PAPÀ NON SI BATTE
AL UNSER SR. – AL UNSER JR.
Nonostante entrambi gli Al Unser abbiano scritto delle pagine importanti del motorsport, la vittoria va sicuramente al padre, che può vantare 2 Indy 500 in più rispetto al figlio (4-2). Al Unser Sr. è famoso soprattutto per la sua vittoria nella Indy 500 nel 1987 ottenuta con un’auto da esposizione – all’interno di un mall – sulla quale era stato montato un motore funzionante. Tutto questo perché il giorno precedente il terzo pilota della scuderia Penske distrusse la macchina in un incidente.
BOBBY RAHAL – GRAHAM RAHAL
Vittoria per papà Bobby in casa Rahal, che trionfa sul figlio Graham in merito a campionati vinti: 3 a 0. Curiosità: il nome del figlio, Graham, è in onore a Graham Hill, del quale Bobby è grande fan. Un aneddoto curioso su Bobby è il fatto che fosse stato scelto come pilota di punta della Ferrari per far debuttare la scuderia di Maranello nella Indianapolis 500.
DALE EARNHARDT SR. – DALE EARNHARDT JR.
Anche in questo caso la vittoria va a papà Dale, 7-2 è il risultato in merito ai mondiali vinti rispetto al figlio Dale Jr. nella NASCAR Sprint Cup Series. Purtroppo però Dale Sr. – conosciuto anche come “The Intimidator” per il suo carattere intimidatorio nei confronti dei suoi avversari – non è famoso solamente per il gran numero di titoli in bacheca. Il 18 febbraio 2001 il sette volte campione rimase coinvolto in un incidente durante l’ultimo giro della Daytona 500, nel quale morì sul colpo a causa della forte decelerazione subita al momento dello schianto.
GRAHAM HILL – DAMON HILL
Vittoria su tutti i fronti per papà Graham, sia per numero di mondiali vinti (2–1) sia per l’affetto dei tifosi. Nettamente superiore nei confronti del padre. L’umorismo inglese faceva sicuramente parte del carattere di Graham, il quale dopo aver perso il mondiale nel ’64 a seguito di un tamponamento causato dall’italiano Bandini, il pilota della BRM fece arrivare a casa di quest’ultimo, in occasione del Natale, un libro di scuola guida.
KENNY ROBERTS SR. – KENNY ROBERTS JR.
In questo caso siamo di fronte ad una vittoria schiacciante per papà, in quanto Kenny Roberts Sr. può vantare ben 2 titoli mondiali in più rispetto al figlio Kenny Roberts Jr.(3–1). La vittoria non è schiacciante solo dal punto di vista dei risultati, ma anche da un punto di vista puramente simbolico, in quanto ai tempi papà Kenny rappresentava un’icona del mondo motociclistico.
Un aneddoto divertente che è in grado di dimostrare la grandezza del tre volte campione del mondo è quando, a seguito delle continue lamentele sulla moto da parte di Carter e Rainey, Kenny volò dalla California fino in Francia. Appena arrivato salì in sella e dopo solo cinque tornate girò (dopo due anni lontano dalle gare) 1 secondo più veloce di entrambi i piloti del suo team. Dimostrando così che il problema non era la moto, bensì i piloti. Nella breve riunione tecnica “The King” espose due punti fondamentali:
1)“Siete delle teste di cxxxo.”
2)“Salite in moto e date più gas. Se non ci sono domande, io me ne torno in California.”
MARIO ANDRETTI – MICHAEL ANDRETTI
Vittoria del padre in casa Andretti. Nonostante le vittorie nell’unica categoria nella quale hanno corso entrambi pendano a favore del figlio Michael 12–42, Mario detto “piedone” presenta un curriculum molto più vario e ricco. Fra le altre cose, infatti, compare anche un mondiale di Formula Uno e un’inaspettata e spettacolare pole a Monza con la Ferrari nell’82.
Enzo Ferrari decise di chiamare “piedone” per sostituire Pironi negli ultimi due GP della stagione: all’età di 42 anni e dopo un rapido test a Fiorano, Mario mette a segno il miglior tempo delle qualifiche aggiudicandosi così il primo posto in griglia di partenza.
Il figlio Michael è noto anche per un episodio alquanto spiacevole della sua carriera. Durante la Indy 500 ’92, dopo aver stra-dominato l’intera gara e aver rifilato un giro a tutti i concorrenti, Michael rompe il motore della sua Ford a soli 11 giri dalla fine, vedendo così sfumare un’occasione unica.
NELSON PIQUET – NELSON PIQUET JR.
Il papà Nelson Sr. primeggia sul figlio Nelson Jr., il bilancio dei mondiali è infatti di 3–0. Nelson Sr. verrà per sempre ricordato dai fan della Formula Uno per l’iconico sorpasso ai danni di un giovane Ayrton Senna nel Gran Premio dell’86 in Ungheria. Un sorpasso che, unito a molte altre performance di primo livello, ha fatto sì che il brasiliano entrasse nel cuore degli appassionati di Formula Uno di tutto il mondo. Il figlio Piquet Jr. per contro, viene ricordato per essere stato un attore della controversa vicenda del Gran Premio di Singapore del 2008.
RICHARD PETTY – KYLE PETTY
7-0 a favore di papà Richard, e no, non stiamo parlando di gare, bensì di campionati NASCAR Cup Series. Se impressiona il numero di campionati vinti, impressiona ancor di più il numero di vittorie: 200. Richard Petty ha avuto modo di entrare – nel suo piccolo – anche nel mondo del cinema, ispirando i creatori del cartone animato “Cars” nella creazione della Plymouth Superbird con il numero 43, alla quale “The King” ha dato anche la voce.