fbpx

Prova Scott Addict SL, la leggerezza è tutto

Pesa 5.86 kg la Scott più leggera; ha geometrie racing e predilige la salita ma si pedala bene in ogni situazione grazie all’ottimo equilibrio tra rigidità e comfort. Costa 7.299 euro

LIVELa risposta di Scott ai “grammomaniaci” si chiama Addict SL,  top di gamma della Casa americana che punta sulla leggerezza e si candida a conquistare il cuore dei ciclisti per cui pedalare significa una cosa soltanto: arrivare prima degli altri in cima a una salita.Non saranno i 4,65 kg della Trek Émonda SLR (la più leggera del mondo, che peraltro costa 13.000 euro) ma con 5,86 kg dichiarati (6.040 grammi senza pedali misurati alla nostra bilancia) la Scott Addict SL si attesta ben al di sotto del limite UCI di 6,8 kg. Un limite imposto per le bici dei pro: introdotto nel 2000 per garantire la sicurezza degli atleti è ormai ritenuto obsoleto da molti, viste le tecnologie impiegate oggi, che riescono a conciliare sempre più pesi piuma e rigidità strutturale.La tecnica Scott per far sposare queste caratteristiche apparentemente inconciliabili si chiama HMX e consiste nel rinforzare il carbonio inserendo una resina speciale tra le fibre, che chiude gli spazi e compatta la struttura del materiale. In tal modo, assicurano i progettisti, il peso scende ma non a scapito della rigidità.ScottAddictSL00019A contenere il peso di telaio e forcella, che insieme totalizzano meno di 1 kg, contribuisce anche la tecnologia applicata alla produzione del carbonio chiamata IMP e che pare consenta di risparmiare oltre il 10 % del materiale rispetto alla versione precedente della Addict SL. Il segreto di questa tecnica riguarda il tipo di fibre utilizzate, più resistenti, e il loro posizionamento, che è stato ottimizzato.Questa bici non è soltanto sinonimo di leggerezza: lo si capisce sfogliando le caratteristiche costruttive del telaio della Addicted SL, che rispondono alle tendenze più moderne. Lo sterzo è conico: misura 1” e 1/8 nella parte superiore e 1 e ¼ in quella inferiore, garantendo così all’avantreno solidità e agilità. La parte in cui si intersecano tubo obliquo e scatola del movimento centrale è molto ampia per ridurre al minimo le flessioni del telaio dovute all’azione della pedalata e quindi garantire un trasferimento efficace della potenza.Oltre che sulla ricerca della rigidità strutturale, gli ingegneri Scott hanno lavorato anche sull’aerodinamica della Addicted, ispirandosi alla scienza aeronautica per quanto riguarda la forma dei tubi, affusolati nella parte posteriore proprio come le ali degli aerei. Con componenti Ritchey in carbonio, cerchi Syncros RL1.0 Carbon Clincher e gruppo Sram Red22, la Scott Addicted SL costa 7.299 euro.RIDELa curiosità di testare la Scott Addicted sulle montagne è tanta: sarebbe bello portarla su uno dei grandi passi, lo Stelvio o il Gavia ad esempio, ma (finalmente) è arrivata la neve e allora dobbiamo accontentarci del Piccolo Stelvio, salita mitica della Coppa Bernocchi, nel Varesotto, così chiamata per la serie di tornanti (ben sei in appena 500 metri) che ricordano quelli più famosi che da Bormio portano fino ai 2.758 metri del passo.Le rampe delle Prealpi varesine sono sufficienti a rivelarci che in salita la Addicted è davvero una goduria. Quel chilo/chilo e mezzo che la separa dalle BDC “normali” riesce a farci sentire un po’ scalatori, facendo dimenticare il sovrappeso dovuto agli eccessi natalizi e perfino a far passare in secondo piano la rapportatura piuttosto lunga. La Addict in prova monta una guarnitura (52 × 36 T ) che si colloca a metà tra la classica (con un’accoppiata di corone da 53 e 39 denti), sconsigliata ovviamente per i percorsi dall’altimetria movimentata se non siete super allenati, e una compatta (dove l’accoppiata è 50 – 34 denti).ScottAddictSL00012La posizione in sella è piuttosto caricata sul manubrio, essendo studiata per un utilizzo racing (è la bici dei pro della  ORICA GreenEDGE) ma il livello di comfort della Addicted SL non è niente male: il merito è probabilmente del carro posteriore che, presentando foderi verticali molto sottili e che consentono una buona deformazione lungo il medesimo asse, assorbe bene le vibrazioni.Non eccelle per reattività nei rilanci e nemmeno per scorrevolezza in piano o per stabilità in discesa. Non perché difetti di queste qualità ma perché l’equilibrio è tale per cui nessuna sensazione prevale sulle altre.Insomma, si tratta di una bici leggerissima e di pregevole fattura: adatta ai ciclisti dalla gamba “allenata e depilata” che pedalano a 180 battiti e amano le scalate, non respinge il ciclista della domenica, grazie alla guida sostanzialmente neutra e al buon livello di comfort.DATI TECNICITelaio: Addict HMX-SL / IMP SUPERLIGHT Carbon technology / Road Race geometry / Replaceable Dropout/ STD Seattube / INT BBForcella: Addict HMX-SL 1 1/8″ – 1 1/4″ Carbon steerer, Integrated Carbon DropoutSerie sterzo: Ritchey WCS IntegratoDeragliatori: SRAM Red22 SpeedCambio: SRAM Red22 SpeedFreni: SRAM Red22Guarnitura: SRAM Red22 Speed 52 × 36 TBB-Set: SRAM PF86 Ceramic GXPManubrio: Ritchey WCS Carbon EVO Curve, 31.8 Carbon Oversize AnatomicAttacco: Ritchey WCS 220 Carbon Matrix OS 1 1/8″ four BoltReggisella: Ritchey Carbon Superlogic 27.2/350mmSella: Syncros RR1.0 CarbonMozzi: Syncros RL1.0Catena: SRAM Red22 SpeedCassetta: SRAM Red22 Speed CS 11-26 TRaggi: Syncros RL1.0Cerchi: Syncros RL1.0 Carbon Clincher, 20 Front / 24 RearPneumatici: Continental Grand Prix 4000 S II 700 × 23CPeso: dichiarato 5.86kg; rilevato in taglia M: 6,00 kg  

 

Articoli correlati
Insta360 Ace Pro 2, potenziata dall'AI
DJI Osmo Action 5 Pro, l'action cam "professionale"
Mercato bici: il 2025 sarà l'anno della rinascita