Alla fine siamo arrivati. Lo sfinimento e la meta, il Mar Ligure. Ma dopo 150 km e 3.000 mt di dislivello in sella alla Bianchi Methanol 29.2 FS la voglia di pedalare era ancora tanta. I motivi? Un sano masochismo ciclistico, forse, di quelli che ti provocano piacere appena scendi di sella con i quadricipiti che urlano dalla fatica. Ma soprattutto le belle sensazioni trasmesse da questa 29” con escursione di 100 mm, velocissima sui tratti scorrevoli e stabile e divertente sulle discese più toste.LIVEQualche mese fa vi abbiamo raccontato l’evoluzione della specie “Methanol”, padalando le versioni con ruote da 26”, 29” e 27,5”, tutte a “coda rigida”.Quella di cui vi parliamo oggi, invece, è la prima full suspended della famiglia MTB prodotta a Treviglio, bici che ha fatto la sua comparsa nel 2013. Rispetto a quella versione, la 2014 in prova ha un telaio identico, un monoscocca in carbonio, che costa da solo 3.490 euro ed è composto da tre tipi di fibre di carbonio unidirezionali Toray: 40T, 30T e T700. Caratteristiche di tutta la gamma Methanol, anche sulla FS spiccano le nervature di rinforzo ERS (Embedded Reinforcement Construction), in particolare nella zona sterzo e nella parte bassa dell’obliquo, che contribuiscono a conferire rigidità; per proteggerlo dagli urti e dalle pietre nel tubo obliquo è stata inserita una lamina a rete di titanio.Le geometrie sono da cross country, due dati su tutti: l’angolo di sterzo misura 70,5° mentre gli orizzontali sono lunghi 442 mm (giusto per avere un riferimento, quelli della Canyon Nerve AL provata di recente ne misurano 450 e quelli della Cannondale Fs-i 429).A cambiare rispetto alla versione 2013 sono gli allestimenti. Parlando di sospensioni sulla Methanol troviamo una forcella Fox Evolution Float 29 CTD con steli da 32 mm e 100 mm di escursione, e un ammortizzatore posteriore Fox Float Evolution 165/38 mm, anch’esso con escursione di 100 mm. Entrambi sono regolabili dai comandi remoti posti sul manubrio, indipendenti e selezionabili sulle tre posizioni C-T-D (Climb/Trail/Descend).Il cambio è Shimano XTR con deragliatore Shimano Deore 2×10 e comandi XTR. L’impianto frenante è marchiato Formula Rx con dischi Formula da 160 mm; la guarnitura è mista FSA SLK 38/24 con movimento centrale BB30.Infine le ruote montate sulla Bianchi Methanol FS 29.2 sono Crank Brothers Cobalt 2 con perni passanti anteriori e posteriori da 15 e 12 mm, rimuovibili tramite agevoli quick release anziché con poco pratiche viti.Così equipaggiata la Methanol FS costa 5.490 euro. La 29.3, con Sram X9 2×10, ruote Sunringlè e forcella Magura TS6, è proposta a 3.990 euro mentre la top di gamma 29.1 ne costa 6.990 e monta Sram XX 2×10, ruote Cobalt 3 e forcella Magura TS8.RIDEProgettata per le gare marathon e le lunghe pedalate, la Methanol FS ci è sembrata sulla carta la bici ideale per affrontare i 150 km di off-road e i 3.000 metri di dislivello che separano il Monferrato casalese dalle spiagge di Finale. Sulla ghiaia dei primi chilometri di strade carraie pianeggianti la FS mostra tutte le sue doti di scorrevolezza. Con le ruotone da 29” che montano di serie pneumatici Hutchinson Black Mamba 2.0 poco scolpiti, la FS si rivela velocissima; con le sospensioni completamente chiuse, inoltre, non si avverte la benché minima oscillazione del posteriore e sembra di pedalare una front, tanto la FS è rigida e reattiva (squat che avevamo invece avvertito e criticato sulla Canyon Nerve AL, che comunque non è un mezzo da gara come la FS).Quando lungo il tragitto arrivano gli Appennini e le prime salite impegnative, la Methanol FS si dimostra un’abile scalatrice. Il peso contenuto in 10,9 kg (ottimo per una Full) unito alla posizione caricata sull’avantreno – che non la fa impennare in salita, oltre a consentire di assumere la posizione aerodinamica in piano – e all’ampio range della rapportatura (38-24 e 11/36) permettono di affrontare qualsiasi salita. A patto ovviamente di avere le gambe allenate per non “piantarsi” su quelle più tecniche, vista la minor propensione a svicolare tra sassi e radici rispetto a 26 e 27,5.Nei saliscendi guidati il CTD si regola alla velocità di un cambio marcia, fornendo sempre il sostegno ideale alle esigenze del tracciato. Non si può dire che la FS sia comoda e rilassante, ma in ogni caso non è per nulla nervosa e quindi alla fine risulta facile e divertente da condurre in curva anche alle alte velocità.Le discese che superati gli Appennini conducono fino al mare di Finale Ligure sono teatro di importanti gare di enduro e per noi rappresentano l’occasione per testare a fondo le sospensioni della FS, che si dimostrano scorrevoli e progressive nell’affondamento, oltre che ben frenate (l’estensione è regolabile sia su forcella sia su ammo). Sulle discese più tecniche l’assenza di un reggisella telescopico può essere un limite ma andrebbe ad aggiungere peso che poi si pagherebbe in salita; le ruote da 29”, inoltre, soprattutto se come chi scrive avete più feeling con 26 e 27,5”, sono certamente meno adatte a divincolarsi tra pietre e radici. Se però avete il “pelo” e riuscite a volare sopra gli ostacoli, la FS regala una stabilità e una precisione di linee impareggiabili. Potenti e ben modulabili i freni Formula Rx, le cui leve hanno però una corsa piuttosto lunga e rendono difficile, per chi ci è abituato, frenare con il solo indice.La Bianchi Methanol 29 FS è senza dubbio una delle migliori bici che abbiamo testato fino a oggi: reattiva al punto giusto ma anche comoda e “accomodante” quando serve. Studiata come mezzo da gara per affrontare le maratone, può essere il mezzo giusto anche per i turisti ambiziosi. Dopo aver esplorato con successo il mondo delle MTB full suspended cosa dobbiamo dunque aspettarci dalla Casa di Treviglio per il prossimo futuro? E’ forse giunto il momento per Bianchi di tuffarsi nel mondo del “gravity oriented”? Si mormora che a Eurobike a fine agosto ci saranno interessanti novità sull’argomento.