Borgo Panigale, 10 gennaio. Lo stabilimento è quello di un’azienda di eccellenza nel mondo moto: un entusiasta Claudio Domenicali (amministratore delegato) racconta i piani per il 2019. Ma non parla di nuovi modelli in arrivo o di vendite attese: parla di educazione. Un argomento non certo nuovo all’azienda bolognese, attiva nel mondo dell’educazione dei giovani da ben undici anni.Una storia lungaÈ nel 2006 che nasce Fondazione Ducati, ramo dell’azienda dedicato a tre settori: patrimonio storico, sicurezza stradale e soprattutto educazione. Tutte le attività fino a oggi sono state sviluppate in collaborazione con licei e università locali, per creare sinergie e legami virtuosi tra gli enti formativi del luogo e l’azienda. Un’evoluzione del classico stage? Sì, potremmo definirla così.Domenicali: “Conoscenza come elemento chiave per lo sviluppo”“In questo momento storico, dove l’evoluzione tecnologica permette di trasmettere sempre più dati e informazioni a tempo e costo zero, l’elemento che a mio avviso può permettere a territori e nazioni di mantenere un’indipendenza culturale ed economica è la conoscenza”. Sono le parole di Claudio Domenicali, che continua: “Per questo Ducati negli anni si è impegnata su diversi fronti per contribuire alla fertilizzazione del territorio che ci ospita. Siamo orgogliosi delle attività che proponiamo e dei nostri corsi, come la Fisica In Moto, di fatto un laboratorio interattivo nato da un progetto messo a punto con il Liceo Malpighi e il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. A questo aggiungo il DESI, il percorso destinato a studenti del quarto e quinto anno di istituto professionale, progettato secondo il modello duale che ha già diplomato 75 studenti dell’Istituto Belluzzi-Fioravanti. Un’esperienza che nel 2019 arriverà alla quarta edizione, grazie anche al duraturo accordo con la Regione Emilia Romagna e l’Ufficio Scolastico Regionale”. “Non dimentichiamo le attività con gli atenei del territorio, come il corso d’ingegneria meccanica (indirizzo motoveicoli) sviluppato con l’Università di Bologna, la creazione della Motor Valley University of Emilia-Romagna (MUNER); Motostudent, una vera e propria competizione tra team universitari di tutto il mondo, dove l’UNIBO Motostudent Team ha partecipato con un prototipo di moto elettrica realizzato insieme ai nostri ingegneri, conquistando il terzo posto assoluto. Un percorso che ha permesso agli studenti di lavorare non solo progettando la moto e realizzando molti componenti, ma ricoprendo diversi ruoli e sperimentando dinamiche di gruppo spesso assenti all’interno dei nostri atenei. Tutto questo ci permette di creare momenti di crescita e d’istruzione, valorizzare e diffondere il patrimonio di esperienze della meccanica e del design”.