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Proteus, la stazione spaziale degli abissi

Non solo spazio: tra qualche anno il turismo sarà anche sottomarino. Ne è convinto Fabien, il nipote di Jacques Cousteau, che sta progettando una base acquatica modulare ispirata alla Stazione Spaziale Internazionale al largo dell’isola caraibica di Curaçao

Dai romanzi di Jules Verne ai film di James Bond fino a videogame come Bioshock, il tanto ambito habitat acquatico sta per diventare realtà. Il visionario progetto si chiama Proteus – come il figlio di Poseidone nella mitologia greca, divinità del mare e dei fiumi in grado di scrutare attraverso la profondità degli oceani – e dovrebbe essere pronto nel 2023. Parola di Fabien Cousteau, nipote dell’esploratore, oceanografo e regista francese morto nel 1997 Jacques-Yves, che, per progettarlo, si è ispirato alla Stazione Spaziale Internazionale ISS. 

stazione subacquea oceano laboratorio
Rappresentazione di Proteus, la stazione subacquea ideata da Fabien Cousteau.

Proteus si presenterà sotto forma di una base sottomarina, e della ISS ricalcherà la modularità: a bordo, infatti, saranno presenti cucina, dormitori, aree comuni, serre, ambulatorio, due laboratori e l’attracco per i sottomarini, oltre a uno studio televisivo per montare il materiale video e trasmetterlo in streaming, trasformando la base in un fenomeno mediatico. 

Obiettivo dell’acquanauta, ambientalista oceanico e documentarista cinquantaquattrenne Fabien Cousteau è «fare luce su quel mondo sommerso del quale sappiamo davvero poco». Il francese, tuttavia, non è nuovo a questo genere di esperienze. Nel 2014 ha trascorso 31 giorni nel laboratorio subacqueo Aquarius, al largo delle Florida Keys, e ritiene questi habitat fondamentali per svolgere ricerche scientifiche che sulla terraferma richiederebbero tempi significativamente più lunghi, oltre che per mostrare la maestosità, la fragilità e l’importanza del mondo sottomarino.

laboratorio subacqueo Aquarius oceano
Il laboratorio subacqueo Aquarius, al largo della Florida, in cui Fabien Cousteau ha trascorso 31 giorni nel 2014.

Come illustrato durante il suo intervento al SUTUS, lo Space & Underwater Tourism Universal Summit tenutosi dal 22 al 24 settembre a Marbella, la stazione, che ospiterà 12 persone alla volta e avrà una superficie di 400 metri quadri, sarà collocata al largo dell’isola caraibica di Curaçao e al suo interno si potranno svolgere sia attività di ricerca, sia turismo. Proprio come sta accadendo con i viaggi spaziali organizzati da Elon Musk, Jeff Bezos e Richard Branson a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi, i turisti acquatici dovranno prima essere sottoposti a uno speciale addestramento per prepararsi fisicamente e psicologicamente alle missioni, che dureranno quattro settimane circa e per le quali dovranno sborsare una cifra dai 50mila euro in su.

Proteus laboratorio stazione acquatica
Gli elementi che comporranno Proteus, pensato sia come laboratorio per la ricerca scientifica, sia come modulo abitativo per il turismo acquatico.

Proteus, che costerà complessivamente 135 milioni di dollari, verrà alimentato da energia solare ed eolica da terra, e sorgerà a 20 metri sotto il livello del mare. Sempre dalla costa arriverà l’approvvigionamento di viveri, con l’aggiunta di coltivazioni idroponiche e dei prodotti dell’acquacultura.

Se, a prima vista, la profondità può sembrare scarsa, basti pensare che in immersione dalla superficie sono sufficienti un paio d’ore per saturare il corpo di gas disciolto.  «Mentre – spiega Cousteau – all’interno della base sottomarina, dopo l’acclimatazione e con una pressione costante di tre atmosfere, si potrà esplorare l’oceano per più di cinque ore fino a 50 metri senza decompressione, e a 70 metri per due ore. Inoltre, se Proteus fosse a più di 20 metri, oltre all’ossigeno si dovrebbe ricorrere anche ad altri gas molto più costosi. Dopotutto – continua – dei mari non sappiamo quasi nulla, e dobbiamo capire come funzionano per preservarli in questo periodo così delicato per la loro salute».

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