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BMW Concept Stunt 310

Ecco la prima BMW “piccola” della storia. Sotto le mentite spoglie di una Stunt bike si nasconde una naked monocilindrica da 300 cc (o giù di lì), pronta ad attaccare il mercato globale

Iniziano sempre così, con una concept più o meno veritiera. Ma “sotto” c’è sempre un fondo di verità. Basta andare indietro nel tempo per ricordarsi la Concept Six – portava in dote il motore sei cilindri poi finito sulle K1600-, o il Concept C (scooter) o ancora la Concept Roadster che disegnava le linee dell’attuale R 1200 R. Insomma, quando BMW realizza una concept bike non lo fa per caso.Unite le foto di questa moto all’annuncio, ormai sedimentato, dell’intenzione di produrre moto “globali” di piccola cilindrata ed ecco il quadro completo. BMW ha scelto il Sãlao Duas Rodas di São Paulo, il salone più importante del Sudamerica, per lanciare la sua Concept G 310. La sigla G indica il motore monocilindrico (come sulla G 650 GS), 310 presumibilmente la cilindrata del motore. Scelta azzeccata quella di BMW, visto che il Brasile rappresenta un mercato fenomenale per queste moto e la cilindrata 300 da quelle parti (ma anche in altre zone del mondo) è quella che al momento va per la maggiore.L’operazione, molto simile a quella compiuta con grande successo da KTM con la serie piccola 125/200/390, sarebbe importantissima per allargare in modo smisurato il mercato della Casa tedesca. Le moto da 300/500 cc stanno diventando vere e proprie “world bike” Superbike nei Paesi emergenti (Brasile, e Far East), “neopatentate A2” dalle nostre parti. Moto leggere, economiche nel prezzo di acquisto ma non prive di contenuti e di appeal, come insegnano KTM Duke e RC, Yamaha YZF-R3, Honda CB500 o Kawasaki Ninja 300. Ormai è chiaro che BMW vuole essere presente anche in questo segmento dai numeri spaventosi e la G 310 sembra essere solo la testa di ponte. Sotto il vestito molto aggressivo da Stunt Bike si nasconde una naked dalle linee piuttosto “tirate”, caratterizzata dal telaio in traliccio di acciaio, e da un forcellone piuttosto scenografico, che alla parte inferiore tradizionale ne unisce una superiore a traliccio.Difficile pensare che la componentistica della moto di serie possa essere quella che vediamo in foto, (anche se sospensioni e freni sembrano molto vicini a componenti destinati alla produzione); molto interessante capire come BMW ha affrontato il tema del motore monocilindrico, “girando” la testa (doppio albero a camme in testa) e ruotando all’indietro il cilindro come sulle Yamaha da cross e le Honda Moto3. L’aspirazione è davanti e lo scarico dietro, il che rappresenta una unicità tecnica per una moto stradale di grande serie. Ora non ci resta che attendere che questa moto arrivi nel mondo reale.

 

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