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Honda Crosstourer

Motore V4, telaio perimetrale, controllo di trazione e frenata integrale: a un anno dalla presentazione del concept, arriva l’adventure sports secondo Honda. Prezzo e disponibilità non sono ancora stati comunicati

Sontuosa, dinamica, tecnologica. E necessaria. La nuova Crosstourer si getta nell’agone del mercato, a caccia di clienti sempre più alla ricerca di moto versatili, affidabili, veloci e sicure. La dotazione tecnica è di primissimo livello: non sorprende, quindi, la scelta del motore V4, quello della VFR1200F opportunamente ottimizzato tramite i nuovi profili degli alberi a camme, l’inedita fasatura delle valvole e la specifica mappatura dell’iniezione elettronica. Non basta: di serie ci sono la frenata integrale con antibloccaggio C-ABS, ormai diffusa nella gamma Honda, e il controllo di trazione TCS, una “prima moderna” per Honda visto che, forse non tutti si ricordano che la Casa di Tokio fu la prima a montare un sistema di controllo di trazione su una moto di grande serie: la ST 1100 Pan Eruopean. Infine, coerentemente con quanto proposto su altri modelli della gamma, la Crosstourer sarà proposta anche con il cambio sequenziale a doppia frizione DCT (Dual Clutch Transmission).Il richiamo alla Crossrunner è esplicito: volumi netti, modellati con precisione, a rimarcare con orgoglio la personalità composita e tecnologica di questo modello. La zona frontale è ricca di componenti estetiche e funzionali, armonizzate con gusto ed efficacia; quella centrale e quella posteriore, invece, sono più essenziali. Il portapacchi integra le maniglie per il passeggero, che può contare su una porzione di selle a prima vista piuttosto ampia. Il terminale di scarico lungo e cromato chiude sul lato destro il vuoto lasciato dall’assenza del braccio del forcellone: la trasmissione ad albero cardanico, infatti, è ospitata all’interno di un bel monobraccio in lega leggera.La posizione in sella privilegia il comfort e l’efficacia nel controllo del veicolo: il busto, quindi, è poco inclinato; testa e spalle sono riparati dall’aria grazie al plexiglas regolabile in altezza. La strumentazione è completamente digitale, regolabile nell’intensità luminosa e collocata, come sulla Crossrunner, in modo che i dati fondamentali siano visibili senza che il pilota debba distogliere lo sguardo dalla strada. Il contagiri è a barre, la quantità di informazioni fornite dal computer di bordo numerose: contachilometri totale e doppio parziale, carburante residuo, autonomia, consumo istantaneo e medio, indicatore della marcia inserita, orologio digitale e nella versione con DTC anche la sigla della modalità di funzionamento, manuale o automatica (Drive o Sport).Il motore incastonato nel telaio a doppio trave in alluminio pressofuso ha visto il suo debutto sull’affascinante VFR1200F: V4 con angolo tra i cilindri di 76, albero a gomiti con fasatura dei perni di 28° per ridurre le vibrazioni, teste con distribuzione Unicam di derivazione cross, con un solo albero a camme che muove quattro valvole. La cilindrata è di 1.237 cc, con misure di alesaggio e corsa pari a 81 e 60 mm, rapporto di compressione 12: 1 per valori di potenza e coppia massime pari rispettivamente a 129,2 cv (95 kW) a 7750 giri/min e 126 Nm (12,8 kgm) a 6500 giri. Tra le modifiche per adattare il V4 alla destinazione d’uso dalla Crosstourer le più significative sono la riprogettazione dei profili degli alberi a camme, la nuova fasatura delle valvole e un corposo lavoro di rimappatura dell’iniezione, che sfrutta su questo motore diffusori di 44 mm di diametro e si avvale del ride-by-wire, ossia del comando dell’acceleratore privo di rinvii meccanici ma gestito completamente dal software.Pur prevista in affiancamento alla versione con cambio, la Crosstourer con DTC rappresenta per Honda il vertice della gamma. Il sistema prevede due frizioni coassiali: una per l’avviamento, la prima, la terza e la quinta marcia; la seconda per la seconda, la quarta e la sesta marcia. La rapidità di funzionamento è garantita dal fatto che con una marcia inserita, la frizione non in uso preseleziona un altro rapporto, garantendo la continuità dell’erogazione. Le modalità previste sono due: Manuale (MT), che permette di cambiare rapporto con i pulsanti collocati sul blocchetto sinistro del manubrio; Automatica (AT), che a sua volta mette a disposizione le funzionalità Drive (D) e Sport (S), differenti per logica di gestione del cambio marcia. L’impostazione Drive assicura la massima fluidità di marcia, con cambiate molto raccordate, ideali su percorsi cittadini o per andature turistiche; l’impostazione Sport, invece, privilegia le prestazioni, in accelerazione come in scalata. Fin qui non ci sono novità rispetto al DTC già proposto, ad esempio, sulla VFR1200F come sul recentissimo Integra: sulla Crosstourer è stato introdotto un aggiornamento software che permette in modalità Automatica di effettuare una cambiata (ad esempio una scalata) manuale, per poi lasciare che il sistema riprenda il controllo del cambio. Risultato? Comodità da variatore, feeling da cambio manuale, con una versatilità d’utilizzo del tutto inedita. A completare un quadro molto interessante e funzionale quanto a dotazione elettronica c’è il Traction Control System (TCS), disinseribile, sulle cui logiche di funzionamento, però, non ci sono dettagli.L’interasse è di 1.595 mm. I cerchi tubeless a raggi tangenziali ospitano pneumatici 110/80-R19 all’avantreno e 150/70-R17. Il sistema frenante con azione combinata e ABS di serie (C-ABS) si basa su una coppia di dischi anteriori di 310 mm di diametro e su un singolo disco posteriore di 276 mm di diametro. Il peso dichiarato in ordine di marcia è di 275 kg, che diventano 285 per la versione DCT.Infine uno sguardo alle colorazioni proposte, che sono quattro: Digital Silver Metallic, Pearl Sunbeam White, Pearl Cosmic Black, Candy Prominence Red. Nutrita la gamma di accessori originali: tra i più interessanti borse laterali, bauletto posteriore, parabrezza alto, luci fendinebbia, manopole riscaldabili, cavalletto centrale.

 

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