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Harley-Davidson Italy 500 Miles, una sfida per veri duri

Più di 800 chilometri in 24 ore, rigorosamente senza autostrade e in sella a una Harley-Davidson: è la sfida della 500 Miles Italy. Il nostro racconto

Un’offerta che non si può rifiutare

Se vi chiedessero: “Che ne dici di guidare una Harley per 500 miglia (805 km!) in 24 ore”, cosa rispondereste? Noi non abbiamo saputo resistere e abbiamo deciso di sfidare la stanchezza per vivere le emozioni che solo i viaggi più avventurosi sanno regalare. Abbiamo aperto il link con il programma e provato a capire un po’ meglio in cosa ci siamo infilati…La Italy 500 Miles non si tratta di una vera e propria gara ma piuttosto di una folle cavalcata, dalle 15 di sabato alle 15 del giorno successivo. Del percorso si sanno punto di partenza e di arrivo, ossia la concessionaria Harley-Davidson di Collecchio (Parma) e il numero approssimativo delle tappe, una decina. Ciascuna di essere prevede un controllo orario, dove un timbro documenta il passaggio. Viene fornito un roadbook cartaceo che riporta i punti (senza distanze!) da seguire per raggiungere i vari controlli orari, con indicato il tempo limite e il divieto di percorrere l’autostrada. Tutto il resto è segreto. Ignoto. Sconosciuto. Da scoprire guidando, chilometro dopo chilometro. Il raggio d’azione di circa 400 chilometri, considerando andata e ritorno, vede Svizzera, Trentino e Appennini potenzialmente a portata di ruote. Dobbiamo essere pronti a tutto.La compagna di avventure non è una motociclista come noi ma una fulgida Harley-Davidson Road King Special, gentilmente fornita da H-D Italia. La colorazione “Bonneville Salt Denim”. Partiamo venerdì pomeriggio per l’avvicinamento a Parma. I chilometri di autostrada scorrono sereni, grazie alla buona protezione dall’aria. Appena arrivati è già ora di partecipare al party di benvenuto. Gli altri partecipanti indossano l’abbigliamento tipico degli harleysti, ossia gilet in pelle tappezzati di patch: noi, invece, indossiamo capi tecnici, ma veniamo ugualmente accolti con simpatia.

Si parte!

Il sabato mattina scorre tra le moto, parcheggiate in attesa di partire. Non manca il rifornimento di Red Bull e di barrette energetiche, preziose soprattutto la notte. Il primo roadbook è attesissimo perché svelerà in quale direzione percorreremo la penisola. Salta subito all’occhio la vecchia Cisa… Scoccano le 15 e il rombo di 500 Harley-Davidson sembra far tremare la terra. In un batter d’occhio siamo sulla storica SS62: un treno di moto che danza elegantemente tra le curve. Danza, avete letto bene. La nostra Road King special, a dispetto della massa di 355 kg, si dimostra inaspettatamente a suo agio: si muove bene nei tortuosi saliscendi grazie al bicilindrico di 114 pollici cubici, con i suoi 163 Nm di coppia.La sonorità del bicilindrico a V è inconfondibile, anche se ci sono mancati scarico e filtro aria Screamin’ Eagle, non a caso tra gli accessori originali più amati dagli harleysti e più presenti sulle moto in gara alla Italy 500 Miles. Il 1800 di cilindrata prende giri in modo pacifico, come si conviene a un motore corsa lunga, si ferma appena prima dei 5500 giri ma spinge con generosità a ogni regime, senza sosta.  Perfetto per veleggiare con soddisfazione tra  panorami mozzafiato. La frizione è un po’ gommosa ma sempre efficiente, anche nei non rari momenti di marcia a bassa velocità.  Gli innesti del cambio sono decisi, con la sonorità dell’ingranamento secca e metallica. Il peso, che nelle manovre da fermo richiede grande attenzione, in movimento invece non crea problemi, come non ne creano i frequenti sfregamenti delle pedane sull’asfalto, lungo i tornanti. Dopo la Cisa scopriamo che esploreremo le fantastiche Cinque Terre. La strada è piena di curve strette e spesso cieche, con l’asfalto sporco del temibile  brecciolino. Abbassiamo il ritmo e ci godiamo lo spettacolare panorama sul mare. Raggiunta Deiva Marina, la strada si addolcisce e raggiungiamo, accompagnati da un fantastico tramonto, Cavi di Lavagna. Sono le 21 e abbiamo percorso solo 200 chilometri!

Gioco di squadra

Una pizza al volo e si punta per il successivo controllo oraria, sul Monte Fasce che sovrasta Genova. È il caso di metter da parte lo stile e rimpiazzare la giacca di pelle con qualcosa di più tecnico. La salita, complice il vento freddo e l’illuminazione assente, è impegnativa. Lo spirito di squadra qui diventa prezioso: vedere nello specchietto la luce di un compagno è di grande sollievo. Con me ci sono il marketing manager di Harley-Davidson Italia, Giacomo Marzoli, e due giornalisti: ci alterniamo alla testa del gruppo per conservare le energie. Timbro in cima e via veloci verso Celle Ligure. Dominiamo la strada costiera con le radio a palla – quelle degli altri, il Road King non la monta –  fino al successivo controllo. La meta del roadbook indica ora Calizzano, quindi in direzione del Piemonte. Seguiamo la costa fino a Savona per poi affrontare la salita.Bisogna ammettere che il Road King sa coccolare: la sella è comoda come una poltrona, forte di un buon appoggio lombare. Il manubrio non è alto e non affatica. Le vibrazioni si sentono, come si conviene per un V-twin, ma non raggiungono mai intensità e frequenza fastidiose. Ottima l’efficienza del gruppo ottico, un aiuto prezioso nella notte. Raggiunta Calizzano, alle 4, siamo finalmente al giro di boa. La stanchezza prende il sopravvento. Scendiamo verso la prossima destinazione, Ceriale, sulla costa, per poi impostare il ritorno verso Parma. Le prime luci accentuano il sonno… Resto in balia della moto fino a deviare verso la SS45.

Mangiamiglia

Le cose stanno così: torneremo attraverso la “tuttacurve” Val Trebbia. Mi affido alla Road King, terza di riposo e via, una curva dopo l’altra. Si viaggia bene su questa Harley, che con la sua stazza infonde fiducia e ispira a bruciare miglia una via l’altra. Peccato per le sospensioni, che soffrono un po’ le tante buche lungo il percorso; nessun problema, invece se il manto è regolare. Le ultime tappe scorrono via quasi in dormiveglia. Si avvicina il traguardo, si avvicina la festa che merita aver concluso una esperienza unica come la 500 Miles Italy. Impegnativa quanto spettacolare, regala la sensazione di aver affrontato un grande viaggio. E i compagni diventano presto come fratelli.

Foto di Giovanni Mitolo

 

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