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Prova Sidi Tiger SRS Carbon

COSA SONOScarpe di alta gamma dedicate all’off-road, anche a livello agonistico.UTILIZZOMountain Biking, Gravel.COME SONO FATTEAl top della gamma fuoristrada, le Sidi Tiger puntano sulla precisione della calzata, la rigidità della suola, le doti di trasferimento della potenza.Esclusiva, ha tomaia realizzata in microfibra TechPro e mesh: mix che abbina resistenza e leggerezza oltre ad avere un trattamento che aumentare la resistenza all’acqua. La suola SRS Carbon Ground è realizzata in fibra di carbonio e permette un risparmio di peso pari a 100 g (al paio) rispetto alla versione dello scorsa stagione. Gli inserti tassellati in gomma, naturalmente soggetti ad usura sul campo, sono sostituibili e possono essere integrati con i classici denti, sulla punta, per migliorare il grip.Novità rispetto al modello precedente, la posizione dei rotori Techno 3 Push, traslati al centro della tomaia per lavorare in modo simmetrico e distribuire in modo migliore la pressione sul collo del piede. Sempre presente il sistema di ritenzione posteriore (tallone tecnico regolabile Reflex) che permette a di variare l’ampiezza del guscio per adattarsi alle differenti morfologie di tallone.Le Tiger sono in catalogo nelle misure da 40 a 48 (con mezze misure fra 41 e 47) e in due colorazioni: nera con inserti bianchi, giallo con inserti neri, oltre a quattro basi Techno 3 Push di differente colore. Il prezzo è di 389 euro.IL GIUDIZIO DI REDRispetto al modello precedente la calzata è più avvolgente e confortevole, grazie al nuovo posizionamento del sistema di chiusura; la tomaia fascia bene il piede e garantisce ottimo supporto in ogni fase di pedalata. Per aumentare o alleggerire la tensione, anche in azione, basta agire sui pulsanti laterali o sui due rotori.La rigidità della suola è notevole e si percepisce sia spingendo seduti sia in fuorisella, senza tuttavia penalizzare il comfort, che è buono anche quando si passano molte ore in sella.Sempre apprezzato il sistema di regolazione Reflex, che permette di variare l’ampiezza dell’alloggiamento per il tallone, soprattutto per chi, come me, ha il piede piuttosto magro che tende a sollevarsi se non ben abbracciato dalla tomaia. Grazie a questa soluzione è infatti possibile regolare solo la zona posteriore senza dover intervenire sui rotori e stringere tutta la calzata perdendo comfort. Tutto rose e fiori? No, infatti la suola così rigida e i tasselli in gomma ridotti al minimo sindacale per contenere il peso, non aiutano quando si tratta di smontare di sella e camminare spingendo la bici.CONTATTISidiWeb

 

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