. Inconfondibilmente Porsche nella disposizione degli elementi – contagiri al centro, prima di tutto – sembra anni luce avanti a quello della 993. Il merito è soprattutto dell’elettronica di bordo, che è un primo step verso la connettività, ma anche un deciso incremento della qualità dell’assemblaggio e dei materiali. Non deve stupire, dunque, se persino gli esemplari con 100/150.000 km all’attivo sembrino ancora nuovi.

La 911 più veloce di sempre (all’epoca)

Questa non è una novità della 996, ma una tradizione che ogni generazione di 911 è tenuta rigorosamente a rispettare: essere più veloce di quella che l’ha preceduta. E quindi di sempre. La 996 non viene meno alla regola. Il motore base è un 3.4 che porta la potenza minima fino alla soglia, mai toccata prima, dei 300 cv.

La gamma della 996 si sviluppa poi attorno a Carrera 4, Carrera 4S (simile alla Turbo nello stile), GT3, Turbo e GT2, cui si aggiungono altre versioni di nicchia. Quanto alle potenze, la GT3 (3,6 litri) è accreditata di 386 cv, la Turbo (del 2001) di 420 e la Turbo S di 450 cv. Col restyling del 2002, il propulsore sale a 3,6 litri di cilindrata e a 320 CV. Ultimo, ma solo perché è giusto chiudere con quella che è vera essenza di una sportiva: il piacere di guida. La 996 è divertente, impegnativa e coinvolgente quanto si richiede a una 911. Tanto.

 

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