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L’avventura perfetta è “micro”

Chi ha detto che un'avventura deve essere per forza esagerata? Non serve stare via un mese, spingersi ai confini del mondo e mangiare formiche... A volte un buon amico e un itinerario ben studiato possono essere gli ingredienti perfetti.

Tre punti fermi, ma imprescindibili. Niente macchina, una notte all’aperto, sentieri meritevoli… Il tutto ispirato al principio della Microavventura, un concetto promosso da un noto esploratore britannico, Alastair Humphreys, che premia caratteristiche come essere corta, semplice, locale ed economica.Garry Davoren and William O’Connor, insieme alle loro Kona Wozo, sono i protagonisti della storia che racconta la loro esperienza nell’Ovest dell’Irlanda, lungo la Wild Atlantic Way e attraverso i paesini “one pub” (l’unita di misura per definire la grandezza dei villaggi), fino a raggiungere Mountshannon, dove dopo qualche pinta, una cena, uno scherzo pesante e un paio di whiskey, si sono accampati per passare la notte.Tutta la mattina seguente l’hanno invece dedicata a pedalare sui trail di Lough Derg, per poi girare il manubrio sulla via del ritorno e terminare il loro viaggio esattamente da dove lo avevano cominciato. Sulla porta di casa… 

 

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