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Nuova Colnago V2-R, cuore racing

Evolvere senza stravolgere può essere considerato il pensiero che ha portato alla nascita della Colnago V2-R. Rispetto alla V1-R, infatti, non sono molte le differenze che si percepiscono a un primo sguardo ma si tratta tuttavia di interventi mirati a renderla attuale e a migliorarne le prestazioni.DNA IMMUTATOI punti fermi del nuovo progetto caratterizzavano anche il precedente: telaio monoscocca in fibra di carbonio, geometria racing e forme classiche. In poche parole il DNA che forgiava il carattere del V1-R non muta, semmai plasma ancora di più la forte personalità della Colnago V2-R.In realtà la geometria ha subito qualche ritocco, con il tubo sterzo che misura fino a 5 mm meno, mentre forcella e tubo sella sono stati leggermente modificati per permettere di alloggiare i copertoni da 28 mm di larghezza. Sarà disponibile anche in versione con freni a disco.VESTITO E SOSTANZAOsservando bene la nuova macchina da corsa si nota subito come il freno posteriore sia stato spostatodalla posizione sotto i foderi bassi a quella classica sugli obliqui, a vantaggio di una migliore compatibilità con i sistemi di misurazione di potenza. Come per il freno anteriore si tratta di freni direct mount a doppio perno, che oltre a garantire una eccellente modulabilità permettono di montare gomme di sezione fino a 28 mm.Avvicinandosi ancora di più ci si accorge che dalla Colnago V2-R è sparito il collarino reggisella, ora integrato nel top tube per una maggiore pulizia d’insieme. Per poter adottare questa soluzione è stato ridisegnata la zona del nodo sella, in modo da non compromettere le caratteristiche della struttura, la rigidità dell’area e l’affidabilità del sistema.TELAIO PIÙ PERFORMANTECiò che non si può vedere è il lavoro sul telaio per contenere il peso e contemporaneamente ottimizzare rigidità e reattività. Per ottenere i risultati voluti è stata modificata la tecnica di posizionamento degli strati di fibra di carbonio in modo da ridurre lo spessore, ove possibile, e rendere più omogenea la superficie interna.Le aree che hanno maggiormente beneficiato di questa evoluzione sono la scatola del movimento e il tubo sterzo. In modo particolare quest’ultimo è stato ridisegnato e ora presenta un evidente rinforzo in corrispondenza della testa della forcella.È stato anche spostato l’ingresso dei cavi dal lato del tubo sterzo al tubo obliquo, per non intaccarne le caratteristiche strutturali. Queste due modifiche hanno portato – spiegano i tecnici Colnago – a un incremento del 7% a livello di rigidità del tubo stesso.

 

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