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Comparativa crossover entry level 2024

Confronto all'ultima curva (e all'ultimo euro) per queste tre crossover. Economiche sì, ma capaci di fare grandi numeri sul mercato. Chi l'avrà spuntata? Ecco i risultati della nostra comparativa

BENELLI TRK 702

È la moto che ha dominato le classifiche di vendita del 2023. Lo ha fatto per l’eccellente rapporto fra ciò che offre e la cifra che chiede in cambio, ma anche per il gusto con cui i suoi creatori l’hanno disegnata. C’è poco da fare, la Benelli TRK 702 piace e convince anche sul cavalletto. Delle tre è quella con più presenza scenica. Molto ricca e lavorata, soprattutto sull’anteriore. Lo dimostra anche il serbatoio da ben 20 litri, il più grosso e capiente del trio, da vera macina chilometri. Le ruote hanno la classica configurazione all road: 19” all’anteriore e 17” al posteriore, con cerchi a raggi.

Altezza sella da terra 835 mm, complice ovviamente la generosa escursione delle sospensioni: 140 mm per la forcella e ben 173 mm per la ruota posteriore, che ne enfatizzano le doti di guida in fuoristrada. Il motore e le prestazioni sono ai vertici: il motore è un bicilindrico in linea da 698 cc, 70 sono i cavalli di potenza massima e 70 anche i nm di coppia massima, raggiunti a 6.000 giri.

Concludiamo con un accenno sul peso: anche i 218 kg a secco dichiarati sono il valore più alto del lotto e la nostra bilancia conferma con 231 kg con 5 litri di benzina nel serbatoio. Sta invece nel mezzo in quanto a prezzo, perché costa leggermente meno della Moto Morini. La TRK 702 X è in listino a 7.490 euro

Benelli TRK 702 come va su strada

Sembra la più grossa di tutte come dimensioni e come pesi, anche la bilancia lo conferma, e questa cosa viene confermata anche quando si sale in sella perché il baricentro è abbastanza alto, il serbatoio è grosso e c’è tanta benzina in alto. Quando si sale in sella un po’ si sente tutto il peso della moto e come sono distribuite le masse, anche durante la guida è quella che dà un po’ più questa percezione perché è, complice anche la ruota da 19, molto morbida, devo dire abbastanza omogenea anche a scendere in piega però c’è sempre l’impressione di essere su una moto grande. È tanta anche l’abitabilità sulla sella e la distanza tra chi sta davanti e chi sta dietro, da non confondere con l’altezza della sella perché, invece, come tutte le moto che abbiamo qui è molto bassa e si tocca molto bene a terra.

In questo senso passiamo all’ergonomia: io che sono 1,80 m ci sto bene sopra come spazi, misure e dimensioni come tutti gli altri che sono qui alla comparativa, il tema in questo senso è quello delle pedane e, direi, più in generale la triangolazione sella-pedana-manubrio perché le pedane sono molto avanti, molto in alto e sono in una posizione atipica per una maxi enduro e il manubrio invece te lo trovi un po’ vicino, è molto stretto e si chiude anche un po’. È una posizione di guida molto particolare, devo dire, un po’ strana e che ti costringe anche ad avere le gambe abbastanza piegate e questo non è il massimo, anche perché di spazio diciamo che ce ne sarebbe stato volendo.

Il giudizio sulla ciclistica

Per quello che invece è la ciclistica non mi dispiace la forcella: ha un assetto particolarmente neutro, c’è abbastanza trasferimento di carico e il monoammortizzatore è abbastanza morbido, quando sale il passeggero un po’ si avverte, anche se il fatto di averlo a lontano aiuta ad accorgersene di meno. L’impianto frenante non è male, l’anteriore non brilla proprio per potenza però il posteriore invece non mi è dispiaciuto affatto anche se, pure in questo caso, di potenza non ce n’è moltissima.

Quello che invece mi è piaciuto molto e che spicca sicuramente su questa moto è il motore perché ha un’elasticità esagerata e veramente in sesta a 40 all’ora con un filo di gas la moto viaggia, c’è un pochino di on/off ma una volta superati i 40 all’ora sparisce completamente. Buono il cambio, forse un po’ lunga la corsa della leva, in scalata ogni tanto mi è capitato di non riuscire a scalare perfettamente la marcia però, oltre a questo, ha un comando super morbido così come è molto morbida e progressiva la frizione nello stacco.

Benelli TRK 702 l’opinione del passeggero

Benelli TRK è la meno confortevole tra le tre. La sella, oltre ad essere molto piccola, è molto dura. Le maniglie hanno una forma triangolare che non consente di aggrapparsi in modo saldo. Invece, per la triangolazione delle gambe tra le tre è quella che consente al passeggero di avere una posizione più comoda e un angolo del ginocchio più aperto. La distanza tra passeggero e pilota è scarsa e questo, tra la sella piccola e la scarsa distanza tra il pilota, rende difficile contrastare gli spostamenti in frenata e in accelerazione. Riguardo alle turbolenze non ho notato differenze rispetto alle altre due.

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