Non si può parlare di supersportive senza parlare di GSX-R, una sigla quella di Suzuki che ha segnato più di un’epoca in pista. L’ultima evoluzione della maxi sportiva di Hamamatsu porta in dote tutte le chicche elettroniche di ultima generazione applicate a un classico 4 cilindri in linea che poi tanto classico non è più. Il suo segno particolare? La distribuzione a fasatura variabile, la Suzuki è l’unica a proporla. Il risultato sono 202 cv a 13.200 giri e una coppia di 117,6 Nm a 10.800 giri. Altri numeri interessanti? Il peso ad esempio, la Suzuki ferma l’ago della bilancia a 202 chili dichiarati con il pieno di benzina, e poi le quote vitali: 1420 mm di interasse, 23°20’ di angolo di sterzo e 95 mm di avancorsa. Quote estremamente compatte, come quasi tutte le giapponesi. Niente sospensioni elettroniche per lei, come Aprilia, Suzuki resta fedele al classico click.
RIDE In passato ho amato la GSX-R, l’ho adorata. Tra il 2005 e il 2006 ci ho fatto migliaia di km in pista correndo il mondiale Endurance. La K5 è stata una delle pietre miliari del mondo delle supersportive scavando un solco tra se e la concorrenza che gli altri hanno impiegato qualche anno a riempire. Poi la Casa di Hamamatsu ha segnato un po’ il passo, ma l’ultima GSX-R arrivata sembrava destinata a ripetere l’exploit. I numeri c’erano tutti: motore potentissimo tecnologia d’avanguardia, la fasatura variabile (con un sistema semplice e geniale a espansione di sfere tipo quello utilizzato dai variatori degli scooter) e una elettronica finalmente adeguata.La GSX-R1000R che guidiamo ad Alcarras ha molti dei cromosomi di quella K5, la posizione in sella la moto è compatta e la triangolazione sella manubrio pedane la riconosceresti a occhi chiusi. Se chi ama questo modello apprezzerà, altri vorrebbero però qualcosa di più moderno, perché ormai i manubri così chiusi che Suzuki condivide in parte con Yamaha sono un po’ anacronistici.Suzuki fa parte delle Case che credono nella compattezza, infatti le misure della GSX-R sono contenute al pari di quelle della Honda. Ne consegue una ciclistica molto intuitiva e svelta, che se non arriva proprio a livello della libellula Honda, ci si avvicina molto. La GSX-R è “svelta” e non ha smesso con il piacevole vizio di servire al pilota un piatto fatto di prestazioni gestibili e sfruttabili. Purtroppo a scapito del comfort, perché la decisione da parte di Suzuki di eliminare il contralbero per non disperdere potenza aumenta il tasso di vibrazioni trasmesse dal motore a manubrio, pedane e serbatoio che sono superiori alla media (e non di poco). Il motore per questo motivo sembra essere un po’ “ruvido”, anche se in realtà è molto potente (Ducati a parte guarda tutti negli occhi quanto a potenza).
Evidentemente aiutata dalla fasatura variabile la curva di coppia è piuttosto piatta e a questo motore non dispiace affatto “urlare” quando lanciato in zona rossa, anche perché, tra tutti, è quello con la rapportatura generalmente più corta. Cosa che l’ha un po’ penalizzata nel time attack, perché la GSX-RR in più di una situazione nelle curve di Alcarras mostrava di non avere il rapporto giusto per affrontare la curva. Troppo corta la seconda, un pelo lunga la terza ci si trovava sempre un po’ a metà strada. Certo non è colpa sua se la rapportatura standard non sposa le curve del tracciato spagnolo, ma questo è sufficiente per perdere decimi preziosi nel Time Attack. In sieme a Honda la Suzuki è stata la moto su cui abbiamo lavorato di più per rifinire l’assetto, trovando alla fine una condizione comunque soddisfacente, che ci ha permesso di migliorare una trazione comunque non apparsa al top e di farle fare strada.
Complice l’elettronica non così raffinata,la Suzuki scivola un po’ più delle altre, traction control e anti wheeling un po’ “libertini” la fanno scivolare e impennare un po’ più della norma richiedendo un po’ di malizia in più per gestire le reazioni in accelerazione. La leva ha accusato qualche allungamento e anche l’ABS è piuttosto invasivo (anche se non come quello di Honda) e talvolta fa perdere la linea ideale in ingresso, supportato in questo dal poco freno motore. Per il Time Attack lo abbiamo disattivato e anche questo ha fatto perdere qualche punticino alla moto di Hamamatsu.La Suzuki GSX-R1000R sotto la lente ad AlcarrasEquipaggiamentoTutto di seriePeso rilevato con pieno203,5 kgDistribuzione dei pesi ant/post106,5 /97 kg 52,3 % – 47,7 %Riding ModeFull powerTC1ABSOFFAW-EB-Tempo medio R11.38.555Tempo medio R21.41.275Miglior tempo assoluto1.38.530Tempo medio totale1.39.915Media voti tester 6,92