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Prova Thok MIG-R

Quando si dice “due piccioni con una fava”. Ecco, la fava è il weekend del Thok Tribe Meeting e i due piccioni sono la MIG-R e il 1° raduno dei Thoker. Se volete leggere del secondo tuffatevi qui, se invece vi interessa sapere tutto sulla MIG-R, mettevi comodi, scaldate una tazza di the e prendetevi cinque minuti…

THE BEGINNING

La faccio breve: due anni fa, Stefano Migliorini e Livio Suppo (due ex di lusso nei rispettivi mondi) hanno pensato che sarebbe stato il momento giusto per mettersi in gioco e salire sulla giostra della pedalata assistita. Sulla giostra, insieme a loro, salgono anche altri personaggi ciascuno con invidiabile pedigree, mentre a farla girare ci pensano due imprenditori con alle spalle un’azienda di grande successo. Questa è, a grandi linee, la genesi del progetto Thok, se però volete conoscerla nei dettagli (e vale la pena di approfondirli) fate una divagazione qui.

COM’È FATTA

Performance first” è lo slogan con cui è presentata la MIG (che era il nickname di Stefano quando correva) e ben spiega qual è la filosofia che le sta dietro: geometria e sospensione sono infatti sviluppate per ottenere il massimo in termini di piacere di guida.

Piacere di guida che significa efficienza in salita ed efficacia in discesa, ossia rigidità e trazione abbinate a precisione di guida e stabilità. La maneggevolezza, ovvio, vale per entrambe le condizioni.

Per il telaio è stato scelto l’alluminio, in lega 6061 T4 e T6, così da garantire ciò che si cercava in termini di affidabilità, prestazioni e costi. Le geometrie sono caratterizzate da un angolo sterzo di 66°, sella di 74,5°, stack e reach che variano da 596/405 mm (S) a 606/426 mm (M), 624/450 mm (L) e 642/479 mm (XL). La parte centrale del telaio, la cosiddetta motor bracket connection, in cui si fondono tubo obliquo, verticale, snodo carro e supporto motore, è stata conformata per massimizzare la rigidità e favorire la neutralità di comportamento; sul tubo obliquo è ricavato lo spazio necessario per alloggiare una borraccia da 500 ml, soluzione ormai permessa dalla maggior parte dei telai, che consente di fare a meno della sacca idrica.

La sospensione, denominata Thok Progressive System, è a parallelogramma: un quadrilatero con snodo sui foderi bassi (Horst Link) che, abbinato ad ammortizzatore metrico con rocker dedicato, determina una curva progressiva e un comportamento compatibile con l’utilizzo Trail/All Mountain. I foderi sono piuttosto corti (siamo a 450 mm) per dare compattezza e rigidità al carro.POWER UNITLa scelta è caduta su Shimano, con il suo pacchetto STEPS E8000, di peso e ingombri contenuti, affidabile e prestazionale. La batteria (da 504 W/h e 1000 cicli di ricarica) è alloggiata in modo da abbassare quanto più possibile il baricentro e distribuire i pesi secondo le linee di progetto; è dotata di una copertura in ABS e fissata con una fascia elastica che copre l’interruttore di accensione. Il motore, protetto da un guscio antiurto, ha tre livelli di assistenza (Eco, Trail e Boost), oltre alla modalità Power Walk, indispensabile soprattutto su bici di questa tipologia con le quali, quando si mettono i piedi a terra per superare ostacoli, questi hanno la “O” maiuscola e scavallarli spingendo 22 chili di bici non è così agevole.

QUALE SCEGLIERE

Le configurazioni sono tre: MIG (montata SRAM NX), MIG-R (montata Shimano XT) e MIG Anniversary (150/160 mm di escursione, sospensioni Öhlins, cambio elettronico Di2, cockpit Renthal, cerchi Mavic). Fresca di listino è anche la versione MIG-ST, con ruote da 29″ ed escursione ridotta a 120 mm sia davanti sia dietro.

SCHEDA TECNICA

Prezzo: 5.250 euro
Telaio: alluminio 6061 T4/T6 con parti forgiate e lavorate in CNC con tubi idroformati a spessore variabile, escursione 140 mm
Misure: S – M – L – XL
Motore e batteria: Shimano STEPS E8000 – 70 Nm (250 W) – batteria impermeabile da 504 Wh
Display e comandi: SC-E8000 con schermo LCD a colori da 1,6″; comando Firebold (Eco, Trail, Boost e Power-Walk)
Forcella: Rock Shox Lyrik RC, Boost, escursione 150 mm, diametro steli 35 mm, regolazione ritorno e compressione fino al blocco
Ammortizzatore: Rock Shox DeLuxe RL custom tuned Thok, metrico 210×55 mm
Freni: Shimano XT, diametro 203 mm
Cambio: Shimano Deore XT a 11 Velocità, comandi Shimano SLX
Cassetta: Shimano XT 11-46
Guarnitura: Shimano, 34 T
Ruote: SunRingle – Duroc 40 Comp, Boost
Attacco manubrio: Thok CNC, oversize 35 mm
Manubrio: Thok Oversize bar 35 mm
Gomme: Maxxis – DHR 27,5″x2.8″ – Rekon 27,5″x2.8″ EXO TR
Reggisella: Thok telescopico, comando remoto, 150 mm (125 mm taglia S)
Sella: Thok Fit, telaio in CrMo
Peso: 21,3 Kg (taglia M)

LA PROVA

Era dal giorno in cui Miglio svelò il progetto Thok che avevo l’acquolina, ma ci sono voluti quasi due anni per riuscire ad allineare i pianeti e mettere il sedere sulla MIG. A dire il vero, è bastato il primo Thok Tribe meeting: due giorni di trail in sella alla MIG-R, top della produzione di serie, montata Shimano XT e Rock Shox LyriK RC e DeLuxe LR (grazie Jacopo, che mi hai anche girato i freni).

UNA HONDA A PEDALI

Due giorni, due programmi: salite tecniche e discese scorrevoli il primo, salite scorrevoli e discese tecniche il secondo… Niente di meglio per provare una All-Mountain come la Thok: 140 mm dietro e 150 mm davanti, con la classica promessa di essere pedalabile e maneggevole, ossia efficace un po’ ovunque.

Beh, se il buongiorno si vede davvero dal mattino, le premesse per un happy ending ci sono tutte: se fosse una moto, la Thok sarebbe una Honda, nel senso che riesce subito a trasmettere quella sensazione di familiarità che ti fa pensare, non appena salito in sella e fatte quattro pedalate, di guidare una bici che ben conosci.

SALITA? YES, PLEASE

Ben triangolata, angoli azzeccati, un fattore Q da muscolare, ottima distribuzione dei pesi: la MIG riesce a non far pesare la sua condizione di “assistita” e nemmeno i 23 chili che la bilancia le attribuisce.

Una condizione che si apprezza in prima battuta pedalando in salita dove, possedendo una discreta tecnica, raramente si è obbligati a mettere i piedi a terra. Le ragioni sono da dividere equamente fra l’ottima trazione, figlia della geometria della Thok, e il comportamento della power-unit Shimano, che non è mai troppo invasiva e la cui modalità Eco offre assistenza buona per la maggior parte delle situazioni. Per dare un’idea, in Trail ho percorso poche centinaia di metri, per affrontare un paio di passaggi quasi trialistici e due ramponi sui quali non avevo troppa voglia di sudare, mentre con il Turbo mi sono divertito spingendo a  tutta su un single track in leggero falsopiano.

A dire la verità sarebbe auspicabile un’app in stile Mission Control/Levo, che permettesse di modificare a piacimento i parametri del motore, così da adattarli al proprio stile di guida e consentire di “lavorare” anche sulla durata della batteria. Batteria che, comunque mi ha permesso di completare, terminando con abbondante riserva, oltre 1.500 metri di dislivello in tre ore di sella.

140 PER ME POSSON BASTARE

Chiarito che con la MIG la salita non si vive come l’inevitabile preambolo alla discesa ma come un ulteriore terreno di divertimento, quest’ultima – la discesa – rimane comunque il climax dell’avventura. E anche qui, se non si fa caso al discreto display sul manubrione da 780 mm, ci si dimentica in fretta di essere in sella a un’assistita.

Bilanciamento, geometria e bontà della sospensione permettono una guida veloce e precisa (con una gomma da 2,6″ all’anteriore sarebbe ancora meglio), consentendo di divertirsi parecchio anche su terreni tecnici e insidiosi, pur non possedendo una tecnica sopraffina e senza appartenere alla ristretta schiera dei biker che padroneggiano nose-press e altre tecniche esotiche. A proposito, se la scheda tecnica la posiziona in ambito Trail/All Mountain, la prova sul campo allarga il range di utilizzo della MIG-R verso l’Enduro. Il carro da 450 mm, il comportamento progressivo della sospensione, i 350 mm di altezza da terra del movimento centrale, i 66° di angolo sterzo e i 450 mm di reach ci hanno infatti permesso di affrontare terreni e situazioni ben più spinose di quanto mi aspettassi.

PIACE A TUTTI

In sella alla MIG-R mi sono divertito e credo anche di essere migliorato come biker, affrontando e superando situazioni che non mi scorrono sotto le ruote così di frequente. Il suo segreto è semplice ed è anche il motivo per cui in sella alle Thok ho visto manici veri, neofiti dell’assistita e pacifici esploratori: si guida come una muscolare, offre i vantaggi di una assistita e se la vuoi e la sai spremere, il tuo limite arriva prima del suo. E non bisogna sottovalutare il prezzo (per la MIG base è 4.150 euro), che non incrina la serenità familiare.

 

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