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Prova Canyon Grizl CF SL 8 Suspension, non per tutti

Ecco perché e quando può avere senso mettere le sospensioni a una bici da Gravel. Con buona pace dei puristi, che potranno continuare a vivere stupende avventure sulle loro bici rigide.

Una Gravel con le sospensioni? Non se ne parla… A questo punto, prendo una MTB e ci monto il manubrio da strada”. È abbastanza scontato che un purista del Gravel si esprima così e, per essere sincero, il dubbio ha sfiorato anche me, ma non per il paragone con la MTB, perché sono due alternative non paragonabili. Il dubbio si è insinuato soprattutto perché mi piace il concetto di underbiking, ossia guidare una bicicletta da strada su terreni che le sono poco congeniali, tecnici e al limite del single track. Sono bastate però poche decine di metri per “pulire” la mente e guidare questa Grizl Suspension senza preconcetti, mettendomi nei panni di chi vive il Gravel come un mondo pieno di sfaccettature e le vuole esplorare tutte.

La scelta non si impone

Nel 2018 Canyon presentò Grail (leggi la nostra prova), la sua prima bici Gravel. Era, ed è rimasta, una bicicletta molto efficace su asfalto e nell’off-road scorrevole, con una percentuale indicativa di utilizzo pari a 60:40. Ecco dunque spiegato il perché dell’arrivo, lo scorso anno, della nuova Grizl, nata per occupare quel territorio in cui le proporzioni On/Off si invertono e privilegiano i terreni fuoristrada e l’avventura. Ambiti in cui è la versatilità la dote più richiesta a una moderna bicicletta Gravel. Ma Canyon non si è fermata e ha fatto un altro passo, aggiungendo alla sua line-up anche una versione della Grizl equipaggiata di forcella ammortizzata.

Escursione, quanto basta

L’avantreno della Grizl Suspension è firmato di Rock Shox. Rudy è una forcella sviluppata espressamente per un utilizzo Gravel, con idraulica Charger Race Day e molla ad aria Solo Air. Ha steli da 30 mm, testa lavorata dal pieni ed escursione di 30 mm. La versione montata dalla Grizl CF SL 8 è quella senza bloccaggio. Le sue dimensioni sono ottimizzate per essere abbinata a ruote da 700 C e gomme fino a 50 mm di sezione, ed è compatibile con i parafanghi.

Il funzionamento della Rudy è progressivo: sensibile nella primissima parte della corsa, per assorbire la maggior parte delle vibrazioni trasmesse dal terreno, e più sostenuta al crescere dell’affondamento. Certo, trattandosi di soli 30 mm, avviene tutto in modo molto rapido e l’escursione si usa sempre tutta; ma la forcella di una bici Gravel serve ad aumentare la precisione di guida e il comfort. Compito che la Rudy esegue diligentemente, per la compattezza e la rigidezza d’insieme, conferendo anche una maggiore sicurezza in entrata e percorrenza di curva.

Peccato per la mancanza del lockout, perché quando ci si alza sui pedali e si spinge, la Rudy affonda e si innesca quel “pompaggio” che ti dà la sensazione di sprecare potenza. Ripeto, si tratta soprattutto di una sensazione, perché in fin dei conti stiamo parlando di 30 mm, quindi poca cosa.

Elastica anche dietro

A migliorare il comfort generale della Grizl CF SL sono anche il reggisella e le gomme: il “bifido” Canyon VCLS 2.0 in fibra di carbonio assorbe davvero bene, sgravando la schiena e aiutando la pedalata. A incrementare il grip ci pensano gli pneumatici Schwalbe G-One Bite da 45 mm. Gomme da fuoristrada con disegno del battistrada caratterizzato da tasselli piccoli e distanziati, che scendono verso la spalla e lavorano bene soprattutto sui terreni morbidi e garantiscono un buon supporto in curva.

DNA off-road

La geometria della Grizl è un’evoluzione di quella della Grail, caratterizzata da un buon bilanciamento e una posizione di guida efficace sullo scorrevole e su asfalto. Si tratta però di una geometria che ha una spiccata identità fuoristradistica, fatta di interasse maggiore, angolo sella più verticale, rapporto stack/reach più alto, attacco manubrio corto e manubrio largo. Misure che determinano un miglior controllo offroad, in discesa e sulle salite tecniche. Inoltre, il telaio permette di montare gomme fino a 50 mm ed è dotato di quattro attacchi sui tubi del triangolo, per montare i porta borraccia e anche una borsa.

Come si guida

L’asfalto non è il suo terreno di caccia, per cui non bisogna lamentarsi troppo se la scorrevolezza e l’efficacia della pedalata sono buone ma non all’altezza di quelle della Grail (alla quale paga un chilo di peso: 10,09 kg contro 8,96 kg). E per spingere il 48/11 del GRX 800, ci vuole una bella gamba, o un po’ di discesa… Si tratta comunque di una bicicletta abbastanza reattiva e bilanciata.
La ricompensa arriva non appena sotto le ruote cominciano a scorrere a terra ed erba. Finalmente a casa, la Grizl Suspension si mette a disposizione. Sui terreni più scorrevoli si viaggia come sul velluto, con forcella, reggisella e gomme a isolare dalle sconnessioni, e si fa più velocità che pedalando su una rigida. Con il 31/34, poi, si riesce a salire bene un po’ ovunque, anche sui fondi sconnessi.
Il grande vantaggio è in discesa, dove grazie alla forcella ammortizzata si riesce a pedalare più precisi e quindi rilassati, come non capita con un telaio senza sospensioni. Ovviamente, più il gioco si fa duro, più la Grizl e il suo biker cominciano a giocare, facendo finta di guidare una MTB. Ev se qualcuno volesse osare di più, c’è anche una Grizl Suspension allestita con monocorona e reggisella telescopico

Conclusione

Gravel “classico”, avventuroso con lunghe percorrenze, offroad oriented: Canyon ha in catalogo una bici per ciascuna di queste interpretazioni filosofiche. Fatta questa premessa, la risposta alla domanda “Ha senso una bici Gravel ammortizzata?” è semplicissima: sì… a patto di averne bisogno. La Grizl Suspension nasce infatti per per uscite aggressive con tanto offroad. E se questo è ciò che desiderate, lei vi aiuterà a ottenerlo.
Gran finale, il coto: 3.199 euro, con l’eccellente rapporto qualità/prezzo che ci si aspetta da Canyon.

Foto Martina Folco Zambelli|HLMPHOTO

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