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KTM Trofeo enduro – Lambrusco e tasselli

Il nostro "tester per caso" si è cimentato nell'ultima prova del Trofeo KTM Enduro 2017.
Eh sì, questa volta sono arrivato davvero preparato all’ultimo appuntamento. Purtroppo per impegni di lavoro nei weekend avevo dovuto saltare due della gare in programma nel corso dell’estate. Quindi ho voluto presentarmi all’ ultimo round del 2017 del Trofeo Enduro più “orange” che ci sia al meglio della forma. Infatti dopo la gara all’Isola d’Elba svoltasi a fine Aprile, ho usato la moto ben due volte!!

RAGNATELE

Quasi mi vergognavo quando sono andato a prenderla in garage a fine Agosto per rimetterci sopra le chiappe (finalmente) anche perché ho dovuto pulirla da qualche ragnatela..Vabbè, tanto cosa vuoi che sia, è solo un 500cc con 63 cv, se ti alleni pure poi è troppo facile! Quindi forse non proprio preparatissimo, ma sicuramente carico della voglia di andare in moto accumulata in questi mesi e libero mentalmente da mille impegni, me ne sono altamente fregato e domenica mattina mi sono presentato al parco chiuso più carico che mai!

SU PER LE COLLINE

Questa volta sono state le colline Modenesi a fare da sfondo all’epilogo della stagione per quanto riguarda il campionato monomarca più affollato d’Italia. 182 piloti al via, con i primi di ogni classe a giocarsi il titolo all’ultima gara. Il fulcro dell’evento è stata la bellissima pista di Savignano sul Panaro, un crossodromo vecchio stile che si snoda sui saliscendi delle bellissime colline a pochi km da Modena, nel pieno della “terra de mutòr”. Come ogni gran finale, la gara di enduro si è conclusa con la prova di cross, con tutti i piloti di ogni categoria schierati dietro al cancelletto in perfetto stile Six Days Enduro. La gara è iniziata in una nebbia fitta che in alcuni tratti rendeva veramente difficoltosa la visibilità. Il percorso lungo 50 km è bellissimo. Prima prova speciale cronometrata nel fettucciato ricavato sui saliscendi della pista di motocross, con partenza “a freddo” per piloti e moto. Qualche passaggio insidioso, come una curva cieca dietro una discesa dove molti piloti al primo giro sono andati via dritti portandosi dietro la fettuccia ed un susseguirsi di salite e discese piuttosto impegnative dove era facile uscire di traiettoria.

ENDURO TEST, LA GODURIA

I tratti di trasferimento erano un alternarsi di passaggi nel bosco, con un terreno bellissimo e con tanto grip, ed una pietraia sul letto di un torrente dove era necessario avere delle braccia bene allenate, e non era proprio il mio caso, o delle buone sospensioni (grazie KTM!). Dopo un circa una trentina di km dalla partenza si arrivava all’enduro test. Ragazzi, bellissima! Cinque minuti di vera goduria, in un percorso veloce, tutto a vista con allunghi notevoli e qualche passaggio più tecnico in salita e discesa. Talmente bella che sarebbe stata da ripetere dieci volte. Certo la nebbia non aiutava, infatti in alcuni momenti la visibilità era veramente scarsa ed era necessario staccare una mano dal manubrio per pulire gli occhiali. Ma, meglio la nebbia dell’acqua, se avesse piovuto allora sì che sarebbero stati dolori…

CROSS, IL TERRORE

Dopo due giri di gara e cinque prove speciali si arriva dunque al momento più atteso da molti, ma non dal sottoscritto: la manche di cross. In effetti nella mia vita ho visto tante gare di mx, ma questa è stata veramente la primissima volta per me. L’attesa è lunga, visto che le categorie sono tante e la mia, la E3, è praticamente l’ultima prima della superfinale. Questo di certo non mi aiuta, perché nelle ore di pausa ho tempo per passare dalla stanchezza, alla noia, alla fame e, più si avvicina il fatidico momento, alla dannata ansia di buttarmi là in mezzo… Quando veniamo chiamati al parco chiuso per prendere le moto ed avvicinarci al piazzale di partenza credo di aver avuto il picco di battiti cardiaci della settimana. Poi alla fine mi sono detto: mai fatto motocross, a parte qualche uscita in passato giusto per capire che forse era meglio se iniziavo quand’ero più giovane, sui salti lasciamo perdere, anche perché ovviamente non sapevo dell’esistenza di questa pista prima di esserci arrivato il giorno prima della gara, quindi che problema c’è, ho una EXC 500 sotto il sedere, gas e via! Incredibilmente appena mi sono posizionato dietro al cancelletto la tensione è come svanita.

NELLA MISCHIA

Quindi vai e divertiti, mi sono detto! Detto fatto, dentro la terza e via. Sì, perché vista l’enorme quantità di cavalleria della mia moto, ho pensato che uscire dal cancello ribaltandomi davanti a tutti non sarebbe stato un bel finale, per ciò marcia lunga e gas. In effetti arrivo alla prima curva nel gruppetto davanti, ma poi al primo salto mi faccio un pò da parte per evitare che quelli dietro di me mi passino sulla testa. La gara è su quattro giri, e non penso che sarei stato in grado di farne molti di più. Concludo con la soddisfazione di aver superato i due piloti davanti a me e per un soffio ho rischiato anche di passare alla superfinale, dove andranno i primi 5 di ogni classe. Infatti concludo al sesto posto, ma è stato decisamente meglio così, dato che non penso che avrei avuto energie per un’altra partenza. Per me e per i miei amici il gran finale è decisamente quello con gnocco fritto e Lambrusco che ci aspettano!
Testo: Alessio Barbanti
Foto: Andrea Cutolo, Roberto Rossi, ABM Lab

 

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