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Prova Aprilia RS 660 È la media che mancava?

In sella a una delle moto di Noale più attese  di sempre. 100 cv e 169 kg a secco per una moto che ridefinisce il segmento delle sportive stradali di media cilindrata. È una media vera con una ciclistica eccellente e un motore che sorprende

LA GRANDE ATTESA

Aprilia RS 660 gialla

L’abbiamo attesa tanto, inutile nasconderlo. Va anche detto che l’attesa è sembrata più lunga di quanto sia stata in realtà perché dal concept esposto a EICMA 2018 alla moto su strada sono passati due anni. Per una moto interamente nuova, motore compreso, è davvero poco tempo. In Aprilia hanno marciato a tappe forzate per mettere in campo la nuova RS 660, una nuova piattaforma di media cilindrata destinata a vere e proprie world bike.

PERCHÉ 660?

 

659 cc per l’esattezza. I motivi sono proprio nella volontà di proporre questo progetto a tutto il mondo. Mondo che vede in Europa una risalita del segmento 550-700, modelli perfetti per essere omologati per i neopatentati A2. Mondo che in Australia ha una legislazione particolare per le moto sotto i 660 cc e che nei Paesi emergenti ha nella 400 la moto “normale”, nella 650 la cilindrata ambita e nella 800 il sogno irraggiungibile.

Con queste premesse è facile capire come mai Aprilia abbia investito così tanto per produrre un motore evolutissimo per questa cilindrata (partendo da zero avrebbe potuto fare anche un 800), pronto a fare da base di partenza per moto che andranno alla conquista di tutto il mondo e potenzialmente faranno molti numeri.

MEDIA CHE PUNTA IN ALTO

Aprilia RS 660 forcellone

La Aprilia RS 660 in effetti è in grado di annichilire in un sol colpo le pur valide Ninja 650 e Honda CBR650R (guarda QUI il video della prova della Honda), giocandosela anche con la Ducati Supersport, che con la RS 660 condivide la filosofia (motore portante, ad esempio) ma ha un motore di ben altra cilindrata e un prezzo molto superiore rispetto agli 11.050 euro a cui la Aprilia RS 660 è proposta. Avrete capito che il target dell’Aprilia RS 660 non sono le Supersport 4 cilindri ma le sportive stradali. Segmento in cui però questo modello vuole fare, consentitemi il gioco di parole, un altro sport. Si capisce guardandola, i materiali non mentono. Alluminio per telaio e forcellone, Brembo per i freni: è una media cilindrata che non va al risparmio, su nulla.

LA PRIMA CON L’IMU

Nemmeno con l’elettronica perché sotto le plastiche (innovativa la carenatura su due livelli) che disegnano il nuovo stile delle sportive Aprilia che verranno (resta il faro triplo ma è stato ristilizzato), lavora un cervellone elettronico evoluto con l’IMU (primizia per il segmento) a gestire il ride by wire multimappa e i controlli elettronici dell’APRC di terza generazione, più evoluto di quello della RSV4 perché sfrutta la centralina Magneti Marelli 11 MP. Per farvi meglio capire di cosa stiamo parlando, la Aprilia RS 660 introduce il controllo del freno motore su tre livelli (assente sulla RSV4), che si aggiunge a Traction Control (8 livelli), Wheelie Control (disinseribile), ABS Cornering (3 livelli). Della dotazione di serie fanno parte il cruise control e il quickshifter bidirezionale. Trovatemi un’altra media di analoga cilindrata così equipaggiata e vi pago da bere.

POTENZA GIUSTA, PESO GIUSTO

Gli amanti della guida sportiva stradale – ma ho sentito qualche tempo staccato dai collaudatori e credo che la Aprilia RS 660 anche in pista saprà dire la sua – avranno certamente l’acquolina in bocca. A dare il colpo finale ci sono i dati tecnici che parlano di 100 cavalli (potenza record di categoria) a 10.500 giri e 67 Nm di coppia a 8.500 giri, con soli 169 kg a secco (183 con il pieno di benzina), che fanno rientrare la RS 660 nell’area magica dei 100 (cv) per 200 (kg in ordine di marcia) in cui ci sono le migliori moto da guidare su strada. Il bicilindrico in linea da 660 cc è un piccolo gioiello di meccanica.

PARENTE (ALLA LONTANA) DEL V4

Molto spinto perché 100 cv per un seiemmezzo non sono pochi, sfrutta le conoscenze che i motoristi Aprilia hanno conquistato con il motore V4 ma non ne è un “dimezzamento”. Il trasferimento delle conoscenze è riferito alla fluidodinamica (cornetti di aspirazione e collettori di scarico hanno lunghezze differenti per migliorare carattere ed erogazione), alle camere di combustione e a tutto quel che serve per far andar forte un motore. Non a caso i pistoni sono da ben 81 mm (alesaggio limite della MotoGP, ormai quasi universalmente adottato dai motori SBK stradali), con una corsa di 63,93 quindi piuttosto “lunga” per un motore sportivo.

COPPIA FAVOREVOLE

Aprilia RS 660 ali

Questo ha consentito di ottenere una curva di coppia favorevole, tanto che l’80 percento della coppia massima è già disponibile a 4.000 giri e il 90% da 6.500 giri. Il motore è portante, come avviene sulle Ducati o sull’ultima Honda CBR 1000 RR-R; il telaio è “pivotless” e il forcellone si infulcra direttamente al motore. Per aumentare la leggerezza sono stati studiati elementi tecnici multifunzione come la presa d’aria anteriore che funge anche da supporto per il cupolino.

SENZA LEVERAGGIO

Non c’è leveraggio ma l’ammortizzatore è collegato direttamente al telaio, in compenso è regolabile, nel precarico in estensione, mentre la forcella che ha steli da 41 mm è completamente regolabile. Digitale e connessa la strumentazione gestibile anche dall’app Aprilia MIA, che estende le informazioni fornite dal cockpit. Freni Brembo, immancabili sulle Aprilia.

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