La terra a pochi chilometri di distanza continua a scuotere l’anima e il cuore di chi ha vissuto in diretta il terremoto dei giorni passati e i continui tremori che si distendono in tutto il nord Italia. L’Emilia Romagna non è ancora uscita da questo dramma ma dimostra coraggio e voglia di tornare in piedi il prima possibile. KTM Italia fino all’ultimo era in dubbio se organizzare un appuntamento di competizione e sano divertimento proprio lì, ma nel momento in cui ha deciso di esserci lo ha fatto nel modo migliore. Gara ricca di agonismo accompagnata da una più importante gara di solidarietà. Il briefing del sabato ha visto i partecipanti protagonisti di una raccolta benefica devoluta alla Croce Rossa, impegnata nell’assistenza di chi oggi non ha ancora la possibilità di tornare alla “normalità”. Paolo Casiraghi, protagonista di Zelig accompagnato dall’inarrestabile Roberto Rossi di KTM Italia, ha fatto sì che tutto procedesse nel modo migliore. Nei prossimi giorni vi sapremo comunicare qual è stato l’effettivo ricavo della serata.RIDEGara dai toni pacati, qualche inevitabile defezione per la concomitanza con l’appuntamento internazionale dell’Erzberg, ma non per questo meno tecnica delle precedenti tappe. Il Motoclub AMX, che aveva ospitato il trofeo anche lo scorso anno, ha realizzato un percorso di gara tra i più interessanti di questa stagione. Un giro di poco inferiore ai 40 km da percorrere tre volte, con il controllo orario intermedio dopo la prima prova in linea. In questa occasione niente cross test, ma due linee tiratissime con tratti molto veloci e guidati. Considerato il numero dei piloti al via, ormai stabilmente superiore ai 200, non ci sentiamo di segnalare particolari ritardi o problemi di sorta.Rispetto allo scorso anno pochi punti hanno accomunato il precedente percorso con l’attuale, permettendo così agli abitudinari del trofeo in arancio di non ripercorrere strade già battute.Questo quarto appuntamento lo vivo, dopo aver vergognosamente saltato quello di Fabriano, guidando la KTM EXC 250 F e ritornando, di fatto, al mio grande amore. Le prime due gare le ho corse usando una Husaberg 250 a due tempi e tornare alla quattro tempi è di per sé una bella sfida. Colgo l’occasione per una fulgida verifica della prima linea, tra l’altro percorsa per poche centinaia di metri, per abbozzare una prima analisi della moto. Abituato alla 2T ho il timore di non saper più condurre una piccola quattro tempi nel modo corretto: ho la sensazione, sbagliata, che le manchi potenza.Le mie supposizioni svaniscono come neve al sole nella giornata di domenica. La moto si guida bene, è svelta quasi come le sorelle a miscela e il motore, quel piccolo motore, ha carattere da vendere. Certo, bisogna farla girare alta ma la risposta mi riempie lo stomaco di belle sensazioni. “Miscredente di un Selvetti”. E’ vero, ho dubitato di una moto che a conti fatti è il toccasana per chi come me continua ad allenarsi davanti a un computer e comodamente seduto in auto nel tragitto casa ufficio. Insomma la quattro tempi rimane il modo più pratico per fare agonismo enduristico senza avere un training specifico.Con la F affronto le quattro speciali pensando soprattutto agli errori che dovrei non commettere e che anche questa volta inevitabilmente faccio. Tiro dritto dove dovrei svoltare a destra giù nel bosco e mi trovo a pascolare in un campo di ginestre e spine; sempre nella percorrenza della seconda linea finisco dritto con la ruota anteriore piantata in un terrapieno in equilibrio precario, ma almeno non cado e soprattutto non si spegne la moto, ma non c’è problema… Il ciuf del motore che si ammutolisce lo sento forte all’ingresso del tratto lento, caratterizzato da un gancio secco a sinistra. Insomma ogni volta le mie prove cronometrate sono arricchite di episodi che mi fanno gridare nel casco… “che cadetto”.Poco importa del risultato anche se, onestamente, questa volta pensavo di essere andato decisamente meglio. Segnalo con piacere che, a dispetto delle altre volte in cui mi sono trovato in difficoltà, un paio di concorrenti mossi a pietà si sono adoperati in rapido soccorso vedendomi impantanato e quasi lussato nel “tignoso” fiumiciattolo nel sottobosco pieno di fango e argilla. Quasi ci lascio una spalla, prontamente sedata con una grossa dose di antiinfiammatorio sotto lingua. Insomma, escludendo le mie vicissitudini di poco conto, posso dire che il tracciato di gara mi è piaciuto: ho fatto urlare la povera EXC 250 F che in metà delle prove cronometrate ha reclamato marce lunghe, ma testardamente ho voluto insistere di seconda e solo raramente di terza, e soprattutto è stata fatta cosa buona e giusta il sabato sera con la pesca benefica.Ah dimenticavo! Per la prima volta una Freeride 350, guidata dalle abili mani di Pier Paolo Belloni, ha fatto la sua apparizione a una gara del trofeo realizzando, nonostante la minor potenza in gioco e gli pneumatici da trial, un ottimo tempo in speciale; peccato per il suo ritiro anticipato!RACELa gara di Viano finisce sostanzialmente così: le vittore di classe vanno rispettivamente nella E1 2T Marco Montelaghi; E1 4T Filippo Perletti; E2 Alessandro Giannotti; E3 Mattia Ferrari; Gentleman Claudio Terruzzi ; Vintage Massimo Benevelli; Sport Giovanni Graziani. Nella categoria squadre vittoria del Moto Club Crostolo che per la prima volta quest’anno ha piegato il Dream Team AMX Cellular Line, terzo il Chieve un po’ in ombra in questo 2012.Prossimo Round a Priero (CN) il 20 luglio.Per il dettaglio delle classifiche vi consiglia di cliccare sul seguente link. http://www.ktmsportitalia.it/TrEnduro/classifiche.asp?ID=14651a speciale Driver Roberto Rossi; KTM EXC 200