Duro il responso del neurochirurgo: schiena ko, un lungo stop e bici al chiodo. Solo nuoto, poca corsa e tanto stretching. Mi trovo a spuntare come un carcerato i giorni che mancano al via libera e pregusto il sole che mi scalda la faccia mentre mi cucino le gambe sui pedali. E proprio quando quel giorno arriva, Giant mi propone di provare la nuova LIV Avail: un segno?
LIV FIGLIA DI GIANT
È il marchio creato da Giant e dedicato esclusivamente alle donne. Una linea completa di biciclette di alta gamma, dalla corsa al Gravel, tradizionali e assistite, progettate sul corpo femminile per rispondere alle sue esigenze in termini di proporzioni e prestazioni.
La Avail è la bici da Endurance pensata per le cicliste che amano mettere tanti km sotto le ruote, in ogni condizione di fondo e di tracciato. Le peculiarità della Avail Advanced Pro 1 Force (versione top di gamma con componentistica raffinata) sono una geometria confortevole, le gomme di sezione super generosa, il cambio elettronico wireless e rapporti che permettono di affrontare qualsiasi pendenza, anche con polpacci poco allenati. Una nota sul colore: peccato che il modello 2020 sia disponibile solo in tinta Charcoal, obiettivamente un po’ anonima. Sarà invece di un bel bianco la versione 2021.
IN SELLA
Il rapporto tra stack e reach (527 mm/368 mm) porta a una posizione comoda, non troppo caricata in avanti, ma che permette di essere aggressivi quando decidi di spingere forte sui pedali. La sella, firmata LIV, è confortevole, ottima per imbottitura e profilo. Ne ho avuto conferma in fase di sprint, con lo spostamento naturale dell’appoggio verso la punta. Promosso anche il manubrio, rivestito da un nastro veramente efficace sia per la capacità di assorbire le vibrazioni, sia per il grip anche da bagnato: caratteristiche importanti per chi, come noi triatleti, è abituato a guidare senza guanti. Unico neo, per chi ha mani piccole, la dimensione ampia dell’appoggio sulle leve dello SRAM Force eTap AXS, che obbliga a un’impugnatura a mano aperta, un po’ innaturale. Apprezzabile la pulizia delle linee della bici resa ancor più essenziale dalla presenza dei soli due cavi dei freni, seppur non completamente integrati nel manubrio.
LA PROVA
Come di consueto ho provato la bici sul mio percorso di allenamento, condizione che riduce le variabili e mi permette confronti più oggettivi. L’itinerario, che si snoda nel Triangolo Lariano, è molto mosso con salite non troppo lunghe ma con pendenze significative, sequenze di tornanti e falsipiani, a specchio sui due rami del Lago di Como.
LA DISCESA
Strano ma il mio test parte sempre con una discesa ripida e veloce in un susseguirsi di curve e di tornanti. Già dai primi metri il feeling è ottimo, come se l’Avail fosse la mia bici da sempre. Stabile, precisa, sicura, con una gran tenuta di strada. Un terreno come la discesa, spesso ostico per molte cicliste, si trasforma in divertimento puro. Le gomme da 32 mm garantiscono un grip e una tenuta senza sbavature e anche i cambi di direzione repentini non mettono più paura. I freni a disco fanno il resto, non tanto per la grande potenza, quanto per la modulabilità e la capacità di affrontare qualunque imprevisto. La geometria offre un buon compromesso tra stabilità e maneggevolezza. Il risultato finale è quello di una guida in totale sicurezza che ti invita all’impugnatura bassa per andare a cercare velocità prima tabù.
IL PIATTONE
La posizione “pancia terra e menare” è per me il vero test sul mal di schiena. Spingo forte sui pedali ma il conto non arriva. Avail approved! Piattoni e mangia e bevi sono i terreni dove questa bici conferma la sua natura Endurance. La comodità si traduce in possibilità di macinare chilometri senza assumere posture errate, di compensazione. Geometria, ruote e reggisella (con particolare sezione a D che smorza le vibrazioni), ne enfatizzano il comfort. Ciononostante il carro ha una buona rigidità, che permette una pedalata efficace e potente e pronti rilanci quando mi alzo sui pedali. Per me, che ho sempre utilizzato Shimano, abituarmi alla diversa filosofia di SRAM non è stato immediato e ci sono volute diverse “sfollate” prima di rodare. In effetti, a pensarci, il sistema è intuitivo perché con la leva di destra si muove la catena a destra, mentre con la sinistra la si porta sui pignoni più grandi. E poi, basta una minima pressione sui comandi per ottenere cambiate precise e rapide.
Il paesaggio con il passare dei chilometri assume nuove fisionomie e una divagazione off-road diventa il modo per disintossicarsi un po’ dal traffico lungolago ed esplorare tutte le doti della Endurance di casa LIV.
Gli antichi borghi e le stradine nei boschi offrono tanta varietà di fondi: acciottolato, pavé, ghiaia, sterrati, dove l’Avail mostra tutta la sua versatilità digerendo tutto, quasi, come una Gravel. Il cambio repentino di umore del cielo si trasforma in un intenso scroscio di pioggia. Le gomme sul bagnato confermano un ottimo grip e attraversare le pozzanghere è un gioco che non vuoi proprio evitare.
LA SALITA
Benedetto 10-33! Ero arrugginita e l’idea di rimettere le ruote sul Ghisallo e sulla Nesso mi preoccupava un po’. Per fortuna la rapportatura molto agile della Avail mi ha aiutato a superare ogni timore e la fatica. La guarnitura super compatta 46/33 con cassetta 10-33 permette infatti di affrontare anche gli strappi più severi. Con una gamba un po’ allenata ci si potrebbe permettere anche di attaccare il Muro di Sormano.
Con i suoi 8,060 kg in taglia XS la Avail non è certo una piuma e le “gommone” da 32 mm non sono le migliori compagne di scalata, per un peso come il mio. Però l’ho trovata molto efficace, sia per la capacità di trasferire la potenza dai pedali all’asfalto sia per la scorrevolezza delle ruote. Quando in uscita dai tornanti ci si alza sui pedali e le si chiede di rilanciare, lei esegue senza esitazioni.
IL VERDETTO
Quando ho concluso il giro ero ancora abbastanza fresca, rilassata e non ancora sazia di pedali. Così, invece di puntare le ruote verso casa, ho addentato una barretta e sono tornata a mangiare altro asfalto. Il mood è stato lo stesso nelle uscite successive e l’ho fatto diventare il mio mantra per la Avail: “finisce prima la luce del sole che la voglia di restare in sella”.
Quindi? La strada e la schiena promuovono la Avail a pieni voti. È ideale per chi cerca una bici all-round, comoda ma efficace. Un’affidabile amica per lunghe giornate in sella, ideale per sfidarsi in una granfondo e, perché no, per provare l’ebrezza di impolverarsi sulle strade bianche.
PRO
– Versatilità
– Comfort
– Cambiate rapide e precise
– Fiducia in discesa
– Piacere di guida
– Rapporto qualità/prezzo
CONTRO
– Larghezza appoggio sulle leve
– Peso
– Colore unico
SCHEDA TECNICA
LIV AVAIL ADVANCED PRO 1 FORCE
Telaio: fibra di carbonio Advanced – Grade Composite
Ruote: fibra di carbonio Giant SLR 1 Disk 30 mm
Trasmissione: SRAM Force eTap AXS; guarnitura 46/33; cassetta 10-33 (12V)
Freni: a disco, SRAM Force AXS idraulici
Gomme: Giant Gavia Fondo 1, 32 mm, tubeless
Sella: Liv Contact SL
Taglie: da XXS a L
Colore: Charcoal
Peso rilevato: 8,060 kg (taglia XS)
Prezzo: 4.999,00 euro
GEOMETRIE
Angolo sella: 74,5°
Angolo sterzo: 70,5°
Lunghezza carro posteriore: 420 mm
Stack: 527 mm
Reach: 368 mm
Interasse: 995 mm
ABBIGLIAMENTO DEL TEST
Completo: Santini, maglia Tono Dune e pantaloni Tono Puro
Scarpe: Gaerne Record Lady