Sudafrica, 8 giorni, 624 chilometri, 16.650 metri di dislivello, terreni infidi e clima incerto… Si corre in team da due, in quella che è la gara di Mtb più famosa del mondo e che apre la stagione come meglio non si potrebbe. La Cape Epic.
NON SEMPRE VINCE IL PIÙ FORTEUna gara a tappe fa storia a sé. Distanze e dislivelli notevoli, alimentazione, recupero, condizioni incerte, imprevisti… tutto è così aleatorio che anche un mostro come Nino Schurter (7 volte Campione del Mondo e già vincitore della Cape Epic nel 2017) deve fare i conti con tutte queste variabili, oltre che con gli avversari. Il suo partner è il Campione d’Europa Lars Forster, alla sua prima esperienza sudafricana e, insieme a loro, è schierato un secondo team con i colori DSV/Scott-SRAM.UNA SCOTT SPECIALISSIMA
Nino e Lars stanno utilizzando il nuovo cockpit integrato progettato da Syncros: Fraser iC SL SE. Si tratta di un manubrio sviluppato apposta per Nino, così da permettergli di mantenere la sua posizione preferita (e molto estrema…). L’angolo dell’attacco è -25° per una lunghezza virtuale di 90 mm (-30° e 100 mm per la versione Cape Epic), la larghezza standard del manubrio è 740 mm, ma Nino lo taglia a 680 mm mentre Lars lo preferisce leggermente più largo, 700 mm. Il peso del cockpit è di soli 220 g, al quale bisogna aggiungere i 55 g della coppia di manopole in silicone, sempre Syncros, la scelta di entrambi. Una chicca: il pulsante che comanda da remoto, in wireless, il nuovo reggisella telescopico SRAM AXS, integrato nella manopola di sinistra…SEATPOSTIl team ha deciso di dotarsi anche di un reggisella tradizionale, da utilizzare quando il percorso e il terreno rendono superfluo quello telescopico e il maggior peso che questa soluzione comporta. La scelta è caduta sul Syncros FL 1.0 Super Light, in fibra di carbonio.SELLA
Nino, Lars e compagni siedono tutti sulla Syncros Tofino V 1.0, sella orientata all’endurance, disponibile nelle due conformazioni regular e V concept. Quest’ultima è pensata per quei rider che hanno una maggiore flessibilità della colonna vertebrale nella zona lombare e delle pelvi, con un profilo che meglio supporta chi siede verso la punta. Sbaglia però chi crede che tutti i pro abbiano doti di flessibilità fuori dal comune perché, anche fra di loro, c’è chi ha bisogno di forme e imbottiture differenti. In questo caso, le nuove Syncros sono state realizzate in collaborazione con lo studio tedesco di biomedica Gebeomized, senza seguire la tendenza della misurazione della distanza delle ossa del bacino poiché considerata poco scientifica in ambito Mtb, in quanto gli atleti cambiano spesso la posizione in sella. Una curiosità: le selle di questa nuova famiglia sono dotate di un attacco sotto il telaietto, che permette di fissare numerosi accessori, fra cui GoPro, borse sottosella e parafanghi.









































