La cosa che più mi piace di EICMA è vederlo nascere, crescere, popolarsi di varia umanità, riempirsi di gente fino a scoppiare e poi vedere spegnersi le luci ogni sera quando le gente lo abbandona e le moto restano sugli stand, sole. Ci sono stato per una settimana in quei padiglioni, lavorando, non solo per l’EICMA ma “dentro” la pancia dell’EICMA fianco a fianco con gli stand degli espositori, faccia a faccia con tutto il pubblico. E le cose positive che ho potuto notare sono la grande passione che anima ancora il pubblico e il gran numero di ragazzi e ragazze giovani che hanno affollato i padiglioni.
Non mi era ancora capitato di trovare quasi 7 chilometri di coda in tangenziale per arrivare al salone. Se è vero che il popolo dei motociclisti sta invecchiando è anche vero che quanto ho visto in questa settimana mi fa ben sperare per il futuro. Le due ruote ci sono e appassionano ancora un sacco di gente. Certo spendere 18 euro (più viaggio, panino e annessi e connessi…) per visitare un salone non è come spenderne qualche migliaio per comprare una moto o uno scooter, ma vedere così tanto interesse attorno a questo mondo ultimamente così zoppicante è comunque un bel segnale. Bene, ottimo, vuole dire che c’è speranza, vuole dire che nonostante i numeri di vendita siano sempre più tristi, la passione non è morta, l’argomento interessa e molto.
Il circolo virtuoso
Intanto mi fa molto piacere notare come le Case si siano date da fare, non tutte in verità, qualcuno si è fermato a riflettere per rilanciarsi l’anno prossimo, ma in generale le novità non sono mancate, se includiamo quelle presentate a Intermot arriviamo a una cinquantina. E a proposito di Intermot, molti credono che sia dannoso per Eicma, io credo invece che tutto sommato sia un traino per il pubblico che, viste le moto sul web, ha poi voglia di andarle a vedere dal vivo, toccarle, salirci.
Per quanto riguarda i nuovi arrivi impossibile non notare che il segmento delle piccole sta crescendo in fretta. La nuova patente A2 (in vigore da gennaio) ha un po’ stravolto gli equilibri, invogliando le Case a riprendere in considerazione cilindrate che ormai erano state dimenticate. Cilindrate “furbe” che costano poco di assicurazione, che bevono poca benzina, che non costringono a depotenziamenti forzosi che poi non rispetta nessuno (quante moto “depo” a 34 cv sono poi state immediatamente ripotenziate dall’utente?) ma al tempo stesso offrono già prestazioni interessanti.
Le migliori secondo RED
Intanto però ci siamo goduti l’EICMA e ci siamo goduti le sue moto, e come ogni anno mi diverto a segnalare quelle che più mi hanno colpito e quelle che secondo me avranno i numeri per fare bene durante la prossima stagione. Alcune scontate, ovvio, altre forse, per chi legge, lo saranno un po’ meno. Ma da questa lista, potrete prendere spunto per dare la vostra lista. Quali sono le moto che vi hanno più impressionato? E perché? Ci vediamo su Facebook per parlarne.
DUCATI HYPERMOTARD Ho sentito pareri contrastanti su di lei c’è chi dice che ha perso appeal e chi che è diventata un po’ troppo “semplice”. A me invece è piaciuta molto la trovo “ripulita” e l’innesto del motore a liquido non ha avuto crisi di rigetto. Qualche elemento tecnico meno raffinato c’è ma ha la potenza giusta, il peso giusto e una ciclistica che – finalmente- dovrebbe essere meno ostica. Un po’ meno motard non una semplice naked la Hyper 2013 e un po’ a metà strada come la rivale. Occhio che l’anno prossimo ne arriveranno altre di moto così. Anche dal Giappone.
VESPA 946 Ha aggiunto un nove e poco di più. L’anno scorso il concept fu un fulmine a ciel sereno, non meno lo è stato quest’anno il prodotto finito pronto a scendere su strada a un prezzo però non così abbordabile, si parla di 7.000 euro. Una scultura di acciaio e alluminio che percorre oltre 55 km/litro. Fantastico esempio di design italiano applicato alla mobilità.
MOTO GUZZI CALIFORNIA 1400 In comune con la vecchia moto solo il nome, tutto il resto è nuovo e sotto mentite spoglie c’è anche un cuore molto molto tecnologico. Piace ai Guzzisti e, soprattutto, nella versione custom piace anche a chi Guzzista non è. Qualche anno fa sembrava che il gruppo Piaggio si fosse dimenticato dell’Aquila invece adesso sta spingendo forte su uno dei marchi più amati al mondo. Promossa.
HONDA SH Può sembrare una novità di poco conto, ma quando un costruttore riesce ad aggiornare un best seller aumentandone i contenuti tecnici e abbassando il prezzo c’è da togliersi il cappello. Il nuovo SH ha l’ABS di serie, è finito meglio, consuma meno, e costa meno. Chi lo ferma?
KTM 390 DUKE Non è facile far convivere appeal estetico, prestazioni, leggerezza e costi bassi. A Mattighofen sembrano esserci riusciti con la 390 che si inserisce in un segmento probabilmente destinato a diventare più di una nicchia. Moto furba perché in 375 cc (così l’assicurazione costa poco) e 150 kg riesce a farci stare 44 cv. Ho notato che è anche unisex, piace molto alle ragazze. Per qualche maschietto invece potrebbe essere un po’ troppo minuta nelle dimensioni. Progetto azzeccato, comunque.
MV AGUSTA RIVALE Parto da una moto specifica, la sorpresa di Milano, anche lei pronta a scendere in campo in un settore che presto sarà affollato. Ma è tutta MV Agusta a meritarsi i complimenti per l’enorme sforzo fatto che ha permesso di rinnovare e rimpolpare la gamma con modelli nuovi e inediti. Due anni c’erano due modelli F4 e Brutale, adesso abbiamo 3 famiglie di moto 10 modelli e uno nuovo in arrivo. In un momento di crisi, non è certo poco.
BMW R 1200 GS Non c’è stato l’effetto novità perché la GS è stata presentata all’Intermot, che però a giudicare dalla gente che affollava lo stand BMW ha fatto da traino per i molti che volevano toccare dal vivo l’enduro bavarese. Il family feeling è rimasto il resto è tutto nuovo. La GS 2013 rappresenta un passo avanti tecnologico equiparabile con il passaggio dal motore a 2 valvole a quello a 4 valvole.
YAMAHA TMax Hypermodified OK l’oggetto è irrimediabilmente coatto, ma il lavoro che Roland Sands ha svolto sul TMax è davvero incredibile. I commenti del popolo dell’EICMA sono stati entusiasti, tanto che Yamaha, con i dovuti aggiustamenti, potrebbe perfino farci un pensierino…
QUADRO PARKOUR Il progetto è coraggioso, molto soprattutto perché a proporlo è una piccola factory con tante buone idee in testa. Quattro ruote trasmissione a cinghia, basculamento come quello di una moto, si guida con la patente B. Un buon motivo per lasciare a casa l’auto per salire su un mezzo più rapido e non soggetto al giogo dell’Area C. Lo avessero proposto Honda o Piaggio avrebbe avuto molti più riflettori accesi su di lui. Ma Quadro sta aprendo la via, gli altri arriveranno.
HONDA CB 500 FAMILY L’allegra famiglia delle 500 Honda sottolinea come a Tokyo abbiano le idee ben chiare sulle moto per i neopatentati. Semplici ma ben fatte e con particolari che alcune tedesche si scordano a dispetto di un prezzo che sarà accessibile. Quando costruisce moto come queste, Honda non la batte proprio nessuno. La più venduta delle tre? Butto li un pronostico, CB500X